Resoconto partite

2005/06

Ascoli - PARMA

  3 - 1   

02 - 10 - 2005

Serie A

Succede, nella vita di curva, di vederne di tutti i colori. Succede che una trasferta come Ascoli, che poteva essere un’occasione di riscatto per la squadra e per tutti i tifosi del PARMA, si dimostri invece un film già visto, un film che ci è toccato vedere per l’ennesima volta, con scene ignobili e stantie. Questa volta, però, abbiamo voluto cambiare il finale, e anziché il solito “lieto fine”, in modo del tutto spontaneo abbiamo abbandonato la curva verso la mezz’ora della ripresa. Un gesto forte e inatteso, una sorpresa (non si ricordano, anche tra i “vecchi” del Gruppo, altri episodi così determinati e incisivi), una novità, l’unica novità tra tante cose già viste e a causa della quali ci sentiamo veramente presi per i fondelli.
Partiamo di buon’ora un po’ assonnati, anche l’atmosfera sul pullman è un po’ mogia e sembra un oscuro presagio di quello che succederà nelle ore successive. Un saluto veloce agli spezzini incontrati in Autogrill e poi ci dirigiamo al Del Duca, dove veniamo fatti entrare con documenti alla mano, nonostante avessimo già fornito le nostre generalità. Una richiesta fuori dal normale e che mai smetteremo di contestare, come scritto sui nostri striscioni (“PIU' DECRETI MENO SPETTATORI”, “STADI PIU' SICURI... SICURAMENTE PIU' VUOTI!”) che porteremo sicuramente anche nelle prossime trasferte, in attesa di elaborare altre iniziative sul tema.
Un caldo sole ed il gol di Pisanu accendono il nostro entusiasmo, la coriandolata iniziale, lo sventolio continuo delle bandiere grandi nella parte alta e delle bandierine Gialloblu nella parte bassa creano un bell’effetto cromatico. Col passare del tempo, il PARMA si scioglie letteralmente: il gol, anziché caricare i giocatori, li addormenta, l’Ascoli, squadra comunque alla nostra portata, pareggia e passa in vantaggio. Un gol annullato potrebbe far gridare all’ennesima ingiustizia, ma è troppa la tristezza che vediamo in campo, nonostante i “Fuori le palle” urlati a inizio ripresa. Ci compattiamo e offriamo una prestazione vocale molto buona, vogliamo far vedere a quegli 11 morti di sonno che la grinta e la passione le abbiamo DENTRO, e che l’ORGOGLIO di essere parmigiani si dimostra anche in pochi, basta CREDERCI.
Subìto il terzo gol lasciamo vuoto il settore, senza accordi precedenti, ma come reazione spontanea. Un gesto difficile e di mentalità, mai accaduto, ma che ha un senso profondo, così nuovo rispetto ai soliti e vecchi mali del PARMA: la prestazione allucinante della squadra ricorda molto la partita di Brescia dell’anno scorso, stesso periodo (ottobre), stesso risultato (3-1), stesse modalità (passati in vantaggio), stesso atteggiamento (indecente), stessa caratura dell’avversario. A Brescia, la stagione scorsa, iniziammo il nostro nerissimo ciclo fuori casa. Ci chiediamo quanto ancora dobbiamo aspettare per vedere in trasferta una squadra simile a quella che ci entusiasma al Tardini. Ci chiediamo quando finirà questo periodo, ci chiediamo quanto rispetto riceviamo, per i sacrifici che VOLONTARIAMENTE facciamo ma che vorremmo fossero ripagati non con vittorie, ma con umiltà, fierezza, lotta dura, agonismo e grinta. Ci chiediamo quante volte ancora dovremmo sopportare questa situazione, ma stavolta la risposta è immediata: non a lungo. Non siamo più disposti a coccolare i giocatori come l’anno scorso, quest’anno vogliamo una mentalità da SALVEZZA e gente pronta a soffrire, vogliamo adesione incondizionata alla Maglia senza compromessi. L’aspetto che fa più incazzare è vedere i giocatori mettersi in mostra otto giorni prima, e domenica presentarsi in quel modo davanti ai propri appassionati. Diciamo NO a questa girandola di atteggiamenti, il tempo delle attese e delle speranze è finito. A modo nostro faremo capire ai giocatori il nostro pensiero, anche utilizzando mezzi inusuali a chi conosce poco la piazza di PARMA. Nel bene, e soprattutto nel MALE, noi ci saremo!
Riguardo al tifo dobbiamo ringraziare tutti i presenti appartenenti ai vari gruppi, perché, soprattutto con la squadra in difficoltà, abbiamo tirato fuori il carattere, e abbiamo tifato fino alla nostra uscita in modo costante e qualitativamente buono, creando una macchia di colore in perenne movimento.
I vecchi mali del PARMA sono, sinceramente un po’ anche i nostri. Non è tutto oro quello che luccica. Un pullman, un pulmino, diverse macchine, un pulmino del Settore ed un altro pullman sono veramente una miseria alla terza trasferta di campionato. Non è possibile pretendere grinta e prestazioni stando a casa, non è nella nostra mentalità. Si fa di tutto per venire e per esserci, considerato anche che come Gruppo ci si rimette sempre, ogni volta che ci si sposta. A Chievo eravamo rimasti delusi, oggi torniamo incazzati. Troppo facile andare in 8000 a Bologna, sono sempre i soliti a sbattersi e a metterci la faccia. Pensare che c’erano ragazzi di Roma e dell’Abruzzo che si sono sbattuti insieme a noi. Non è questo il modo di combattere il potere delle televisioni e di far sentire alla squadra il calore e le pretese che vogliamo. Non possiamo essere in 150 a far sentire ai giocatori la pressione. Sicuramente avrà inciso il costo della trasferta, ma non è possibile che in una città tradizionalmente benestante come la nostra si rinunci al PARMA e si facciano poi cene da 40 € nel fine settimana. Senza giudicare le scelte di nessuno, prendiamo atto della pochezza di numeri che per la terza trasferta consecutiva ci tocca marcare. Onore ai presenti!
La curva ascolana si presenta compatta in uno stadio che accusa diversi vuoti, confermando l’impressione che anche in piazze cariche di entusiasmo non ci sono più i numeri di una volta. Biglietti nominativi e leggi speciali hanno l’obiettivo di tenere i tifosi lontano dallo stadio e di costruire TIFOSI da salotto rimbambiti davanti alle TV. Dietro lo striscione “Ascoli Piceno” si vedono bei battimani ed un tifo che inizia in sordina e si riprende nel corso del match. Assenti le bandiere di grandi dimensioni, ci colpiscono lo striscione per "Cecco", Ultras scomparso, 2-3 canzoni originali ed il coinvolgimento finale con l’Ascoli che festeggia la prima vittoria (sob!) sotto la curva di casa.
Riguardo a noi, a parte il buon tifo e l’uscita spontanea, bisogna rimarcare ancora una volta come la gente che sta in balaustra e appoggiata alle ringhiere non serve a un cazzo. Ragazzi del Gruppo, di altri gruppi, di nessun gruppo, non state in balaustra!!! Se siamo in pochi e per di più sparpagliati come fanno le canzoni a prendere vigore? Come si fanno a trascinare tutti? Siccome non è la prima volta... SVEGLIA! Essere amareggiati oggi non significa mollare, ma essere ancora più determinati per far capire a tutto l’ambiente che il PARMA lo amiamo e lo portiamo nel cuore, e per questo pretendiamo rispetto.
Invitiamo pertanto tutti i tifosi del PARMA a dimostrare il loro amore incondizionato nelle prossime partite, e a segnarsi bene la data del 23 ottobre 2005, ove giocheremo a Firenze contro l’indimenticato Prandelli, ma soprattutto contro la Fiorentina, trasferta che negli ultimi anni ha offerto molto poco come nostre prestazioni, e che è sicuramente più abbordabile. Vogliamo prenotare diversi pullman per cui è OBBLIGATORIO ESSERCI... IN TANTI!
PER LA BANDIERA, PER LA CITTA': VOGLIAMO UNA SQUADRA, DUE PALLE, UNDICI LEONI!

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