Resoconto partite

2003/04

PARMA - Gençlerbirligi

0 - 1

26 - 02 - 2004

Coppa UEFA

Ore 19:15.
Questa partita non s’era da fare! Si potrebbe sintetizzare così, con una parafrasi manzoniana, il concetto principale in cui sta racchiuso tutto questo Parma-Gençlerbirligi, incontro di andata dei sedicesimi di Coppa Uefa. Già dalla notte infatti, così torniamo alla realtà abbandonando il motto che ha reso celebro il don Abbondio dei Promessi Sposi, una nevicata fitta e copiosa si era impossessata dei cieli e delle strade della nostra città, imbiancando non solo i tetti di case e macchine e le rotonde tanto care all’assessore Vignali ma, ovviamente, anche i gradoni del Tardini sommergendo i teloni che ne ricoprivano il terreno di gioco. Circondati da un panorama che ricordava più Cortina o Cervinia che non la nostra amata Parma e davanti ad uno scenario più adatto ad un Mondiale di bob o ad una Discesa libera che non ad una partita di pallone, ormai si era consolidata in Noi la certezza e la convinzione che la gara sarebbe stata rinviata... Ma come al solito i nostri valori, le nostre necessità di appartenere ad un mondo del calcio in cui il valore sportivo è sempre innanzi a tutto, in cui lealtà e buon senso devono comunque prevalere, si sono scontrate con una realtà in cui il calendario ha fissato niente meno che tre match europei in tre settimane consecutivi, rendendo di fatto impossibile il posticipo di questa partita. Ci viene così chiesto dagli addetti al campo un piccolo aiuto nel sgomberare i teloni, chiaramente ci prestiamo e armati di badili e scopettoni ci uniamo a loro perché il Parma, oltretutto, da regolamento, rischia pesanti sanzioni se non viene fatto tutto il possibile per garantire il regolare svolgimento della gara. Nel frattempo nessun aiuto viene dal cielo, anzi l’intensità della neve aumenta sempre più e non si fa tempo a scoprire il campo che è già bianco, così le righe rosse vengono tracciate più volte perché si coprono immediatamente. Giocare è proprio impossibile per tutti quanti, tranne che per l’arbitro e il delegato Uefa che, con circa venti minuti di ritardo, in nome di un calcio moderno che freneticamente non può concedersi il lusso del buon senso in nome di interessi commerciali che prevalgono sul gioco del calcio, da il fischio d’inizio su un manto erboso, pardòn nevoso, ormai ghiacciato che rende questo Parma-Genc.. nome impronunciabile... più una partita di hockey che di pallone!
Gli spalti sono poco più che deserti, millecinquecento fedelissimi circa in Nord, zero in Sud e poche migliaia tra Distinti e Tribuna, laddove giaciono infreddoliti anche un centinaio di turchi giunti da Ankara con l’aereo di squadra e giornalisti.
In Curva cantiamo, sventoliamo... insomma ci comportiamo come sempre per tutti i novanta minuti nonostante la surrealità dell’ambiente, in campo si perde uno a zero ma non è il risultato di una partita di calcio, poiché in simili condizioni l’attenzione di tutti i protagonisti era più che altro rivolta all’evitare infortuni... e stavolta c’è da capirli... Rimane il rammarico di aver visto il cambiamento e la perdita di entusiasmo per un terzo turno di Coppa Uefa che sembra essere diventato più un impegno secondario che non una festa, questo non solo nella nostra città ma anche in altre piazze europee, dove ormai questa competizione è vista più come un onere che un onore, più come un sacrificio che una gioia... effetti collaterali del calcio moderno...

Resoconto partite