Resoconto partite

2004/05

Atalanta - PARMA

    1 - 0 

13 - 03 - 2005

Serie A

Sono quattro i pullman che siamo riusciti ad organizzare per Bergamo. Un ottimo risultato che stabilisce il nostro nuovo record stagionale, proprio in occasione di una trasferta, quella nel capoluogo bergamasco, che abitualmente registra un basso numero di presenze. Infatti, per ricordare un così buon numero di BOYS in occasione di una partita di campionato contro gli orobici, è necessario andare a ritroso nel tempo fino al 1995, quando il PARMA, al contrario d’ora, bazzicava ormai stabilmente i vertici della serie A.
Seppur questa stagione sia stata molto povera di soddisfazioni calcistiche, seppur la partecipazione alle trasferte fosse stata, fino ad ora, piuttosto deludente, questa repentina inversione di rotta non ci ha stupito. Il magnifico Corteo di domenica scorsa, capace di riunire tutti i gruppi organizzati, i diffidati, la squadra e la città, ha rigenerato quel senso d’appartenenza che il tempo aveva offuscato, dando nuova linfa ai rapporti tra tutte le componenti Gialloblu Crociate. Un entusiasmo che abbiamo promosso, che la tifoseria ha generato, trasmettendolo poi alla squadra e alla città. Avvisaglie di uno spirito ritrovato s’erano già palesate al Tardini, nella gara interna contro l’undici sardo. Una vitalità recuperata testimoniata in ogni settore, Curva Nord in testa, segno che l’iniziativa aveva colpito nel segno, là dove volevamo arrivare: nel cuore dei parmigiani. La stessa energia era ravvisabile anche in campo, dove i nostri portacolori, dopo tante incertezze, davano finalmente prova di vigoria, combattendo costantemente fino all’ultimo minuto, tanto da conquistare caparbiamente la vittoria allo scadere.
Qualsiasi cosa, anche stupenda, necessita di continuità per essere veramente positiva. Le iniziative, anche quando sapienti e perfettamente riuscite, devono essere parte di un insieme più ampio e strutturato, quindi di una strategia che, finalizzata ad un obbiettivo, stabilisce tutte le tappe per raggiungerlo e poi conservarlo.
Il corteo “Portiamo il PARMA alla salvezza” non voleva e non poteva essere un fatto isolato. Già il suo nome stabiliva un obbiettivo (la salvezza) che varcava i limiti temporali di quel sei marzo. La marcia, quindi, non si sarebbe conclusa semplicemente al Tardini, dove tutte le componenti Gialloblu Crociate erano chiamate a svolgere il proprio dovere quel giorno, ma imponeva a tutti di continuare su quella via, fino al traguardo che coincide con la permanenza del PARMA nella massima serie.
Quell’indimenticabile sei marzo era già nota la prossima tappa del nostro percorso, quell’iniziativa che voleva dare continuità alla precedente: tutti i gruppi organizzati a Bergamo insieme, per tornare a dar vita alla Carovana Gialloblu Crociata. Un nuovo stimolo, parte di quella strategia, citata dianzi, che mira a tenere sempre alto l’entusiasmo, affinché il fronte parmigiano resti compatto e motivato fino alla meta.
L’evidente euforia della città, da qualche settimana tappezzata di manifesti e striscioni per promuovere i progetti Gialloblu, ci confermava che anche la spedizione a Bergamo sarebbe stata un successo per la tifoseria. Così, quando venerdì sera, in Sede, constatammo con piacere numerose adesioni, e le notizie dagli altri gruppi ci confermavano che questa tendenza era generalizzata, trovammo solo conferma alle nostre sensazioni.
Domenica mattina in Sede ed è un piacere vedere tanta gente. In molti hanno risposto ai nostri appelli incessanti e siamo quasi disorientati davanti a tanta facce nuove. Accanto a noi ci sono anche i diffidati, solo loro non potranno prendere parte a questa spedizione, ma la loro presenza, testimonianza di Fede incrollabile, c’è d’ulteriore stimolo a dare il massimo in ogni frangente.
I pullman partono alla volta del casello autostradale, dov’è fissato il ritrovo di tutti i gruppi. Pochi minuti dalla partenza ed è esplode in noi un’insolita ansia, generata dalla consapevolezza di vivere un giorno che non dimenticheremo mai.
4 pullman dei BOYS, 1 di Settore Crociato, 5 del Centro di Coordinamento e 1 dell’Associazione Petitot, formano la Carovana Gialloblu Crociata che sfila in autostrada.
In un autogrill alle porte di Brescia c’è la sosta collettiva. Un fiume di persone che si mescola, si conosce, si parla e trae emozioni da questa adunanza popolare, che al di là delle diverse appartenenze, dal diverso modo d’interpretare il tifo, ci rende consapevoli del legame che ci unisce tutti: la nostra parmigianità, la nostra Fede nel simbolo Crociato con le strisce Gialloblu. Ma questo è solo il corteo di domenica scorsa, che ha continuato la sua marcia inesorabile fuori dai confini del Ducato.
700 persone assiepano il settore ospiti dello stadio di Bergamo. Per l’occasione abbiamo ideato una coreografia permanente, con l’utilizzo di pettorine gialle e blu, che colora tutta la curva, componendo quel simbolo che ci riunisce tutti: la Croce Blu in campo Giallo, stemma della città ducale.
All’ingresso delle squadre in campo viene issato lo striscione “PARMA SIAMO NOI”, lo stesso che ha preceduto il corteo del sei marzo e che si integra perfettamente con la coreografia. Il messaggio è chiaro e fotografa la situazione: PARMA è qui, per lottare per la salvezza!
Purtroppo, causa lo spostamento di tante persone durante l’intervallo, nel secondo tempo la coreografia risulta molto meno nitida. All’inizio della ripresa, però, è spiegata la “magliettona” Crociata dai ragazzi del Settore, che mette in bella mostra un’altra icona parmigiana: la casacca del sodalizio cittadino.
Uno striscione del Gruppo, che rimane appeso per tutto l’incontro, è: “DIGITALE ULTIMO MALE”. Un messaggio che, anche in questo nostro momento particolare, invita a mantenere l’attenzione su un male universale che sta uccidendo il mondo del calcio.
La Curva atalantina, nonostante la pessima classifica, è piena. Addobbata con striscioni contro la società e sul tema “diffidati”, canta per tutta la partita, coinvolgendo quasi tutte le persone dell’ampio settore.
Il nostro tifo è degno delle aspettative: presenza, coreografia, colore e calore. Tanti i vessilli che sventolano e numerosi i cori, eseguiti con costanza per tutto l’arco dei novanta minuti. Davvero bello vedere tante braccia che si alzano al cielo insieme, accompagnate dal rullo del tamburo, o un muro di sciarpe compatto mentre eseguiamo il nostro Inno.
Fosse una favola questo resoconto terminerebbe con un lieto fine. Ma questo è solo il rapporto di un gruppo Ultras, i BOYS PARMA 1977, e il lieto fine, a Bergamo, non c’è stato. Una crepa s’è evidenziata nel fronte Gialloblu Crociato, causa la defezione della squadra. Una squadra giovane (come sempre ricordiamo e ci ricordano) che s’è presentata in campo senza spina dorsale, trascinandosi di malavoglia per tutta la partita. Dov’è il coraggio, l’audacia, la grinta e lo spirito di sacrificio di questa gioventù? Gli Ultras, i tifosi e la città c’erano. I diffidati erano presenti in spirito. Ma la squadra? Assente ingiustificata!
Non è facile perdere a Bergamo ma qualcuno, evidentemente senz’anima, c’è riuscito, incurante degli appelli di un’intera Comunità.
Continueremo, insieme a tutti i parmigiani di buona volontà, la marcia per condurre il PARMA alla salvezza, sperando che anche chi è pagato per farlo si decida ad onorare i propri impegni o, viceversa, si prepari ad accettarne le conseguenze.
PARMA è comprensiva e sa essere paziente, ma sia ben chiaro a tutti: non si fa prendere per il culo da nessuno.
RISPETTO PER NOI CHE CI SIAMO!

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