Lalba sta sorgendo e il
pullman dei BOYS corre veloce per riportarci a casa
Su esso regna il silenzio più
totale. Quasi tutti dormono, ormai provati da due giorni di bagordi vissuti intensamente,
qualcuno russa, un paio sono con il viso schiacciato sul finestrino e lo sguardo perso nel
vuoto, qualcun altro si gusta lincantevole paesaggio svizzero mentre io, dopo aver
animato una discussione sullovvio e forse scontato tema dei problemi della nostra
squadra, volgo il capo indietro, facendo mie le mille storie che vi sono dietro i volti
assonnati dei miei compagni di questennesima avventura
La trasferta di Liegi
è cominciata mercoledì sera alle 21.30, quando, quello che doveva essere un normale
ritrovo di una pur importante trasferta europea si è trasformato, dopo un pomeriggio
incollato al telefono per diffondere la strepitosa notizia, in un improvvisato quanto ben
riuscito brindisi: il ricorso fatto da cinque dei sei ragazzi diffidati per i fatti di
Carrara è stato accettato! Quanto prima, presumibilmente già a Genova, torneranno con
Noi in Curva a cantare
Calici al vento, quindi, anche se il pensiero immediatamente
corre con tanta amarezza verso quel Fratello ancora colpito dallassurdo
e ingiusto provvedimento, ma la felicità e lemozione di recuperare almeno gli altri
sono intensissime e la notizia viene accolta con grande entusiasmo da parte di tutti!
Poco dopo le 22 arriva il pullman, leuforia raggiunge picchi elevatissimi, i
partecipanti rispetto alla consuetudine delle trasferte europee sono cambiati, mancano
tante delle solite facce, il trittico Bilbao - Cagliari - Palermo, tutto in
questo mese, ha evidentemente lasciato il segno sulle condizioni economiche e fisiche di
molti ragazzi, che hanno ridotto al lumicino i giorni di ferie restanti; ma nonostante
questo il torpedone è strapieno, a dimostrazione che, in chi ci segue, il discorso di
collaborazione fatto il mese scorso, alla vigilia del tour de force, è stato recepito,
consentendoci un ricambio di gente in ogni occasione
Si parte, il viaggio di andata è come ci si aspettava, praticamente insonne passato a
cantare, bere (tantissimo), ridere e scherzare, purtroppo non mancano i momenti di
tensione per uno screzio tra due ragazzi, ma alla fine, ovviamente, prevale il buon senso.
Pochissime ore di sonno bastano per riprendere la carica. Prima del mezzogiorno di
giovedì, infatti, siamo a già a Maastricht, in Olanda (ma sul confine a pochi km da
Liegi), meta decisa per passare le ore che ci separano dalla partita.
LOlanda, con i
tantissimi pub ed i variopinti coffee-shop, è come sempre molto ospitale. Il
pomeriggio vola via, il cibo non è proprio il massimo, carne piuttosto dolciastra con
accostamenti strani, ma in compenso i Paesi Bassi offrono unottima birra,
specialmente la belga, che viene ingerita a fiumi, mentre per concludere: la
chicca della Grolla, che vista la temperatura, un freddo non umido ma secco e
pungente, è un vero tocca sana per riscaldarsi le ossa.
Alle 17.30 cè il ritrovo al pullman, tutti sono incredibilmente puntuali e
ripartiamo così in direzione Liegi, la città belga è molto grande, la seconda per
estensione dopo Bruxelles e la ricerca dello stadio si rivela più difficile del previsto.
Alla fine siamo intercettati da due Starsky e Hutch locali che ci fanno
strada, permettendoci di arrivare allo stadio per tempo.
Già dallesterno notiamo che limpianto dello Standard è molto avveniristico,
troppo per i nostri gusti. Negozi, ristoranti, insomma poco a che fare con la concezione
che abbiamo Noi di stadio, anche se girando lEuropa non è il primo modello simile
che vediamo e ci rendiamo conto che la moda dilaga e che purtroppo il futuro che vogliono
imporci è questo
Linterno è molto bello con gli spalti a ridosso del campo, tre anelli tutti coperti
e stadio praticamente esaurito, suggestiva la cartata iniziale della Gradinata opposta a
Noi mentre nei Distinti si sono esibiti con bandierine biancorosse, insomma, un pienone di
colore ed entusiasmo. Il loro tifo è infernale, poco coordinato ma molto caldo, ma spesso
sono gli autoparlanti dello stadio che coinvolgono tutti, facendo partire canzoni che
vengono seguite dal pubblico
un modello di tifo che non ci convince e che non ci
piace, e a cui preferiamo quello nostrano, più spontaneo e genuino.
Nel settore ospite (situato nel secondo anello), dove siamo noi, non si possono introdurre
né cibi né bevande, bisogna consumarle prima di entrare, prima di una linea rossa.
E allucinante e siamo increduli
pensavamo che le norme anti-violenza italiane
fossero in assoluto le più assurde ma non eravamo ancora stati in Belgio
Per quanto riguarda il nostro tifo, siamo stati discretamente compatti, la stanchezza del
viaggio si è fatta sentire ma abbiamo fatto quel che dovevamo, cantando e sventolando.
pur sapendo che farsi sentire era utopistico Lo abbiamo fatto per Noi stessi, per la
passione che brucia per il Parma e per lonore di rappresentare la nostra città!
In campo, i ragazzi, si sono fatti rispettare, bel primo tempo con meritato vantaggio,
mentre nella ripresa siamo calati, subendo troppo la reazione dei belgi. Carattere e
grinta non sono bastati, un arbitraggio molto dubbio e la determinazione dello Standard,
talvolta eccessiva, ci hanno punito ben oltre i nostri demeriti
Continua quindi il
momento difficile per i Gialloblu, ora dovremo vincere contro i turchi lultimo match
a metà dicembre, ed anche se mancano venti giorni, già da ora ci appelliamo
allorgoglio di tutti i veri tifosi Crociati. E per Noi un vanto essere in
Europa, vogliamo restarci e visto che è possibile: crediamoci tutti insieme, uniti,
prepariamoci ad una serata di battaglia, rendiamola magica, carichiamoci il Parma sulle
spalle e conduciamolo alla vittoria.
Nel viaggio di ritorno, la stanchezza prende definitivamente il sopravvento, dopo il
classico commento post-partita con le inesorabili sentenze del solito
iper-pessimista e le motivazioni di difesa dellinguaribile ottimista, pian piano il
pullman si spegne
Al ritorno gli autisti fanno una gran tirata, tantè che alla fine ci metteremo due
ore in meno rispetto allandata. I ragazzi cominciano a svegliarsi, qualche mugugno
per la scelta di non fermarsi allautogrill, ma siamo a pochi km da casa e la voglia
darrivare è tanta
Con la visione di un film, per alleviare la sofferenza e
zittire i contestatori, si conclude unaltra avventura al seguito della nostra Fede.
Il risultato non ci è stato favorevole, ci siamo fatti ventisette ore di pullman ma le
facce dei ragazzi al momento dei saluti sono sorridenti
talvolta uno sguardo vale
mille parole
e gli occhi degli amici che con me hanno condiviso Liegi dicono tutti
la stessa cosa: ALLA PROSSIMA!!!
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