Partecipare ad una semifinale di
Coppa UEFA è un grande onore. Un evento che solo pochi clubs italiani, nel corso della
loro storia, possono dire daver vissuto e che molti cinvidiano. Pervenire ad
una semifinale europea significa aver percorso un lunghissimo cammino, prima in campionato
(la stagione precedente) e poi in Coppa. Un viaggio prestigioso ma estenuate, sia per la
squadra sia per la tifoseria. La nuova formula della Coppa UEFA, ideata per
teletrasmettere un numero impressionante di partite, ci ha costretto a disputare ben 12
incontri per giungere fin qui. E ne mancano ancora almeno 2, 3 per chi riuscirà ad
approdare alla finale di Lisbona. Numeri esagerati, per interessi economici di pochi, che
si sommano a quelli del campionato (ampliato a 20 squadre). Interessi economici miopi che,
animati da prospettive di guadagno a breve termine, non hanno tenuto in nessuna
considerazione le esigenze di squadre e tifosi, andando a ledere il fascino di questa
storica competizione. Troppi impegni, troppe partite, troppe dirette tv, hanno fatto
affievolire progressivamente linteresse dei tifosi come limpegno di talune
società, quelle che non dispongono dun numero sufficiente di giocatori per
affrontare impegni ogni tre giorni. Il PARMA è una di queste. Con una rosa ristretta, dopo circa
60 partite ufficiali, a pochi giorni da unimportantissima sfida salvezza, era
necessario effettuare delle scelte e così è stato fatto, dando priorità alla cosa più
importante: la permanenza in serie A.
Anche noi, come BOYS, abbiamo dovuto effettuare delle scelte. Così, proprio durante
questa importante occasione, sè deciso di trasmettere un messaggio alla squadra:
prima di lisBona evitateci la vergognA. Striscione esposto in Nord
allingresso dellundici Gialloblu Crociato, che attraverso un gioco di parole
ha richiamato lattenzione di tutti sul nostro obbiettivo imprescindibile: la serie
A.
Dopo le code alle biglietterie, verificatesi in occasione di PARMA-Siviglia, la società
ha deciso diniziare la prelazione per gli abbonati alcuni giorni prima
dellincontro. Una buona idea, come quella di mantenere i prezzi bassi. Molto meno
saggio, al contrario, impedire agli abbonati di usufruire di tali offerte anche nel giorno
della partita, creando problemi specie a chi non vive e non lavora in città.
Il Tardini, eccezion fatta per
la Nord, era semideserto. La Curva, nonostante il panorama desolante, è stata grande,
cantando per tutto il tempo, con cori per la serie A, la Maglia, i reggiani e gli amici
diffidati. Una Nord che ha continuato a riempirsi anche dopo linizio della partita,
fino ad essere quasi gremita. Questa la Curva che vorremmo sempre vedere, questa la Curva
che dovrà spingere i Gialloblu Crociati nei prossimi appuntamenti di campionato.
La squadra, seppur priva di moltissimi titolari, ha gettato in campo il cuore ed è
riuscita ad incamerare un prezioso pareggio a reti inviolate.
La presenza di tifosi moscoviti è stata piuttosto ridotta, circa 100 unità. Pochi ma
agguerritissimi hanno cercato lo scontro e lo hanno trovato, con gli ultimi tifosi rimasti
nei pressi del Tardini che si stavano avviando verso casa. Larrivo tardivo della
Polizia ha messo fine agli incidenti, creando un fuggi-fuggi generale. Gli agenti giunti
sul posto hanno però mostrato esclusivo interesse per i locali (forse per distribuire
qualche nuova diffida?), mentre si sono completamente disinteressati della
comitiva russa, inizialmente lasciata libera di agire come meglio credeva. I
moscoviti, a quel punto, hanno iniziato il loro show delinquenziale, aggredendo Ultras e
tifosi parmigiani isolati. Pestaggi
selvaggi compiuti vigliaccamente e con incredibile ferocia, tanto da mettere in pericolo
di vita i malcapitati, ricoverati durgenza al Pronto Soccorso. Un modo dagire
barbaro, che nulla ha a che vedere con il mondo Ultras, che si basa su di un codice, non
scritto ma fondato sullonore e la lealtà. Al di là di questi episodi di violenza
criminale, teniamo a sottolineare che, come BOYS, abbiamo spesso denunciato pubblicamente
loperato di chi ha la responsabilità dellordine pubblico, evidenziandone le
incongruenze (specie durante le partite di Coppa) di situazioni che si ripetono sempre
allo stesso modo. Tifoserie ospiti lasciate libere di muoversi in ogni dove, o addirittura
fatte transitare appositamente davanti alla Nord. Una strategia apparentemente illogica,
per chi dovrebbe evitare contatti tra le opposte tifoserie. Il ripetersi di questo modus
operandi genera in noi il dubbio che si possa trattare di qualcosa di pianificato, più
che di negligenze croniche, magari al fine dincentivare scontri, per legittimare
provvedimenti di diffida a nostro discapito. Indipendentemente dai nostri dubbi
legittimi, rimangono i fatti. E i fatti parlano chiaro: le forze dellordine non
hanno tenuto sotto controllo una cinquantina di russi (quelli coinvolti negli scontri) e
sè rischiato il morto. A questo punto, i tifosi del PARMA e i parmigiani tutti
dovrebbero porsi qualche semplice domanda, per esempio: Chi è responsabile di tutto
questo?, Chi non ha saputo o non ha voluto fare il proprio dovere?.
Nei giorni scorsi tanti di noi si sono recati allOspedale Maggiore per assicurarsi
delle condizioni di salute dei ragazzi ricoverati, che hanno lentamente intrapreso la via
della guarigione. A loro, come simbolo di stima e solidarietà fraterna, membri storici
del Gruppo hanno consegnato personalmente una sciarpa dei BOYS. Un gesto carico di
significato, capace di riassumere il sentimento di tutti, nellattesa di
riabbracciarli in Curva Nord.
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