I presupposti per una trasferta
entusiasmante c'erano tutti: il buon momento del Parma, la vittoria di Lecce, la posizione
in classifica, la sfida con i tanto odiati gobbi
E invece, sia sul campo, sia, per
almeno settanta minuti, sugli spalti, è stata una vera e propria disfatta! E dire che
durante la settimana si era partiti con il piede giusto, visti i 5 pullman strapieni di
Boys, e gli oltre 1000 biglietti venduti ai tifosi gialloblu-crociati. Ma facciamo un
passo indietro.
La nostra trasferta inizia come sempre la domenica mattina davanti alla sede, dove notiamo
subito la buona presenza di ragazzi giovani, ma anche di tifosi
da
juventus! Il viaggio passa piuttosto velocemente ma, anche per colpa di
qualche contrattempo, arriviamo a Torino, e riusciamo ad entrare nel nostro
settore, giusto in tempo per veder scendere le squadre in campo. Per colpa del ritardo
decidiamo di rinviare la coreografia preparata per l'inizio del secondo tempo e coloriamo
il nostro settore con le solite, immancabili bandiere. Sarà il buon numero, sarà il
settore un po' dispersivo ma al Delle Alpi non riusciamo mai a fare
cioppo davanti al megafono di chi fa cantare, siamo sempre troppo lunghi,
sparsi. E sempre troppa gente, anche ragazzi giovani, sulla ringhiera. Cosa serve??? Sulla
ringhiera, sulla balaustra, ci dovrebbe essere solo chi fa cantare, le persone più
carismatiche del gruppo, i vecchi
e invece spesso ci finiscono cani e
porci, che magari se ne stanno a guardare la partita, facendo un coro ogni tanto.
In campo, il risultato parla da solo. Il Parma non è mai entrato in partita. Una squadra
irriconoscibile, come successo a Roma ed Empoli, molle, e rinunciataria. Ma proprio sul
4-0, quando la partita non aveva più storia, e non c'era più niente da vedere, che la
curva si è risvegliata. E mentre i gobbi festeggiavano guardandoci in
silenzio, noi abbiamo fatto una vera e propria festa, a ritmo di samba, ed esponendo
Ultras liberi, per venti minuti, chiamando la squadra a fine partita.
Da ricordare anche la coreografia ad inizio secondo tempo, con la curva colorata da
cartoncini giallo-blu, e gli striscioni riportanti la frase di una nostra canzone:
Quando il Parma scende in campo, sempre sarò al suo fianco. Insomma, forse
negli ultimi minuti abbiamo dato un senso ad una trasferta rovinosa sul campo, e un po'
anonima sugli spalti. Speriamo di riuscire, quando saremo ancora in tanti, a fare lo
stesso tifo, tenere lo stesso atteggiamento di quando sono presenti le solite facce.
Rispetto per noi che ci siamo!!!
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