Gli Ultras, da tanto tempo, lamentano
leccessivo costo dei biglietti. Su questo tema sono state organizzate vere e proprie
campagne, per cercare di sensibilizzare gli altri tifosi e lopinione pubblica in
generale. In merito ricordiamo, per esempio, la protesta di Movimento Ultras di
Gennaio, a cui aderimmo come Gruppo, esponendo striscioni in Nord e astenendoci dal tifare
per i primi minuti della partita.
Le nostre proteste, le nostre ragioni, le nostre considerazioni, sono sempre state
ignorate, almeno fino ad oggi. Da qualche giorno, stranamente, proprio i
responsabili del caro-biglietti hanno iniziato a denunciare questo problema.
Che Galliani e Carraro abbiano visto la luce sulla strada per Damasco? Difficile crederlo.
Infatti, ecco cosa dice esattamente Carraro: Praticare prezzi da ristoranti
superlussuosi per posti che fanno appena intravedere la partita non mi sembra
accettabile. In parole povere: per ora non ci sono le strutture che giustificano
prezzi così elevati. A questo punto insorge in noi un dubbio: non è che vorranno
costruire tali strutture per praticare certi prezzi e destinarle solo a chi può
permettersi prezzi da capogiro? Sicuramente sì. E infatti così continua il presidente
della Federcalcio: Il calcio ha bisogno di stadi appassionati. Per raggiungere
lobiettivo dobbiamo, nel medio-lungo periodo, migliorare con la repressione e la
prevenzione la sicurezza e costruire stadi per il calcio perché una cosa è vedere una
partita, altra cosa è appena intravederla. Nel frattempo, però, bisogna invogliare la
gente con prezzi appetibili. Quindi: sì alle leggi speciali che sospendono i
diritti civili ad Ultras e tifosi, e via alla costruzione di nuovi impianti (post-stadi)
che garantiscano una migliore visibilità, dove sarà legittimo imporre prezzi da
ristorante superlusso.
Adriano Galliani, presidente della Lega Calcio Professionisti, ritiene che il problema
principale non sia neppure nel caro-biglietti attuale, quanto nella conformazione degli
impianti, che gli fanno ritenere che quando saranno senza pista datletica la
gente tornerà. Una tesi alquanto balzana, giacché sono proprie le Curve, quelle
porzioni di stadio generalmente lontane dal campo (quando cè la pista
datletica), a risultare i settori più frequentati, nonostante offrano sempre
(essendo dietro ad una delle porte) una visibilità ridotta. Non solo, ma anche dove la
pista datletica non cè già, i dati mostrano un calo delle affluenze rispetto
alle ultime stagioni.
Lo stesso Galliani ha anche più volte imputato agli stadi italiani unassoluta
mancanza di confort, responsabile, a suo dire, dellallontanamento dei
tifosi. Anche questa tesi non ha fondamento alcuno. I dati, infatti, mostrano un
vertiginoso calo degli spettatori, nonostante il costante ammodernamento degli stadi
italiani. Lintroduzione dei posti a sedere, la creazione di nuove aree di ristoro e
la copertura dinteri settori, non sono serviti ad dincentivare maggiori
presenze. Stando ai dati (e non alle sensazioni interessate di tali
personaggi) gli impianti del passato, nonostante fossero meno confortevoli erano molto
più pieni. Lesatto contrario di quello che vorrebbero farci credere.
Ma esattamente cosa vogliono costruire? E soprattutto: perché?
In passato si valutava la creazione di un nuovo stadio solo quando la capienza del vecchio
impianto si rivelava del tutto insufficiente. Oggi non cè più questo problema. Non
lo diciamo noi, lo dicono le statistiche: in Serie A, stagione 2005/06, gli impianti si
riempiono mediamente al 50% della capienza, in Serie B al 26%.
FIGC e Lega concordano da anni sulla trasformazione degli stadi (che spariranno) in
impianti polifunzionali. Ovvero nuove strutture dove concentrare anche attività culturali
e commerciali. Ristoranti, negozi, centri commerciali, cinema, alberghi dotati di salotti
e di camere da cui vedere comodamente la partita (anche stando a letto). Fantascienza? No,
quello che accade, ormai da anni, nella tanto invidiata (almeno da qualcuno) Inghilterra.
Lo stadio, luogo daggregazione popolare e soprattutto giovanile, tradizionalmente
frequentato anche dai meno abbienti, verrà trasformato in qualcosa di completamente
diverso, esclusivo, riservato a chi potrà pagare prezzi da capogiro (che a quel punto,
stando alle dichiarazioni di Carraro, potrebbero essere giustificati).
Perché tutto questo? Perché la costruzione di nuovi impianti permetterà affari per
miliardi di Euro. Perché la maggior parte degli introiti della società derivano dai
diritti tv e non più dagli stadi esauriti. Perché si vuole sostituire lo stadio con
qualcosa di più redditizio. Perché allUltras e a al tifoso accanito si preferisce
il cliente agiato, che non va in trasferta, che non canta, che non sventola la bandiera,
ma... che ha il portafoglio gonfio. |