Resoconto partite

2004/05

Fiorentina - PARMA

     2 - 0

20 - 11 - 2004

Coppa Italia

Sabato mattina e Parma si sveglia con il sereno. Novembre inoltrato ma sembra primavera, mentre davanti alla Sede iniziano ad arrivare i primi BOYS. La temperatura è mite e il cielo limpido, un blu senza macchia che sfuma verso il giallo del sole. Colori che si confondono con quelli che portiamo, al collo e nel cuore, e speriamo questa radiosa giornata sia di buon auspicio per le sorti dei Crociati.
Il Gruppo c’è. Due pullman partono per la Toscana, per essere al fianco della squadra contro la Fiorentina, partita di andata degli ottavi di Coppa Italia.
Il viaggio prosegue tranquillo, tra discorsi seri e frivoli, tra ricordi remoti e recenti.
Nei pressi del capoluogo Toscano si uniscono a noi gli Ultras Empolesi (Desperados e Rangers), presenti in una quindicina, sempre disponibili e gioviali. Si sparpagliano tra di noi, a testimonianza dell’ottimo rapporto, iniziato più di vent’anni or sono ma sempre più solido, fondato sul rispetto reciproco e leale amicizia.
Al casello di “Firenze Sud” si aggrega una macchina di BOYS e puntiamo sul Franchi. Arriviamo ad inizio partita e non perdiamo tempo. Gli striscioni sono prontamente distesi, le bandiere issate e i tamburi iniziano a rullare.
Davanti ai nostri numerosi stendardi, uno striscione per il Tino, storico Guerriero della Nord, che da qualche giorno è ricoverato in Rianimazione, intento a combattere la sua battaglia più difficile. Arduo, in certi casi, trovare le parole appropriate, semmai ce ne siano. Ne parliamo tra di noi e gli sguardi sfuggono, come a rifiutare la realtà. Concentriamo le nostre emozioni in uno striscione di speranza, grido d’incoraggiamento per l’amico in difficoltà: “CONTINUA A LOTTARE TINO”.
Lo stadio fiorentino è quasi deserto (solo 4.743 spettatori) e la Curva Fiesole appare mezza vuota. Uno scenario impensabile, fino a qualche anno fa, per una tifoseria come quella viola. La Fiorentina ha alle spalle una città ed una provincia molto popolose e grazie alla sua storia è il punto di riferimento calcistico per molti toscani, anche al di fuori dei confini cittadini. Oltre a ciò, va ricordato che la squadra è appena tornata in serie A, dopo il ripescaggio in B di due anni fa e lo spareggio promozione con il Perugia della scorsa stagione, quindi è logico ci sia un ritrovato interesse in tutto l’ambiente. Eppure, un incontro di Coppa Italia (seconda competizione nazionale per importanza) è disertato dai più. Un caso non certo isolato, confermato dagli imbarazzanti vuoti in molti stadi durante questo turno di Coppa, a testimonianza di come questo calcio (“moderno”) stia svilendo la passione dei tifosi, allontanandoli dallo stadio.
Noi che ci siamo diamo tutto per la Causa, cantando e sventolando incessantemente per tutti i novanta minuti e anche oltre. Sosteniamo la squadra al massimo delle nostre possibilità e tributiamo qualche coro per gli amici diffidati, condannati in attesa di processo (…), e al gemellaggio che ci lega agli Empolesi. Nessun calo si registra nel nostro tifo, neanche dopo i gol dei viola. I nostri cori irrompono nel silenzioso Franchi e così è per tutta la durata della partita, tant’è che mai udiremo gli Ultras avversari.
Il Parma in campo è pressoché quello titolare, al contrario della Fiorentina che da spazio a tante riserve. Ciononostante, prendiamo due gol, di cui il primo sull’ormai classico svarione della difesa. Durante il primo tempo, fino al gol dei viola, manteniamo il controllo della palla e cerchiamo di proporci in avanti, ma sempre in modo molto elaborato e con enormi difficoltà in fase conclusiva. Alcuni episodi sono male interpretati dalla terna arbitrale (sempre a nostro sfavore), ma la cosa più ci fa arrabbiare è vedere un Parma incolore, senza spina dorsale, scialbo e svogliato. Un Parma che ci ricorda quello del pre-Lazio, che toccò il fondo in quel di Brescia.
Seppur la Coppa Italia, al momento, non è tra le nostre priorità, la prestazione di Firenze non è molto rassicurante per il futuro.
Possiamo accettare qualsiasi tipo di sconfitta, ma a testa alta, con onore. Rifiutiamo la resa, odiamo i disfattisti e non accettiamo menefreghismi. Come noi infondiamo tutto il nostro impegno accompagnando e sostenendo ininterrottamente la squadra, vogliamo che chi scende in campo dia tutto ciò che può, senza risparmiarsi.
Indossare i colori di Parma, difendendoli, sia in campo che sugli spalti, significa far fronte comune per la Causa Gialloblu Crociata. Un compito impegnativo, che deve essere assolto con diligenza.
Essere Crociati! Cuori ardenti in corazze d’acciaio. Così in Curva, così in campo.

Resoconto partite