Sabato 21 Gennaio, ore 13.00,
Piazzale Bottego. La consapevolezza dessere in procinto di vivere una nuova
trasferta in treno, dopo tanti viaggi in pullman, riporta la memoria ai tempi
andati, quando i trasferimenti dei tifosi avvenivano per lo più su rotaia. Tanti ricordi
per i più anziani, una nuova esperienza per i più giovani. Oggi però non andremo a
vedere il nostro PARMA. Per lui andremo a Collecchio, a protestare contro chi sta cercando
di mandarlo in rovina.
Siamo in numero inferiore alle aspettative. Abbiamo lavorato, ci siamo sbattuti, ma siamo
sempre i soliti. Le solite facce che vediamo in trasferta, quelli che al PARMA ci tengono
veramente, non solo a parole. Insieme a noi i ragazzi di Settore, lunico gruppo che
ha aderito alliniziativa. Gli altri? Chi ha scelto di non venire, diminuendo di
fatto il numero dei partecipanti, si assuma le proprie responsabilità. Noi ci siamo.
Il treno-navetta per Collecchio è comunque gremito. Siamo tutti altamente motivati,
desiderosi di portare la nostra protesta davanti a quel palazzo dove taluni
amministratori, lautamente stipendiati, credono di poter gestire il PARMA Calcio in barba
ai sentimenti e alle aspirazioni di unintera Comunità.
Il treno corre per la
campagna ancora innevata con il suo carico di passione Gialloblu. Tifosi e Ultras pigiati
come sardine, mentre sintonano i primi cori. Cantiamo per il PARMA e contro chi gli
vuole male: questa società.
Arriviamo in stazione. Dai finestrini intravediamo altri ragazzi, sciarpe al collo, pronti
ad aggregarsi. Cori e botti in stazione: tutti devono sapere del nostro arrivo.
Siamo circa 250 e lo striscione PAZIENZA FINITA apre il nostro corteo. In più
occasioni, al Tardini e fuori casa, avevamo esposto ANCHE LA NOSTRA PAZIENZA HA UNA
SCADENZA, per ricordare il termine dellultima proroga (di circa due mesi)
concessa ai Sanz: il 15 Gennaio. Il 15 Gennaio è passato, il nostro ultimatum scaduto, la nostra pazienza finita.
Dopo il 15 ci hanno parlato del 16. Dopo il 16 del 20 (parola di Sanz...). Non crediamo
più a chi ci ha preso in giro per mesi. Finché il PARMA non sarà ceduto sarà protesta.
E la protesta avanza, per le strade di Collecchio, al ritmo dei battimani, tra fumogeni,
luci di torce, cori, detonazioni e bandiere Gialloblu Crociate che sventolano.
Un altro striscione del
Gruppo è sorretto da aste: TRA I DUE LITIGANTI IL PARMA MUORE, mentre se ne
contano vari, issati da alcuni partecipanti, contro lipotetico nuovo presidente,
capace daver deluso la tifoseria ancora prima dellacquisto della società.
Scritte a bomboletta e manifestini BASTA PRENDERCI PER IL CULO!!! segnano il
passaggio della Banda dei Crociati. Pratiche (ad opera di ignoti) che forse
deturpano un po la visuale ma che servono a diffondere la reale opinione dei tifosi.
La vernice può essere facilmente coperta con altra vernice; viceversa: ci vorrà molto di
più per cancellare tutto il male che è stato fatto al PARMA Calcio e alla nostra città.
Siamo davanti alla Parmalat e urliamo la nostra rabbia. E una manifestazione
simbolica, lo sappiamo tutti. Ma essere qui, di fronte a questi uffici, dove
quotidianamente si fa il male del PARMA Calcio, fa andare il sangue alla testa.
Uno storico membro del Gruppo prende il megafono e legge a tutti i presenti una lettera, indirizzata a Bondi e Angiolini. Una
lettera per ricordargli cosè il PARMA Calcio, cosa significa per PARMA, per
ribadirgli chi sono i proprietari morali del sodalizio calcistico Crociato. Quei
proprietari siamo noi, parmigiani e parmensi, Ultras e tifosi del PARMA Calcio; e così ci
firmiamo, sottoscrivendo tutti la missiva. Una raccolta firme che continuerà anche domani
(22-01-06) in Curva Nord.
Lasciamo la Parmalat e
continuiamo il nostro corteo. La Manifestazione non è finita: proseguiamo su
Collecchiello, dove solitamente salleno i nostri portacolori. Vogliamo lanciare un
messaggio anche alla squadra: noi ci saremo sempre. Il PARMA, indipendentemente dalle
vicende societarie, potrà sempre contare sui propri sostenitori, Ultras e tifosi. A loro
chiediamo solo una cosa: donorare con il massimo impegno questa storica Maglia.
La manifestazione termina con il ritorno in stazione. Finisce così questa iniziativa ma
non la nostra protesta. Finché il PARMA non sarà ceduto, finché questo bene comunitario
non sarà tutelato nel migliore dei modi: continuerà la nostra protesta ad oltranza.
Galleria fotografica della Manifestazione |