Vita di Curva

2005/06

Ultimatum dei BOYS a società e dirigenti

06 - 01 - 2006

Mai fu più difficile vendere società di calcio. Possibile?
Il 3 Gennaio, il Ministro delle Attività Produttive, Claudio Scajola, ha rigettato la proposta di acquisto presentata da Valenza, preferendo aspettare il prossimo 15 Gennaio, data entro la quale dovrebbe concludersi la trattativa tra Parmalat e la società spagnola dei Sanz.
Premesso che non parteggiamo né per Valenza né per Sanz, ma solo per il PARMA Calcio, anche quest’ultima vicenda risulta alquanto incomprensibile. Perché il Ministro ha preferito attendere il 15 Gennaio? L’attuale “presidente” del PARMA FC, Guido Angiolini, già ad inizio Novembre 2005 dichiarò che la trattativa con i Sanz si poteva anche “interrompere per inadempienza”. Ciononostante si decise di concedere ulteriori due mesi e mezzo di tempo, perché, stando alle parole di Angiolini: “fuori dalla porta” non c’era “nessuno” interessato all’acquisto del PARMA Calcio. Dichiarazioni che ci convinsero poco e che oggi: sono smentite dai fatti. Qualcun’altro c’era e c’è ancora, almeno fino a ieri. Un qualcuno che Bondi conosce e anche abbastanza bene, visto che con lui stipulò un impegno di vendita.
Angiolini ha dichiarato d’aver maggiore fiducia nella trattativa con i Sanz per un semplice motivo: “[...] ha anticipato denari”. E’ vero. Ma è anche vero che al gruppo rappresentato da Valenza non furono chiesti anticipi e caparre. Non solo, ma quando venne chiesto al “presidente” se tutti i soldi anticipati da Sanz sarebbero rimasti nelle casse del PARMA AC, anche nel caso la trattativa non avesse avuto esito positivo, la risposta fu una battuta: “...abbiamo schiere di avvocati che faranno parcelle per risolvere questo problema...”. Una patetica battuta... che ci convinse ben poco.
Il Governo diede incarico a Bondi di vendere il PARMA a persone che ne tutelassero gli interessi e il prestigio nel tempo.
Il PARMA Calcio, dalla fine del campionato scorso, ha venduto (e in alcuni casi svenduto) i suoi pezzi migliori (per finanziarsi e continuare a sopravvivere), ha perso i suoi dirigenti, ha condotto un mercato suicida ed è scivolato in fondo alla classifica. E’ così che si pensa di tutelare il presente e il futuro di questa società? Questo drammatico impoverimento pregiudica il nostro futuro e, non dimentichiamocelo, gli interessi dei creditori Parmalat.
Per tutelarne appieno gli interessi di questa società e dei creditori era logico vendere prima dell’inizio del campionato, evitando di erodere il patrimonio societario e consentendo alla nuova proprietà di operare sul mercato. Oggi non ci sono più risorse e, anche in caso di vendita imminente, potrebbe essere impossibile agire proficuamente sul mercato di riparazione di Gennaio.
Eppure, nonostante le chiare direttive impartite a suo tempo da questo Governo, un esponente del medesimo (il Ministro Scajola), ha deciso di bocciare una proposta che (forse) avrebbe permesso di chiudere subito l’argomento cessione, per fare esclusivo affidamento su qualcosa che (forse) si concretizzerà nelle prossime settimane. Perché? Perché preferire una trattativa all’altra? Perché rispondere no a qualcuno che (forse) acquista subito preferendogli qualcun’altro che (forse) acquisterà prossimamente? Perché non concludere subito tenendosi quei denari anticipati da chi si è rivelato (secondo quanto affermato da Angiolini) insolvente? Forse, a qualcuno, conviene vendere ad uno e non all’altro? Forse, a qualcuno, conviene che il PARMA finisca in B? Forse, a qualcuno, conviene che il PARMA fallisca? Tante domande e nessuna risposta. Ci siamo abituati.
Ma adesso, dopo tanti mesi d’attesa, di silenzi e di prese in giro, non è più il tempo di parole. Abbiamo pazientato a lungo, cercando di concentrare tutti i nostri sforzi nel tifo, cercando di aiutare, come meglio sappiamo, i nostri Colori. Ma adesso, con il rischio concreto di finire in B e di fallire (in un modo o nell’altro), siamo noi a dare una scadenza improrogabile a questa società e a questi pseudo-dirigenti. E’ il 15 Gennaio. Questo è l’ultimatum dei BOYS, e noi non accettiamo rinvii né concediamo proroghe.
Domenica prossima saremo a Milano, sempre presenti al seguito dei Gialloblu Crociati. E’ una trasferta vicina e poco dispendiosa, alla portata di tutti quelli che tengono veramente ai nostri Colori. Proprio lì, proprio in trasferta, ricorderemo tale scadenza, protestando per tutto il male che è stato fatto, fino ad ora, a questa società. Qualora tale limite temporale fosse oltrepassato senza aver concretizzato la cessione del PARMA FC, dissipando quel poco che rimane (alla faccia di tifosi, città, creditori) e mettendo a repentaglio il nostro futuro, inizieranno le nostri azioni di protesta, che coinvolgeranno tutta la tifoseria Gialloblu Crociata.
Nella speranza che tutto possa risolversi a breve (anche se ormai... non certo nel migliore dei modi), avvisiamo società e dirigenti: il vostro tempo sta per scadere!