Quando una squadra di calcio,
dopo 10 partite di campionato, viaggia ad un ritmo di circa 0,6 punti a partita, è
evidente che ha dei problemi. Infatti, mantenendo tale media fino al termine della
stagione, si raccoglierebbero soltanto 23 punti circa, ben 19 in meno rispetto ai 42 che
il PARMA totalizzò lanno scorso, che non gli garantirono neppure la salvezza ma
soltanto lammissione agli spareggi con il Bologna. Continuando su questa strada
cè una sola certezza: una lunghissima agonia verso la Serie B.
Considerando come problema principale la penuria di punti raccolti, a fronte di
prestazioni estremamente deludenti dellundici, bisogna stabilire le cause che hanno
determinando questa situazione.
Dopo il crack Parmalat e la costituzione del PARMA F.C., le possibilità economiche della
società si sono notevolmente ridotte. Perfettamente consapevoli di questo, abbiamo dato
fiducia ai nuovi arrivati, chiedendo solo una cosa: che tutti operassero al meglio,
utilizzando i mezzi a disposizione nel modo più opportuno, salvaguardando gli interessi
dei creditori Parmalat e quelli del PARMA F.C.. Oggi, di fronte a ciò che sta accadendo,
dobbiamo chiederci se società, dirigenti, tecnici e giocatori hanno lavorato e stanno
lavorando al meglio. Crediamo di no.
Il mercato del PARMA F.C. ci ha lasciati molto perplessi. Gilardino è stato ceduto al
Milan, nonostante fosse compreso nellofferta a Valenza (con cui il PARMA era in
trattativa), nonostante una squadra inglese fosse disposta a pagare una cifra nettamente
superiore. Accuse, queste, mosse da vari giornalisti, locali e nazionali, a cui i
dirigenti del PARMA F.C. non hanno mai replicato. Aver venduto Gilardino sottocosto ha
penalizzato gli interessi dei creditori Parmalat e del PARMA F.C., rendendo più difficile
la vendita della società, obbiettivo principale per il Commissario Bondi in riferimento
al PARMA F.C. (su incarico del Governo).
Mentre in passato si parlava di Progetto PARMA, ovvero della necessità di
scoprire e valorizzare dei giovani per fondare su di loro leconomia della società,
in questultima campagna acquisti si sono spesi i pochi soldi a disposizione per far
arrivare a PARMA giocatori anziani (o altrimenti... malati). Una politica molto
discutibile, che mostra disinteresse per il futuro, giacché lavvenire sportivo ed
economico di una società si fonda sui giovani, non certo su giocatori ormai a fine
carriera. Quando poi, tra tali giocatori, figurano i nomi di professionisti che provengono
da stagioni disastrose o comunque trascorse senza mettere piede in campo, viene da
chiedersi cosa abbia spinto i nostri dirigenti a proporne lacquisto. Forse interessi
economici personali?
Al contempo, Rosina, uno dei pochi giovani promettenti che avevamo in squadra, nazionale
Under 21, è stato ceduto in prestito al Torino (dove si sta confermando giocatore di
qualità) che potrà addirittura riscattarlo a fine stagione. Privarsi dei pochi giovani
di talento di cui si dispone non è certo una buona cosa. Il fatto che non lo si sia mai
impiegato depone a sfavore del tecnico, il fatto che lo possa riscattare il Torino depone
a sfavore dei dirigenti, che hanno depauperato la società di un suo patrimonio. Cinquini,
a commento di questa masochistica operazione, ha detto che non potevamo
stravincere. Sicuramente, dopo le sue brillanti operazioni di mercato, non
solo non possiamo stravincere ma è estremamente difficoltoso anche solo
pareggiare.
Lanno scorso abbiamo ottenuto la salvezza allo spareggio. Pensare di ottenere la
salvezza questanno, dopo essersi privati di Gilardino (24 gol lanno scorso),
Bovo, Frey e Rosina, è pura utopia. Bondi si disse sicuro che nonostante tali cessioni
saremmo riusciti a salvarci con più tranquillità rispetto alla stagione scorsa.
Dichiarazioni che apparivano ridicole e che oggi sono smentite dai fatti (alla decima
giornata abbiamo addirittura due punti in meno rispetto al 2004/05).
Lallontanamento di Carmigniani, dopo che aveva saputo condurre il PARMA alla
salvezza, e nonostante percepisse uno stipendio in linea con le disponibilità economiche
attuali del PARMA F.C., è sembrato poco intelligente. Eventuali dissidi interni tra
Cinquini e Carmignani non dovevano risolversi in qualcosa che penalizzasse gli interessi
economici e sportivi del PARMA F.C.. La scelta di Beretta, come nuovo allenatore dei
Gialloblu Crociati, è stata giustificata da Angiolini per motivi economici: E
lallenatore che costa meno. Parole che hanno evidenziato la poca
considerazione dei dirigenti per tale persona, subito delegittimata agli occhi della
squadra. Parole gravi, controproducenti, che avrebbero potuto indurre il neo-acquisto a
rassegnare immediatamente le proprie dimissioni. Beretta, forse per ragioni economiche, ha
preferito rimanere al suo posto.
Il PARMA F.C. ha un numero ridotto di dirigenti, i più esperti se ne sono andati e,
quando i posti non sono stati lasciati vacanti, sono stati rimpiazzati da persone
completamente inesperte nel ruolo assunto. Nonostante il PARMA Calcio stia affrontando un
momento difficilissimo, la squadra è abbandonata a sé stessa. I dirigenti si nascondono
ai tifosi, disertano le conferenze stampa e si negano ai mezzi dinformazione. Quelle
rarissime volte che si degnano di presentarsi: mandano personaggi completamente estranei
al mondo del calcio, dando prova di scarsa professionalità. Sempre più spesso
immaginiamo i dirigenti del PARMA F.C. come entità spettrali, giacché è improbabile
riuscire a vederli in carne ed ossa.
Beretta ha detto che non ha nulla da rimproverarsi e che è a posto con la sua coscienza,
giacché la squadra lavora bene durante tutta la settimana. Difficile smentirlo, visto che
durante la settimana lavoriamo anche noi e non siamo soliti seguire gli allenamenti del
PARMA. Sicuramente, che lallenatore di una squadra che ha una media di 0,5 punti a
partita se la senta dassolversi dogni colpa, pare un po eccessivo. Il
lavoro svolto durante la settimana è finalizzato ad interpretare correttamente le partite
ufficiali, non viceversa. A Livorno, proprio per questo, Beretta avrebbe potuto apportare
alcuni cambiamenti allundici quando, sul 2-0 per i padroni di casa, sembrava
evidente dovessimo avere una maggior spinta in avanti. Indipendentemente da quello che
fanno in allenamento, a noi: brucia il culo perdere sempre.
Il PARMA F.C., a fine Luglio, sembrava dover essere ceduto al gruppo rappresentato da
Valenza. Mentre si attendeva lufficialità delloperazione, il PARMA dava
notizia che il versamento di 35 milioni di Euro non era stato ricevuto e le trattative
definitivamente interrotte. Il PARMA F.C., appena scaduto il termine fissato, si
dichiarava libero dagli accordi presi, indisponibile a ricevere il pagamento con un
po di ritardo. Alcuni scrissero di un cambiamento improvviso di conto (che avrebbe
impedito di far arrivare i soldi in tempo - mai smentito), altri di una presunta
inaffidabilità del gruppo rappresentato dallimprenditore italo-svizzero. La verità
siamo consapevoli di non conoscerla, però le incongruenze sono evidenti. La fretta del
PARMA F.C. di dichiarare chiusa la trattativa con la Rialto, appena scaduto il termine
fissato, senza concedere alcuna proroga, è molto sospetta. Di solito, chi ha lacqua
alla gola (come labbiamo noi), è disposto ad aspettare anche qualche giorno in
più, quando ci sono in ballo ben 35 milioni di Euro e non si deve versarli ma...
incassarli. Se il gruppo rappresentato da Valenza era inaffidabile economicamente non si
doveva redigere con esso, come invece fu fatto, un impegno di vendita. Successivamente
Valenza chiese, per tanto tempo, dessere ricevuto da Bondi, quasi implorandolo
daccettare i 35 milioni di Euro (nonostante la prematura cessione di Gilardino e
Frey), ma la controparte non si dimostrò mai interessata (anche questa notizia non è mai
stata smentita). E così che si tutelano gli interessi dei creditori Parmalat e del
PARMA F.C.?
Poi (ma non si sa esattamente quando) iniziano le trattative con Sanz. Un prezzo di
vendita inferiore, 27 milioni di Euro, e la possibilità di diluire il pagamento nel
tempo, visto che in questo caso il PARMA F.C. e Bondi accettano rinvii e acconti o caparre
(differenza sostanziale ma mai chiarita). Possibile che ci sia maggior interesse a vendere
il PARMA Calcio a 8 milioni di Euro in meno? Sembrerebbe di sì.
Alcuni giornalisti, in varie occasioni, hanno attaccato tali politiche ma la società non
è mai intervenuta, né per spiegare, né per chiarire, né per smentire.
Oggi, allalba del due novembre 2005, il PARMA F.C. non è ancora stato ceduto,
nonostante il Super-commissario Bondi abbia il compito di venderlo (e a persone che ne
tutelino gli interessi nel tempo). Dopo mille rinvii si dice che, proprio oggi, Sanz
concluderà lacquisto e darà lannuncio ufficiale del suo insediamento. Può
darsi. Vedremo. Se anche questo teatrino estenuante (per i tifosi, per la città e per la
squadra - che tra le altre cose è senza stipendio da mesi) dovesse finalmente finire:
siamo ormai a campionato inoltrato, la campagna acquisti è terminata da tempo e per nuovi
rinforzi si dovrà (eventualmente...) attendere gennaio (lultima giornata è il 14
Maggio...). Indipendentemente da come finirà, rimangono molti dubbi: forse si poteva
vendere ad un prezzo maggiore, forse si poteva vendere qualche mese fa. Fosse andata così
si sarebbero tutelati maggiormente gli interessi dei creditori Parmalat e si sarebbe data
possibilità alla nuova proprietà di costruire una squadra in grado di tutelare meglio
limmagine del PARMA F.C.. Tutti compiti affidati dal Governo al Dott. Bondi.
Il nuovo presidente, chiunque sarà, sarà valutato in base al suo operato.
Laccoglieremo amichevolmente, come nostro costume, ma poi lo giudicheremo in base ai
fatti, senza sconti per nessuno. Il nostro interesse è quello del PARMA F.C., nessun
altro.
Al momento la situazione è questa: di merda, a tutti i livelli. E un dispiacere
vedere 11 coglioni in campo, ma ce ne sono anche tanti altri dietro le quinte.
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