Circa 500, tra Ultras e tifosi,
sabato sera hanno seguito il PARMA a Milano contro i rossoneri. Un dato non molto positivo
ma non troppo distante dalle nostre previsioni. E vero che lanno scorso, più
o meno nello stesso periodo, ci presentammo a San Siro in 5.000 (10 volte di più) ma ora,
di quei momenti così coinvolgenti, vissuti allombra del crack Parmalat, tra un
aleatorio futuro societario e prestazioni magistrali della squadra, è rimasto solo il
ricordo. Seppur il presente è ancora carico di gravi interrogativi, sia per quanto
riguarda il futuro della società sia per la classifica, latmosfera magica di quel
tempo è andata perduta. Le cause sono sicuramente molteplici ma non si può prescindere
dalla mancanza di risultati in trasferta e soprattutto dal ripetersi di prove negative
della squadra. La costante stagionale, fuori dalle mura amiche, è la sconfitta. Eccezion
fatta per Siena e Reggio Calabria, dove abbiamo vinto, Milano (con lInter) e
Palermo, dove abbiamo pareggiato, il PARMA ha sempre perso. Indipendentemente dal
risultato, che scaturisce per uninsieme di fattori, pesano le prove deludenti
dellundici Gialloblu Crociato, solitamente svogliato, mal organizzato e poco
grintoso. Problematiche che si sono evidenziate particolarmente a Bergamo e a Verona, dove
la tifoseria era giunta numerosa, contro dirette rivali per la permanenza in A. Tutto
questo, inutile nasconderlo, incide negativamente sul morale delle nostre truppe. Al di
là della Fede, quella che come BOYS ci porta ad essere sempre presenti e a tifare PARMA
per novanta e più minuti, assistere a certi spettacoli è sempre più
deprimente.
Il Gruppo ha raggiunto Milano
con due pullman e diverse auto.
Lingresso dei Gialloblu Crociati è stata salutato da una coriandolata gialla,
semplice ma di grande effetto, accompagnata dallo striscione SE QUESTA E
VIOLENZA SOSPENDETE LA PARTITA, già esposto durante PARMA-Sampdoria, in aperta
polemica con le nuove norme FIGC.
La Sud rossonera, sempre caldissima e gremita, ha esposto tre striscioni che componevano
la frase: Tolleranza zero: Roma 10/04/05 248 livornesi sequestrati in Questura -
Torino 13/04/05 lacrimogeni sparati in faccia!.
Il nostro tifo ha avuto un ottimo avvio. Inizialmente, fino al primo gol rossonero,
sè registrata una notevole partecipazione ai cori, a cui hanno contribuito tutti i
parmigiani presenti nel settore, segno inequivocabile che chi cera voleva dar man
forte alla squadra. Poi, man mano che il risultato peggiorava, mostrando un PARMA incapace
di qualsiasi reazione, la rassegnazione sè impadronita di molti e il tifo è calato
progressivamente. Il Gruppo ha cercato di resistere e i ragazzi al megafono hanno fatto
del loro meglio ma a cantare erano rimasti in pochi.
Molte volte, quasi sempre, quando il tifo ha cali vistosi, il Gruppo se ne accolla la
totale responsabilità. Ora, però, è il caso di analizzare in modo un po più
approfondito la cosa, anche alla luce di nuovi fatti. Ieri, nel settore ospiti del Meazza,
non abbiamo visto persone svogliate e apatiche ma veri tifosi del PARMA. Gente che, seppur
con sensibilità differenti, ama i nostri Colori. Persone che volevano cantare, tifare e
divertirsi. Affermare che tutto questo è venuto meno a causa del punteggio, che le motivazioni sono
scemate con il consolidarsi dun risultato a noi sempre più sfavorevole, è
veramente troppo riduttivo se non del tutto errato. Infatti, appena uscita la squadra dal
terreno di gioco, dopo la definitiva sconfitta per tre a zero, chi ci circondava è
tornato a partecipare ai cori. Nonostante il risultato era rimasta inalterata la voglia di
cantare e divertirsi, nonché dinneggiare ai nostri Colori. Così, mentre i
vincitori ammainavano striscioni e bandiere, i nostri cori rimbombavano in un San Siro
ormai deserto. Certo, possiamo obbiettare che si deve cantare specialmente quando la
squadra è in campo ma dobbiamo anche chiederci come mai, tante persone, hanno ritrovato
il sorriso e gli stimoli solo quando i nostri portacolori hanno lasciato il terreno di
gioco. Ma soprattutto, queste domande, deve iniziare a porsele chi ha lONORE
dindossare la nostra Maglia e, tra laltro, è pagato per farlo. Difficile
interpretare il sentimento di tutte le persone presenti ma quando larbitro ha dato
il triplice fischio finale in molti hanno tirato un sospiro di sollievo: lennesimo
calvario era terminato. Una via crucis disarmante che ha generato imbarazzo se non
indignazione.
Tutti sapevamo che era proibitivo anche solo ipotizzare un risultato non negativo contro
il Milan ma si pensava che, almeno contro una capolista, la squadra avrebbe avuto qualche
stimolo in più. Invece, dopo il disastro di Verona, dopo la mediocrità espressa contro
la Sampdoria, sè continuato su tale strada.
Nelle due precedenti partite avevamo sicuramente patito taluni errori arbitrali ma in
merito sè già espressa la società, cercando di far sentire la propria voce. La
stessa voce, forse, dovrà farla udire anche alla squadra, affinché torni ad usare gli
attributi.
Ci dispiace dirlo ma sembra che questa squadra abbia perso la fiducia di molti dei suoi
tifosi. Perché? Forse perché li ha traditi troppi volte, forse perché non ha mostrato
quel cuore che la Curva gli ha chiesto ripetutamente. Eppure, nonostante le amarezze
patite, Ultras e tifosi hanno sempre accolto calorosamente la squadra e gli hanno sempre
mostrato affetto. Gli hanno dato tempo, cercando di motivarla standole vicino. Mai una
contestazione, mai uno sgarbo, solo sacrifici e incoraggiamenti. Questa è PARMA. Quella
PARMA che ha sempre sperato tali sentimenti sarebbero stati ricambiati e, in fondo al
cuore, ci spera ancora, appellandosi a quei giovani uomini che ne indossano la Casacca.
Siamo con lacqua alla gola
chi vuole veramente bene a questa Comunità lo
dimostri con i fatti.
Da parte nostra lotteremo fino alla fine, cercando di dare tutto per il raggiungimento
dellobbietto: la salvezza. Il compito è sempre più gravoso e non ci sono
alternative: dobbiamo restare uniti e continuare a fare il nostro dovere di Ultras e
tifosi. Noi, quelli che non indosseranno mai altra Maglia che quella Gialloblu Crociata.
NO ALLA RESA!
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