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Il cammino di Movimento Ultras

06 - 02 - 2005

La protesta ideata domenica scorsa contro il “caro prezzi” da molte curve di ogni categoria è solo l'ultima di moltissime iniziative con le quali MOVIMENTO ULTRAS combatte il calcio moderno e difende i diritti dei tifosi, sia dal punto di vista legale, viste le leggi anticostituzionali e la repressione che ci colpiscono, che da quello sportivo, visti i costi sempre più alti dei biglietti e gli orari impossibili.
In questo nuovo calcio è cambiato il ruolo del tifoso, passato da protagonista a consumatore, badate bene stiamo parlando dei semplici tifosi, perché per noi ULTRAS sembra proprio che non ci sia più posto: i “signori” che governano il pallone vogliono eliminare con la repressione l'unica parte rimasta nel calcio che ragiona e non si adegua ai loro loschi giochi in nome del dio denaro. Molti ragazzi stanno pagando tutto questo molto caramente sulla propria pelle, con ARRESTI e DIFFIDE sempre più frequenti e MIRATE, soprattutto tra i personaggi noti, questo il modo per eliminare i gruppi Ultras e a loro modo di vedere per sconfiggere la violenza negli stadi…. Da queste basi prende gioco Movimento Ultras, su questi punti si è tutti uguali, tutti nella stessa situazione.
Il primo raduno Ultras avvenne a Cosenza nell'85, già allora si vide la necessità di fermarsi a ragionare per dare un freno alla violenza ed al teppismo che stavano rovinando il nostro mondo; purtroppo non bastò e non bastarono le nemmeno numerose vittime prodotte dalla violenza negli stadi…. Nel '95 morì Spagnolo, secondo raduno che lanciò un chiaro messaggio: BASTA LAME BASTA INFAMI anche in questo caso non seguito chiaramente da tutti. Da questo momento in poi si capisce comunque l'importanza dei raduni che con l'aiuto di PROGETTO ULTRA' diventano sempre più frequenti, fino alla costituzione, due anni e mezzo fa, di Movimento Ultras. Una delle prime iniziative è stata quella della “Morte è uguale per tutti” per la morte del tifoso atalantino Colombi, che ebbe un largo seguito ma fu una cosa spontanea. Si arriva alla stagione 97/98 quando un folto numero di curve espose lo striscione “Libero cittadino? No Ultras”, stagione 97/98 in contemporanea con la proposta di modifica della legge che regola il provvedimento d'interdizione dagli stadi (diffida). Sempre sul tema della repressione negli stadi e dell'inasprimento delle normative, si riferisce lo striscione collettivo “Leggi speciali: oggi gli ultrà, domani per tutta la città” che risale alla stagione 00/01. L'esposizione viene concordata in seguito all'approvazione della tanto odiata e combattuta legge 377/01.
Un tifoso consumista, stadi trasformati in salotti, lo strapotere del calcio televisivo sono gli argomenti presi di mira da un'altra iniziativa del 2003, decisa dopo la manifestazione di Milano. Nelle curve aderenti appaiono gli striscioni “Come ci vorrebbero” “Come siamo e saremo sempre”, protesta in due parti intervallata da quindici minuti di silenzio. Nel settembre 2003 è la volta dello slogan “A voi i soldi, a noi la repressione”. La pay-tv che snatura il tifoso ed uccide la passione è contestata nella campagna intitolata “Questo calcio ci fa Sky-fo” dopo la grande partecipazione di Ultras alla manifestazione di Milano. Durante la partita Italia-Galles viene esposto un vistoso striscione contro la Lega Calcio e i “padroni” del calcio. Poi tante altre iniziative propagandate dal Movimento Ultras o anche da singole curve (persino da quelle contrarie e storicamente in lotta contro il “calcio industria” come i laziali).
L'estate scorsa di nuovo in marcia per le strade di Bologna, 72 tifoserie che manifestano il loro dissenso al calcio moderno, ricordando a tutti che gli unici che pagano sono sempre e solo gli Ultras, mentre i giocatori, i presidenti e tutti quegli altri figuri passano sempre impuniti. L'inizio di questo campionato ha visto la protesta sulla collocazione della serie B al sabato pomeriggio: cesenati, genoani e vicentini, seguiti a ruota da altre tifoserie, raccolgono centinaia di firme per ostacolare questa scelta ed organizzano una simbolica contestazione sotto lo slogan “La domenica alle 15” con un'efficacia immediata visto che la Lega è stata costretta a posticipare il torneo cadetto alla tanta e sacra domenica. Buona anche l'incursione all'Expogoal, fiera della Gea e di tutti gli interessi che gli girano intorno, purtroppo ignorata dai media. Un centinaio di tifosi hanno protestato in occasione della terza votazione per l'elezione del presidente della Lega, sotto una pioggia battente, davanti alla sede della Lega Calcio a Milano, dove era in corso l'assemblea per l'elezione del nuovo presidente. Un volantino denunciava i presidenti delle società per aver dilapidato nel giro di pochi anni il patrimonio calcistico di un'intera nazione, dimenticando i valori sociali e sportivi del nostro sport e bruciando praticamente i capitali delle stesse società.
In nome della solidarietà la raccolta fondi per l'Asia (in totale sono stati raccolti di 50.700,00 Euro n.d.r.) a favore dell’associazione SAVE THE CHILDREN dalle curve italiane.
Questo è il cammino sino ad oggi del Movimento, da adesso in avanti sarà ancora più dura, per salvarsi i Gruppi Ultras dovranno riscoprire quei valori con i quali sono nati, l'amicizia, il rispetto, la lealtà; siamo rimasti l'unica aggregazione giovanile che ragiona e che resiste, ma per mantenere tutto questo e per continuare a camminare a testa alta con una sciarpa al collo, bisognerà prima di tutto essere sempre più responsabili delle proprie azioni, certe pagine non dovranno più essere scritte, perché altrimenti tutto quello che con fatica è stato costruito non servirà a nulla.
VIVERE ULTRAS PER VIVERE

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