Sono quattro i pullman che siamo
riusciti ad organizzare per Bergamo. Un ottimo risultato che stabilisce il nostro nuovo
record stagionale, proprio in occasione di una trasferta, quella nel capoluogo bergamasco,
che abitualmente registra un basso numero di presenze. Infatti, per ricordare un così
buon numero di BOYS in occasione di una partita di campionato contro gli orobici, è
necessario andare a ritroso nel tempo fino al 1995, quando il PARMA, al contrario
dora, bazzicava ormai stabilmente i vertici della serie A.
Seppur questa stagione sia stata molto povera di soddisfazioni calcistiche, seppur la
partecipazione alle trasferte fosse stata, fino ad ora, piuttosto deludente, questa
repentina inversione di rotta non ci ha stupito. Il magnifico Corteo di domenica scorsa,
capace di riunire tutti i gruppi organizzati, i diffidati, la squadra e la città, ha
rigenerato quel senso dappartenenza che il tempo aveva offuscato, dando nuova linfa
ai rapporti tra tutte le componenti Gialloblu Crociate. Un entusiasmo che abbiamo
promosso, che la tifoseria ha generato, trasmettendolo poi alla squadra e alla città.
Avvisaglie di uno spirito ritrovato serano già palesate al Tardini, nella gara
interna contro lundici sardo. Una vitalità recuperata testimoniata in ogni settore,
Curva Nord in testa, segno che liniziativa aveva colpito nel segno, là dove
volevamo arrivare: nel cuore dei parmigiani. La stessa energia era ravvisabile anche in
campo, dove i nostri portacolori,
dopo tante incertezze, davano finalmente prova di vigoria, combattendo costantemente fino
allultimo minuto, tanto da conquistare caparbiamente la vittoria allo scadere.
Qualsiasi cosa, anche stupenda, necessita di continuità per essere veramente positiva. Le
iniziative, anche quando sapienti e perfettamente riuscite, devono essere parte di un
insieme più ampio e strutturato, quindi di una strategia che, finalizzata ad un
obbiettivo, stabilisce tutte le tappe per raggiungerlo e poi conservarlo.
Il corteo Portiamo il PARMA alla salvezza non voleva e non poteva essere un
fatto isolato. Già il suo nome stabiliva un obbiettivo (la salvezza) che varcava i limiti
temporali di quel sei marzo. La marcia, quindi, non si sarebbe conclusa semplicemente al
Tardini, dove tutte le componenti Gialloblu Crociate erano chiamate a svolgere il proprio
dovere quel giorno, ma imponeva a tutti di continuare su quella via, fino al traguardo che
coincide con la permanenza del PARMA nella massima serie.
Quellindimenticabile sei marzo era già nota la prossima tappa del nostro percorso,
quelliniziativa che voleva dare continuità alla precedente: tutti i gruppi
organizzati a Bergamo insieme, per tornare a dar vita alla Carovana Gialloblu Crociata. Un
nuovo stimolo, parte di quella strategia, citata dianzi, che mira a tenere sempre alto
lentusiasmo, affinché il fronte parmigiano resti compatto e motivato fino alla
meta.
Levidente euforia della
città, da qualche settimana tappezzata di manifesti e striscioni per promuovere i
progetti Gialloblu, ci confermava che anche la spedizione a Bergamo sarebbe stata un
successo per la tifoseria. Così, quando venerdì sera, in Sede, constatammo con piacere
numerose adesioni, e le notizie dagli altri gruppi ci confermavano che questa tendenza era
generalizzata, trovammo solo conferma alle nostre sensazioni.
Domenica mattina in Sede ed è un piacere vedere tanta gente. In molti hanno risposto ai
nostri appelli incessanti e siamo quasi disorientati davanti a tanta facce nuove. Accanto
a noi ci sono anche i diffidati, solo loro non potranno prendere parte a questa
spedizione, ma la loro presenza, testimonianza di Fede incrollabile, cè
dulteriore stimolo a dare il massimo in ogni frangente.
I pullman partono alla volta del casello autostradale, dovè fissato il ritrovo di
tutti i gruppi. Pochi minuti dalla partenza ed è esplode in noi uninsolita ansia,
generata dalla consapevolezza di vivere un giorno che non dimenticheremo mai.
4 pullman dei BOYS, 1 di Settore Crociato, 5 del Centro di Coordinamento e 1
dellAssociazione Petitot, formano la Carovana Gialloblu Crociata che sfila in
autostrada.
In un autogrill alle porte di Brescia cè la sosta collettiva. Un fiume di persone
che si mescola, si conosce, si parla e trae emozioni da questa adunanza popolare, che al
di là delle diverse appartenenze, dal diverso modo dinterpretare il tifo, ci rende
consapevoli del legame che ci unisce tutti: la nostra parmigianità, la nostra Fede nel
simbolo Crociato con le strisce Gialloblu. Ma questo è solo il corteo di domenica scorsa,
che ha continuato la sua marcia inesorabile fuori dai confini del Ducato.
700 persone assiepano il
settore ospiti dello stadio di Bergamo. Per loccasione abbiamo ideato una
coreografia permanente, con lutilizzo di pettorine gialle e blu, che colora tutta la
curva, componendo quel simbolo che ci riunisce tutti: la Croce Blu in campo Giallo, stemma
della città ducale.
Allingresso delle squadre in campo viene issato lo striscione PARMA SIAMO
NOI, lo stesso che ha preceduto il corteo del sei marzo e che si integra
perfettamente con la coreografia. Il messaggio è chiaro e fotografa la situazione: PARMA
è qui, per lottare per la salvezza!
Purtroppo, causa lo spostamento di tante persone durante lintervallo, nel secondo
tempo la coreografia risulta molto meno nitida. Allinizio della ripresa, però, è
spiegata la magliettona Crociata dai ragazzi del Settore, che mette in bella
mostra unaltra icona parmigiana: la casacca del sodalizio cittadino.
Uno striscione del Gruppo, che rimane appeso per tutto lincontro, è: DIGITALE
ULTIMO MALE. Un messaggio che, anche in questo nostro momento particolare, invita a
mantenere lattenzione su un male universale che sta uccidendo il mondo del calcio.
La Curva atalantina, nonostante la pessima classifica, è piena. Addobbata con striscioni
contro la società e sul tema diffidati, canta per tutta la partita,
coinvolgendo quasi tutte le persone dellampio settore.
Il nostro tifo è degno delle
aspettative: presenza, coreografia, colore e calore. Tanti i vessilli che sventolano e
numerosi i cori, eseguiti con costanza per tutto larco dei novanta minuti. Davvero
bello vedere tante braccia che si alzano al cielo insieme, accompagnate dal rullo del
tamburo, o un muro di sciarpe compatto mentre eseguiamo il nostro Inno.
Fosse una favola questo resoconto terminerebbe con un lieto fine. Ma questo è solo il
rapporto di un gruppo Ultras, i BOYS PARMA 1977, e il lieto fine, a Bergamo, non cè
stato. Una crepa sè evidenziata nel fronte Gialloblu Crociato, causa la defezione
della squadra. Una squadra giovane (come sempre ricordiamo e ci ricordano) che sè
presentata in campo senza spina dorsale, trascinandosi di malavoglia per tutta la partita.
Dovè il coraggio, laudacia, la grinta e lo spirito di sacrificio di questa
gioventù? Gli Ultras, i tifosi e la città cerano. I diffidati erano presenti in
spirito. Ma la squadra? Assente ingiustificata!
Non è facile perdere a Bergamo ma qualcuno, evidentemente senzanima, cè
riuscito, incurante degli appelli di unintera Comunità.
Continueremo, insieme a tutti i parmigiani di buona volontà, la marcia per condurre il
PARMA alla salvezza, sperando che anche chi è pagato per farlo si decida ad onorare i
propri impegni o, viceversa, si prepari ad accettarne le conseguenze.
PARMA è comprensiva e sa essere paziente, ma sia ben chiaro a tutti: non si fa prendere
per il culo da nessuno.
RISPETTO PER NOI CHE CI SIAMO!
|