Resoconto partite

2005/06

Livorno - PARMA

  2 - 0 

30 - 10 - 2005

Serie A

Quinta trasferta di campionato, quinta sconfitta. Con questa consapevolezza si torna a casa dopo aver assistito all’incontro dell’Ardenza, finito ancora una volta con un fin troppo facile e lineare 2-0 per i labronici. Non esiste una squadra, non esiste un gioco, non esiste una guida tecnica, non esiste una società. Le nostre paure e i nostri dubbi d’inizio campionato si stanno rivelando spiacevoli conferme. Quando pensiamo di aver toccato il fondo, c’è sempre qualcosa di peggio dietro l’angolo. Il PARMA Calcio domenica è riuscito a realizzare l’impossibile, subendo 2 gol nel giro di mezz’ora senza mai combattere né proporsi in avanti in modo efficace. Il PARMA Calcio è riuscito addirittura a bissare la sconfitta dell’anno scorso (identico 2-0), rimasta nella memoria di tanti per la nullità dimostrata in campo. Ebbene, signore e signori, quest’anno è andata peggio. Le nostre impressioni sulla situazione attuale sono evidenti e chiare. Invitiamo tutti i tifosi del PARMA a riflettere su chi, in questa situazione, ci mette la faccia a e chi preferisce “dare di tacco” nascondendosi. E fa ancora più tristezza vedere chi dovrebbe portare chiarezza e certezze in società, tentennare sugli impegni presi, smentendo categoricamente il nostro “benvenuto” nel calcio degli imprendi-TORI.
Il morale della truppa ovviamente non può essere alto, ma, come a Livorno, sempre ci saremo.
Si parte per la Toscana con una piacevole sorpresa: sono presenti con noi una decina di ragazzi di Bordeaux, che decidono di “allungare” la propria trasferta raggiungendoci a PARMA (resteranno con noi fino a martedì), l’atmosfera d’amicizia è contagiosa e irrorata da ottimo vino. A Sarzana ci raggiungono i ragazzi degli Ultras e del Fronte del Porto di Spezia. La loro presenza oggi è significativa, in quanto reduci, come Gruppo, da denunce effettuate dopo l’incrocio coi livornesi, diretti a Milano, all’autogrill di Berceto. Ragazzi che hanno subito una perquisizione della loro sede, un vero e proprio blitz a cui sono seguite 5 diffide ai presenti sul posto, senza la minima prova che fossero gli stessi presenti sul pullman. La nostra solidarietà in questi casi è massima, e per questo verrà esposto per tutta la partita lo striscione “SOLIDARIETA' AI FRATELLI DEL FRONTE DEL PORTO”. I motivi li conoscete, rifiutiamo certe misure restrittive quando si pesca nel mucchio e le prove sono solo abbozzate. Al di fuori di un contesto di curva (se ne è parlato anche ultimamente sui giornali in merito a fatti di cronaca) la magistratura tende a rilasciare i sospetti senza particolari misure restrittive, anche   quando sussistono fortissimi indizi (se non vere e proprie prove) di colpevolezza. Solo nel nostro mondo, grazie a decreti anticostituzionali, si può essere condannati senza processo e senza prove.
La prima mezz’ora di tifo è buona, poi ci spegniamo nel corso della partita. Non ripetiamo il buon tifo di Ascoli. Il nostro settore è abbastanza vuoto, alla fine saremo nemmeno in 200 a sostenere il PARMA. I commenti sono i soliti, nessuna novità, gente che si sbatte per far cantare, gente che sta muta e con le mani in tasca, gente che fa “altro”: il tifo non può che risentirne. Certo, la prestazione della squadra non invoglia a cantare, ma NOI dobbiamo sempre uscire vincitori. Talvolta si ha l’impressione che non ci sia nemmeno l’energia per contestare, tanta sia la delusione. Non fermiamoci, non desistiamo, abbiamo un compito da assolvere. Guardiamoci intorno ragazzi, se non siamo noi a portare avanti la baracca... chi può farlo? Abbiamo dimostrato come Curva Nord di essere attaccati al PARMA soprattutto quando è in queste situazioni, pensate al primo anno di Carmignani, o all’anno scorso: non siamo nemmeno lontani parenti di quel tifo. Chi viene in Curva e soprattutto in trasferta dovrebbe avere le idee molto chiare. Sicuramente si va via in pochi, quelli che vengono scelgono di esserci per farsi sentire. La mera presenza, le chiacchiere, la poca convinzione, l’attesa di un gol, non ci appartengono. Non è nel nostro modo di tifare. Gente incazzata che affronti la trasferta con animo combattente e deciso. Lo ripetiamo l’ennesima volta, occorre assumersi l’impegno di sostenere la MAGLIA o contestare I GIOCATORI (o altri soggetti) comunque vadano le cose. I giocatori che, presentatisi in Sede al suon di “Si va bene, però restiamo ottimisti perché il gruppo è unito e compatto e si arriva sempre in anticipo agli allenamenti, sono buoni segnali...”, domenica si sono dovuti ricredere e hanno ammesso, forse, di avere sottovalutato la situazione. Avevamo ragione in quell’incontro ad essere così incazzati.

La prestazione indecente scatena cori di disapprovazione fino al “TOGLITI LA MAGLIA” riferito in generale a TUTTI gli 11 in campo. Stendiamo lo striscione “ONORATELA!” già esposto a Firenze e col Messina, e cominciamo a fare i primi nomi. Troppo facile dire “Sosteneteci e poi al 90° fischiate se volete”. Troppo facile. Sono altri i modi con cui ci muoviamo, non ci bastano di certo i fischi col Messina, quando vediamo uno scempio lungo 90’ ed a fine partita, in 30”, i giocatori corrono sotto la doccia. Troppo facile. Troppo facile dileguarsi quando ci sono da chiarire le cose, quando c’è da subire lo sfogo di chi è sempre presente. Questa situazione generale prevede grandissime colpe non solo nei giocatori, ma nella dirigenza. Siamo tornati ai tempi di Larini e Fedele, due personaggi che hanno fatto il male del PARMA. Sappiamo quanto un dirigente influisca su tutto il resto, e poiché quest’anno le colpe sembrano evidenti, Cinquini e l’attuale dirigenza diventano da oggi nostri bersagli, perché generalizzare va bene (se serve da stimolo), poi occorre anche mandare a quel paese chi non sta onorando la nostra Maglia, e solo perché dietro le quinte non è legittimato dal tenersi fuori dalla lotta. Sia chiaro che nessuno deve infangare il nome di PARMA e del PARMA, nemmeno col silenzio o con il menefreghismo, ed a maggior ragione chi non scende in campo e pensa di essere al sicuro con le gambe sotto una scrivania. Non si tratta di trovare un capro espiatorio o di giustificare prestazioni penose ma, come già scritto, non vogliamo fantocci in società: che almeno qualcuno ci risponda con lo stesso livore con cui oggi lo critichiamo (ma dubitiamo sarà fatto).
Sappiano che oggi il contributo dei “nostri” dirigenti alla causa è nullo, quando non controproducente. Quindi: CINQUINI VATTENE! Per non parlare di tale Alberto Peroglio Longhin (a tutti gli effetti Amministratore Delegato, messo in carica da qualche mese da Angiolini) che la prima volta che apre bocca è per annunciare il silenzio stampa dei giocatori dopo la partita con il Messina! Robe da matti. Lo stesso Angiolini (il “presidente”) che mise volontariamente nell’occhio del ciclone Beretta affermando che “era il tecnico che costava meno”, lo stesso indiziato di affiancare Bondi nel nuovo CDA Parmalat, per il quale probabilmente nutre molto più interesse.
Per questa banda di buffoni abbiamo una sola richiesta: levarsi, e anche in fretta, dal posto che occupano senza aspettare un secondo di più. Meglio nessuno che avere l’illusione che ci sia qualcuno.
Parlando di aspetti più legati al tifo (detto del nostro, che può essere molto più incisivo, sia come numeri che come apporto vocale) vediamo finalmente uno stadio pieno per trequarti, l’entusiasmo è palpabile visto il buon campionato degli amaranto. Una buona tifoseria che sa farsi sentire, con i distinti che partecipano più volte alle canzoni ed ai battimani. La curva livornese ha fatto una discreta impressione per il modo spontaneo con cui nascono i cori e per come sono poi seguiti dallo stadio. Assenti le bandiere e le sciarpate, ci sono solo gli striscioni “Fino all’ultimo bandito” e “Baldi e Fieri”. Di fianco a noi il solito gruppetto di giovanissimi: non sono molto organizzati ma almeno, vista l’età, ci sono. Livorno deve essere una di quelle città in cui è naturale appassionarsi al calcio e diventare, nel tempo, un assiduo frequentatore dello stadio, per cui gli ULTRAS non sono un’elite ristretta ma un modo naturale di andare allo stadio.
Al ritorno il racconto di qualche “vecchio” allieta la trasferta, anche la più cocente e la più deludente riserva sempre un fascino particolare, che le permette d’essere indimenticabile nelle nostre menti.
Un ringraziamento ai ragazzi di Spezia ed ai Leoni dell’Aquitania per l’assiduità con cui sono presenti al nostro fianco appena l’occasione è propizia.
SOCIETA' FANTASMA, DIRIGENTI INCOMPETENTI, GIOCATORI SENZA DIGNITA': E' QUESTO IL RISPETTO PER GLI ULTRAS?

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