Vita di Curva

2005/06

Manifestazione a Collecchio

25 - 01 - 2006

Sabato 21 Gennaio, ore 13.00, Piazzale Bottego. La consapevolezza d’essere in procinto di vivere una nuova “trasferta” in treno, dopo tanti viaggi in pullman, riporta la memoria ai tempi andati, quando i trasferimenti dei tifosi avvenivano per lo più su rotaia. Tanti ricordi per i più anziani, una nuova esperienza per i più giovani. Oggi però non andremo a vedere il nostro PARMA. Per lui andremo a Collecchio, a protestare contro chi sta cercando di mandarlo in rovina.
Siamo in numero inferiore alle aspettative. Abbiamo lavorato, ci siamo sbattuti, ma siamo sempre i soliti. Le solite facce che vediamo in trasferta, quelli che al PARMA ci tengono veramente, non solo a parole. Insieme a noi i ragazzi di Settore, l’unico gruppo che ha aderito all’iniziativa. Gli altri? Chi ha scelto di non venire, diminuendo di fatto il numero dei partecipanti, si assuma le proprie responsabilità. Noi ci siamo.
Il treno-navetta per Collecchio è comunque gremito. Siamo tutti altamente motivati, desiderosi di portare la nostra protesta davanti a quel palazzo dove taluni amministratori, lautamente stipendiati, credono di poter gestire il PARMA Calcio in barba ai sentimenti e alle aspirazioni di un’intera Comunità.
Il treno corre per la campagna ancora innevata con il suo carico di passione Gialloblu. Tifosi e Ultras pigiati come sardine, mentre s’intonano i primi cori. Cantiamo per il PARMA e contro chi gli vuole male: questa società.
Arriviamo in stazione. Dai finestrini intravediamo altri ragazzi, sciarpe al collo, pronti ad aggregarsi. Cori e botti in stazione: tutti devono sapere del nostro arrivo.
Siamo circa 250 e lo striscione “PAZIENZA FINITA” apre il nostro corteo. In più occasioni, al Tardini e fuori casa, avevamo esposto “ANCHE LA NOSTRA PAZIENZA HA UNA SCADENZA”, per ricordare il termine dell’ultima proroga (di circa due mesi) concessa ai Sanz: il 15 Gennaio. Il 15 Gennaio è passato, il nostro ultimatum scaduto, la nostra pazienza finita. Dopo il 15 ci hanno parlato del 16. Dopo il 16 del 20 (parola di Sanz...). Non crediamo più a chi ci ha preso in giro per mesi. Finché il PARMA non sarà ceduto sarà protesta.
E la protesta avanza, per le strade di Collecchio, al ritmo dei battimani, tra fumogeni, luci di torce, cori, detonazioni e bandiere Gialloblu Crociate che sventolano.
Un altro striscione del Gruppo è sorretto da aste: “TRA I DUE LITIGANTI IL PARMA MUORE”, mentre se ne contano vari, issati da alcuni partecipanti, contro l’ipotetico nuovo presidente, capace d’aver deluso la tifoseria ancora prima dell’acquisto della società.
Scritte a bomboletta e manifestini “BASTA PRENDERCI PER IL CULO!!!” segnano il passaggio della Banda dei Crociati. Pratiche (ad opera di “ignoti”) che forse deturpano un po’ la visuale ma che servono a diffondere la reale opinione dei tifosi. La vernice può essere facilmente coperta con altra vernice; viceversa: ci vorrà molto di più per cancellare tutto il male che è stato fatto al PARMA Calcio e alla nostra città.
Siamo davanti alla Parmalat e urliamo la nostra rabbia. E’ una manifestazione simbolica, lo sappiamo tutti. Ma essere qui, di fronte a questi uffici, dove quotidianamente si fa il male del PARMA Calcio, fa andare il sangue alla testa.
Uno storico membro del Gruppo prende il megafono e legge a tutti i presenti una lettera, indirizzata a Bondi e Angiolini. Una lettera per ricordargli cos’è il PARMA Calcio, cosa significa per PARMA, per ribadirgli chi sono i proprietari morali del sodalizio calcistico Crociato. Quei proprietari siamo noi, parmigiani e parmensi, Ultras e tifosi del PARMA Calcio; e così ci firmiamo, sottoscrivendo tutti la missiva. Una raccolta firme che continuerà anche domani (22-01-06) in Curva Nord.
Lasciamo la Parmalat e continuiamo il nostro corteo. La Manifestazione non è finita: proseguiamo su Collecchiello, dove solitamente s’alleno i nostri portacolori. Vogliamo lanciare un messaggio anche alla squadra: noi ci saremo sempre. Il PARMA, indipendentemente dalle vicende societarie, potrà sempre contare sui propri sostenitori, Ultras e tifosi. A loro chiediamo solo una cosa: d’onorare con il massimo impegno questa storica Maglia.
La manifestazione termina con il ritorno in stazione. Finisce così questa iniziativa ma non la nostra protesta. Finché il PARMA non sarà ceduto, finché questo bene comunitario non sarà tutelato nel migliore dei modi: continuerà la nostra protesta ad oltranza.

Galleria fotografica della Manifestazione