Non sono bastati due gol di un
ritrovato Gilardino per portare a casa quei tre punti che tanto ci sarebbero serviti, per
sottrarci alla zona rossa della classifica. Una partita che ha visto il nostro Parma
lottare con il cuore, come sempre gli chiediamo. Per due volte i Gialloblu Crociati sono
passati in vantaggio, hanno costruito qualche bellazione, ma non sono riusciti ad
andare oltre il pareggio, che con i tempi che corrono ci va alquanto stretto (almeno se
gettiamo un occhio alla classifica).
Il discorso fatto alla
squadra domenica scorsa, poche ore prima della delicatissima partita contro la Lazio,
affinché tutti onorassero la Maglia e ciò che essa rappresenta, sembra aver sortito un
certo effetto. La squadra pare aver trovato un nuovo spirito, similare a quello della
passata stagione, e si batte con grinta e determinazione come piace a noi. Sicuramente
lundici Gialloblu Crociato deve rimanere fedele a questa sua nuova anima, fondamento
imprescindibile per quella crescita collettiva che ci auguriamo possa produrre, nel
concreto, punti in classifica. In attesa di ciò, esprimiamo nuovamente la nostra sincera
fiducia sia alla squadra sia al mister.
Il Parma, allentrata in campo, è stato salutato dalla Nord con uno sventolio di
bandiere, sulle note dellimmancabile Aida. Il tifo non è partito male ma poi, a un
certo punto, s'è attenuato, risvegliandosi solo in occasione dei gol. In linea generale
non abbiamo brillato, al contrario della precedente partita casalinga contro la Lazio.
Nel secondo tempo abbiamo esposto due striscioni: ULTRAS PRIMA CONDANNATI DOPO
PROCESSATI e SOLIDARIETA A TUTTI I DIFFIDATI, per mantenere viva
lattenzione sulliniquo trattamento riservato agli Ultras, espropriati di
quelle garanzie costituzionali
di cui, viceversa, godono i criminali veri. Uningiustizia che sembra essere parte
organica di un progetto più ampio, che attraverso la criminalizzazione degli Ultras e lo
strumento della diffida (un mezzo incivile, giacché posto in essere anche in mancanza di
prove oggettive), si propone di trasformare gli stadi in luoghi senzanima, popolati
da spettatori/consumatori.
Alcuni cori sono stati lanciati per i ragazzi diffidati, quelli che ogni partita devono
recarsi a firmare in questura per ben due volte, ma che vorrebbero essere lì insieme a
Noi.
Se la squadra deve e può migliorare, anche noi possiamo e dobbiamo farlo! Troppe pause
nel nostro tifo, soprattutto nel finale, quando bisognava AIUTARE i ragazzi in campo;
troppo spesso ci capita di vedere la Curva ASSISTERE alla partita, come se si fosse
dimenticata di TIFARE.
E comprensibile che se lo spettacolo in campo non offre particolari emozioni, gli
stimoli per cantare si riducono al lumicino, molto spesso è così anche per noi, intendia moci, non è che godiamo come dei
ricci a cantare magari dopo aver preso gol o durante uno 0-0 di merda, ma NOI DOBBIAMO
FARLO, abbiamo un OBBLIGO nei confronti della Maglia, di TIFARE sino alla fine, questo è
il nostro RUOLO allinterno della squadra.
Di fronte a noi avevamo una signora tifoseria, gli atalantini. Arrivati a Parma in circa
seicento, sono rimasti compatti per tutta la partita, con bei battimani e buon tifo,
nonostante il risultato gli sia stato sfavorevole per ben due volte.
Concludiamo ringraziando i ragazzi della Riviera Blucerchiata 1988 e una rappresentanza
dei Desperados Empoli, con Noi in Curva, e che con Noi hanno cantato e sofferto.
Grazie anche a chi, come Noi, continua a dar fiducia a questa squadra, nonostante tutto.
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