Resoconto partite

2004/05

PARMA - Cska Mosca

0 - 0        

28 - 04 - 2005

Coppa UEFA

Partecipare ad una semifinale di Coppa UEFA è un grande onore. Un evento che solo pochi clubs italiani, nel corso della loro storia, possono dire d’aver vissuto e che molti c’invidiano. Pervenire ad una semifinale europea significa aver percorso un lunghissimo cammino, prima in campionato (la stagione precedente) e poi in Coppa. Un viaggio prestigioso ma estenuate, sia per la squadra sia per la tifoseria. La nuova formula della Coppa UEFA, ideata per teletrasmettere un numero impressionante di partite, ci ha costretto a disputare ben 12 incontri per giungere fin qui. E ne mancano ancora almeno 2, 3 per chi riuscirà ad approdare alla finale di Lisbona. Numeri esagerati, per interessi economici di pochi, che si sommano a quelli del campionato (ampliato a 20 squadre). Interessi economici miopi che, animati da prospettive di guadagno a breve termine, non hanno tenuto in nessuna considerazione le esigenze di squadre e tifosi, andando a ledere il fascino di questa storica competizione. Troppi impegni, troppe partite, troppe dirette tv, hanno fatto affievolire progressivamente l’interesse dei tifosi come l’impegno di talune società, quelle che non dispongono d’un numero sufficiente di giocatori per affrontare impegni ogni tre giorni. Il PARMA è una di queste. Con una rosa ristretta, dopo circa 60 partite ufficiali, a pochi giorni da un’importantissima sfida salvezza, era necessario effettuare delle scelte e così è stato fatto, dando priorità alla cosa più importante: la permanenza in serie A.
Anche noi, come BOYS, abbiamo dovuto effettuare delle scelte. Così, proprio durante questa importante occasione, s’è deciso di trasmettere un messaggio alla squadra: “prima di lisBona evitateci la vergognA”. Striscione esposto in Nord all’ingresso dell’undici Gialloblu Crociato, che attraverso un gioco di parole ha richiamato l’attenzione di tutti sul nostro obbiettivo imprescindibile: la serie A.
Dopo le code alle biglietterie, verificatesi in occasione di PARMA-Siviglia, la società ha deciso d’iniziare la prelazione per gli abbonati alcuni giorni prima dell’incontro. Una buona idea, come quella di mantenere i prezzi bassi. Molto meno saggio, al contrario, impedire agli abbonati di usufruire di tali offerte anche nel giorno della partita, creando problemi specie a chi non vive e non lavora in città.
Il Tardini, eccezion fatta per la Nord, era semideserto. La Curva, nonostante il panorama desolante, è stata grande, cantando per tutto il tempo, con cori per la serie A, la Maglia, i reggiani e gli amici diffidati. Una Nord che ha continuato a riempirsi anche dopo l’inizio della partita, fino ad essere quasi gremita. Questa la Curva che vorremmo sempre vedere, questa la Curva che dovrà spingere i Gialloblu Crociati nei prossimi appuntamenti di campionato.
La squadra, seppur priva di moltissimi titolari, ha gettato in campo il cuore ed è riuscita ad incamerare un prezioso pareggio a reti inviolate.
La presenza di tifosi moscoviti è stata piuttosto ridotta, circa 100 unità. Pochi ma agguerritissimi hanno cercato lo scontro e lo hanno trovato, con gli ultimi tifosi rimasti nei pressi del Tardini che si stavano avviando verso casa. L’arrivo tardivo della Polizia ha messo fine agli incidenti, creando un fuggi-fuggi generale. Gli agenti giunti sul posto hanno però mostrato esclusivo interesse per i locali (forse per distribuire qualche nuova diffida?), mentre si sono completamente disinteressati della “comitiva” russa, inizialmente lasciata libera di agire come meglio credeva. I moscoviti, a quel punto, hanno iniziato il loro show delinquenziale, aggredendo Ultras e tifosi parmigiani isolati. Pestaggi selvaggi compiuti vigliaccamente e con incredibile ferocia, tanto da mettere in pericolo di vita i malcapitati, ricoverati d’urgenza al Pronto Soccorso. Un modo d’agire barbaro, che nulla ha a che vedere con il mondo Ultras, che si basa su di un codice, non scritto ma fondato sull’onore e la lealtà. Al di là di questi episodi di violenza criminale, teniamo a sottolineare che, come BOYS, abbiamo spesso denunciato pubblicamente l’operato di chi ha la responsabilità dell’ordine pubblico, evidenziandone le incongruenze (specie durante le partite di Coppa) di situazioni che si ripetono sempre allo stesso modo. Tifoserie ospiti lasciate libere di muoversi in ogni dove, o addirittura fatte transitare appositamente davanti alla Nord. Una strategia apparentemente illogica, per chi dovrebbe evitare contatti tra le opposte tifoserie. Il ripetersi di questo modus operandi genera in noi il dubbio che si possa trattare di qualcosa di pianificato, più che di negligenze croniche, magari al fine d’incentivare scontri, per legittimare provvedimenti di diffida a nostro discapito. Indipendentemente dai nostri “dubbi” legittimi, rimangono i fatti. E i fatti parlano chiaro: le forze dell’ordine non hanno tenuto sotto controllo una cinquantina di russi (quelli coinvolti negli scontri) e s’è rischiato il morto. A questo punto, i tifosi del PARMA e i parmigiani tutti dovrebbero porsi qualche semplice domanda, per esempio: “Chi è responsabile di tutto questo?”, “Chi non ha saputo o non ha voluto fare il proprio dovere?”.
Nei giorni scorsi tanti di noi si sono recati all’Ospedale Maggiore per assicurarsi delle condizioni di salute dei ragazzi ricoverati, che hanno lentamente intrapreso la via della guarigione. A loro, come simbolo di stima e solidarietà fraterna, membri storici del Gruppo hanno consegnato personalmente una sciarpa dei BOYS. Un gesto carico di significato, capace di riassumere il sentimento di tutti, nell’attesa di riabbracciarli in Curva Nord.

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