Sinceramente sapevamo
che non potevamo aspettarci troppo da questa trasferta, almeno come partecipazione, non
tanto per il fatto che negli ultimi tempi il Popolo Gialloblu Crociato è mancato fuori
dalle mura amiche (situazione per la quale ci stiamo impegnando in tutti i modi), quanto
perché reduci dalla spedizione di Stoccarda,
dove avevamo registrato unottima affluenza, tanto da organizzare due pullman come
Gruppo. Così, consapevoli che non tutti i presenti in Germania, dopo soli due giorni, se
la sarebbero sentita di far rotta anche su Roma, temevamo dessere in numero molto
ridotto, anche considerando la precedente partita nella capitale (contro la Roma il 19 dicembre), dove ci presentammo in soli
cinquantacinque BOYS, nonostante a quel tempo avessimo "solo" 1 diffidato (per Carrara -
5 delle sei diffide erano state annullate dal T.A.R.) e non 17 come oggi (con le 11 di PARMA-Juventus
e il ripristino
di quelle di Carrara). Ciononostante il Gruppo ha insistito molto sulla partecipazione a
questa trasferta, presentandosi con lo slogan inequivocabile: Se hai le palle
tirale fuori! A Roma con i
BOYS, ricordando che si trattava dellennesimo scontro salvezza, con il
PARMA in bilico sul baratro della retrocessione, dopo unentusiasmante qualificazione
europea, dove la squadra aveva dimostrato grinta e orgoglio. Chiedevamo quindi alla Nord
di dimostrare ciò che vale, dopo la scarsa partecipazione alle ultime trasferte e il tifo
discontinuo delle ultime partite.
52 BOYS sono partiti da PARMA, alle prime luci dellalba di domenica, alla volta
della città capitolina. Un numero sicuramente non esaltante, ma che in questo specifico
momento, realisticamente, non si poteva immaginare superiore. Dal Ducato, oltre a noi, una
cinquantina di persone dei Clubs e un ragazzo del Settore. Un po poco come
Nord
Nel settore ospiti
dellOlimpico la presenza Gialloblu Crociata è stata di circa 130 persone (di cui 15
della sezione romana del Settore). Buona parte delle persone dei Clubs non hanno preso
parte al tifo, seguendo la partita staccati dal cioppo che ha tentato
dincitare la squadra.
Farsi sentire allOlimpico, in unottantina circa a cantare, non era certo cosa
facile ma, approfittando della prestazione non troppo esaltante della Curva laziale,
talvolta ci siamo riusciti. Il nostro tifo è stato piuttosto costante, con molte bandiere
sempre al vento. Nonostante la presenza di molti volti nuovi siamo rimasti sempre uniti, e
chi era nel cioppo non sè risparmiato. Tutti bravi.
LOlimpico
presentava ampi spazi vuoti, ravvisabili anche nella Nord biancoazzurra. La loro Curva,
comè sembra essere ormai di moda a Roma, ha issato striscioni a più riprese su
varie tematiche. Ricordiamo alcuni contro Gazzoni e uno di stima allattuale
amministratore delegato del PARMA Calcio, che in un recente passato ha prestato la sua
opera nella squadra dellaquila. Il loro tifo è apparso piuttosto disorganizzato e
sempre condizionato dal risultato, anche se in talune occasioni ha contagiato più
settori.
Il PARMA, nella prima frazione di gioco, è parso svogliato e arrendevole. Un
atteggiamento incomprensibile, sicuramente non causato da unipotetica stanchezza
post-Stoccarda, visto che nel secondo tempo la squadra ha pressato gli avversari,
sfiorando più volte il pareggio. Purtroppo, quando non ci simpegna costantemente
per tutti e novanta i minuti si rischia di perdere e
così è stato. Lennesima
sconfitta in trasferta, ancora una volta contro una diretta concorrente per la permanenza
in serie A, ancora una volta contro una squadra che non ha un potenziale superiore al
nostro.
A fine partita i giocatori sono venuti a salutarci sotto il nostro settore, giusto tributo
a chi ha dato tutto per novanta minuti. Li abbiamo accolti con cori dincitamento e
ci sarebbe piaciuto avvicinarci alla vetrata di bordo campo per salutarli da vicino.
Purtroppo, questa pacifica dimostrazione di calore, cè stata inspiegabilmente
impedita dalle forze dellordine, che con fare piuttosto brusco ci hanno tenuti
lontano dai nostri portacolori.
Siamo tornati a PARMA con unulteriore sconfitta sul groppone, ma sicuri daver
fatto il nostro dovere. Nuove vitali battaglie ci attendono e speriamo di essere in tanti,
per riuscire ad affrontarle con successo.
NOI CI CREDIAMO!
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