Resoconto partite

2004/05

PARMA - Udinese

1 - 0

29 - 01 - 2005

Serie A

L’affluenza di oggi allo Stadio Tardini, Curva Nord inclusa, non è certo quella delle grandi occasioni. E’ il 29 Gennaio, terz’ultimo giorno del mese, primo giorno della Merla. Secondo una nota credenza popolare gli ultimi tre giorni di Gennaio sono i più freddi dell’anno, tanto da meritarsi questo curioso appellativo, che trae origine da una piccola filastrocca. La Merla, un tempo dalle piume bianche, sì rifugiò infreddolita in un camino, alla ricerca di un po’ di calore. La fuliggine le rese scuro il piumaggio che da quel giorno così rimase. Sicuramente è solo una simpatica storiella ma ricca di saggezza popolare. Quella saggezza che non ha dimostrato chi ha pensato di giocare una partita in notturna, a fine Gennaio, nel Nord Italia.
Quando si decide di disputare una partita di campionato di sabato sera, nel mese di Gennaio, in Pianura Padana, primo, si corre il rischio di non giocarla per nebbia; secondo, si rischiano temperature al di sotto dello zero (com’è infatti stato), il che non è certo un toccasana per bambini ed anziani, ma in generale non è piacevole per nessuno; terzo, giocando di sabato sera si disincentivano tante persone dal recarsi allo stadio, potenziali tifosi che abitualmente, in tale giorno e in quelle ore, sono abituati a fare altre cose (il sabato sera, di solito, si va a figa…). Considerazioni elementari che però non sembrano sfiorare il presidente di Lega, che poche settimane or sono imputava alla mancanza di confort negli stadi il numero calante di spettatori. Certo non è confortevole stare di notte all’aperto, per due o tre ore, con una temperatura che sfiora i -2 C°. Così è logico che qualcuno preferisca vederla in tv o scelga d’utilizzare il sabato sera per andare a donne. Com’è logico che qualcun altro, infastidito da tutti questi disagi, inizi a chiedersi se vale la pena rifare un abbonamento allo stadio, quando capita sempre più spesso di giocare in queste condizioni. Per certo, chi un abbonamento non ce l’ha, e quindi non è abitualmente presente allo stadio, difficilmente paga prezzo pieno (il fatto che si giochi di sabato sera, in inverno e al Nord non comporta riduzioni) per assistere ad un evento che lo interessa relativamente.
A questo punto viene da chiedersi se Galliani & C. siano incapaci di vedere la realtà delle cose o se, indipendentemente dalle loro frasi di circostanza, il loro piano sia proprio questo: disincentivare le persone (specie quelle che hanno possibilità economiche ridotte) dal frequentare lo stadio, per seguire la partita in tv, magari sottoscrivendo un abbonamento apposito. Quando si è insensibili alle richieste dei tifosi (biglietti più economici, orari decenti, ecc) e si propongono solo cose che soddisfano taluni ciarlatani (posti numerati a sedere in curva, video-sorveglianza, ecc) o taluni interessi economici (dalle tv alla trasformazione degli stadi in poli commerciali), ci si aliena dagli interessi del mondo del pallone, un mondo fatto di passione. Una passione che però, con tali scelte scellerate, rischia d’affievolirsi progressivamente. Possibile che Galliani & C. vogliano rendere gli stadi più confortevoli per i tifosi (quindi per NOI) ma se ne freghino altamente e costantemente delle NOSTRE opinioni/richieste/proteste/iniziative?
Il Gruppo, come già comunicato in settimana sul sito e su “La Voce di PARMA”, e oggi tramite "1977", ha aderito alla protesta di Movimento Ultras contro il caro-biglietti, in programma per questo fine settimana.
Un lunghissimo striscione blu, attaccato sul muro di cinta dietro la Curva, ha accolto il Popolo della Nord con il messaggio: “LA VOSTRA SPECULAZIONE SULLA NOSTRA PASSIONE. NO AL CARO BIGLIETTI NO ALLA REPRESSIONE”. Uno slogan forgiato da Movimento Ultras, che insieme alla problematica del caro-biglietti ricorda anche quella della repressione. Una repressione della passione, quella che trasforma un semplice gioco/sport in evento da vivere con sentimento. Una repressione che i BOYS conoscono bene. Siamo in Curva, ma diciassette dei Nostri non sono con noi, tenuti lontani da quello Striscione che hanno onorato nel migliore dei modi. Dedichiamo a loro alcuni nostri cori, piccolo tributo a nostri Fratelli, ma al di là di questo piccolo gesto, un velo di tristezza alberga costantemente in noi.
Il caro-biglietti è un problema che tocca tutti quelli che si recano allo stadio, indipendentemente che siano Ultras o tifosi, a prescindere da quale settore occupano abitualmente. Prezzi sempre più elevati, nonostante la concorrenza televisiva, che influiscono ormai pesantemente specie su chi, costantemente, segue la propria Fede sia in casa sia in trasferta e magari non ha grandi possibilità economiche. Infatti, con questi aumenti generalizzati, sono lievitati pesantemente anche i prezzi dei settori più economici, che ormai risulta anacronistico definire “popolari” (almeno per il costo).
Quando il PARMA scende in campo il pezzo centrale della Curva Nord è vuoto, delimitato (sopra e sotto), dagli striscioni che motivano la nostra protesta. Protesta che è condivisa da tutta la Nord, che ha collaborato per la sua buona riuscita, tra cui i ragazzi di Settore Crociato, che mediante apposito comunicato hanno invitato i loro simpatizzanti ad unirsi all’iniziativa.
Rimaniamo così per cinque minuti, senza sventolare i nostri Vessilli, ma cantando contro il calcio “moderno” e per il nostro PARMA. Consapevoli dell’importanza della gara, contro un avversaria non certo facile, non possiamo concederci distrazioni. Dobbiamo essere il dodicesimo uomo in campo.
Trascorsi i cinque minuti riprendiamo possesso dei nostri gradoni e le nostre numerose Bandiere tornano a colorare la Nord. Il tifo è un po’ discontinuo, sembra essere in calando ma si riaccende per il nostro gol. Una rete che cambia la partita. Il PARMA cerca di difendere il vantaggio, talvolta in modo un po’ disordinato, attaccando solo in contropiede. Viviamo attimi d’assedio e forti emozioni. Si accendono anche delle torce (è un crimine?) che danno colore al nostro tifo e ci caricano per spronare la squadra Crociata.
All’inizio del secondo tempo alziamo lo striscione “SOLIDARIETA’ PER TUTTI I DIFFIDATI”, messaggio d’incoraggiamento per tutti quei ragazzi che, senza processo, mediante leggi anti-costituzionali, sono tenuti lontani dalla propria fede.
I minuti trascorrono lenti, guardiamo spesso il tabellone di fronte a noi, ma la partita sembra non voler finire. Quando l’arbitro da il triplice fischio è gioia in Nord, una lunga ed estenuante battaglia è giunta al termine e la vittoria ci ripaga di tutte le nostre sofferenze. Fumogeni gialli e blu (è un altro crimine?) salutano la conquista dei tre punti e dipingono l’oscurità notturna con i nostri amati Colori.
Da Udine sono arrivati circa cento Ultras. Un numero sicuramente inferiore alle aspettative ma pesantemente influenzato dal giorno e dall’orario infausto. Non siamo riusciti a sentirli, coperti dal nostro tifo, ma abbiamo visto le loro bandiere sventolare senza sosta.
Lasciamo felici il Tardini e ci riuniamo con i nostri amici diffidati. Raccontiamo la nostra serata in Gialloblu, tutte quelle emozioni che la tv non potrà mai far vivere. Pensiamo alla trasferta di giovedì a Bologna e ci rattrista sapere che loro non potranno esserci. Solo parlarne ci sembra irrispettoso e cerchiamo d’evitare l’argomento. Ma dentro di noi, nei nostri cuori BOYS, sappiamo che il nostro spirito è già in viaggio. Noi e loro, tutti insieme, i BOYS.
DIFFIDATO BOYS NON MOLLARE!

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