Alla terza giornata,
appena poche settimane dopo lincontro in Toscana di Coppa Italia, il PARMA ritrova
lEmpoli sul suo percorso. Per noi, ovviamente, la sfida ha un fascino particolare,
grazie allamicizia stretta con gli empolesi (Desperados, Rangers, ex-Brigate), e
presenta un impegno particolare: la protesta al Tardini contro le nuove norme
anti-tifoso.
Sabato mattina presto, in Sede, gli ultimi preparativi e poi ci si incontra con i nostri
gemellati (con chi è riuscito ad anticipare la partenza e a raggiungerci) in Fattoria,
dove è stato allestito il pranzo per le due tifoserie. Tra gli empolesi, a parte qualche
vecchio di lunga militanza, fa piacere vedere molti ragazzi giovani e
particolarmente attivi. Una cinquantina di persone festose e urlanti ribadiscono il legame
che, ormai da diversi anni, ci fa sentire questo gemellaggio come uno dei più
significativi. Tante sono ormai le occasioni dincontro sui rispettivi campi, tante
le affinità di mentalità e di stile nel tifare. Qualcuno si potrebbe chiedere cosa
abbiamo in comune con una cittadina come Empoli... Beh, apparentemente niente, neppure
rivalità comuni. Ma noi condividiamo passione e mentalità con chi sappiamo ci sarà
sempre vicino, qualsiasi cosa succeda, al di là delle simpatie personali o delle
rivalità momentanee (che possono portare a stringere legami improvvisati e senza solide
basi).

Il pranzo abbondante fa scemare qualsiasi ipotesi di grinta agonistica, tantè che
la partita di calcio tra tifoserie, in programma prima della gara al Tardini, regala
autentici momenti di anticalcio, con errori madornali ai quali, come capita sempre più
spesso, saccompagna un risultato negativo per i BOYS. Il campo del Minerva sembra il
tipico campetto d'oratorio, erba alta, righe laterali assenti ed aree immaginarie, un
atmosfera parrocchiale che riporta la memoria indietro nel tempo, al calcio di una volta,
quello che non c'e' più, quello che è stato sostituito dal calcio moderno con i suoi
campi sintetici. Questa è la dimostrazione che per giocare a pallone non servono le
televisioni, i megapresidenti e le sponsorizzazioni, ma solo tanta passione. Davanti ad un
pubblico interessato e partecipe, i ragazzi del Gruppo non riescono a conquistare la
vittoria nonostante un parziale di 2-0, facendosi prima rimontare e poi superare (4-2 per
gli ospiti il finale). Ai due gruppi empolesi viene consegnata copia in ferro battuto
della tessera del Gruppo, un ricordo davvero molto bello e originale. Così gli saremo idealmente sempre
vicini, ovunque si trovino.
Di corsa allo stadio, raduniamo velocemente le nostre idee e ci dedichiamo alla protesta
programmata in Curva Nord, che oggi, oltre allappoggio di Settore Crociato, ha anche
quello del Coordinamento. I motivi sono gli stessi comunicati a Verona, e per chi non era
presente viene distribuito un volantino che spiega le ragioni dei 15 minuti di ritardo
nellingresso e nel tifo.
La parte centrale della Curva rimane vuota per tre quarti. Lì esponiamo alcuni lunghi
striscioni, su cui spiccano frasi che sintetizzano il pensiero di chi solitamente occupa
quei gradoni, non ancora perfettamente numerati.
SCUSATE IL RITARDO STIAMO FACENDO IL BIGLIETTO capeggia nella parte mediana
della Curva. E lo striscione-guida già esposto a Verona, ironico, veritiero, che
apre le danze di una contestazione civile e silenziosa. Così vogliamo presentarci, in un
mutismo a noi poco familiare, per cercare di far capire a tutto il Tardini cosa significa
assistere ad una partita senza tifo, senza cori, senza bandiere al vento;
unatmosfera simile a quella dun teatro, luogo dove le emozioni si vivono a
livello individuale e senza esternarle. STADI PIù SICURI... SICURAMENTE PIù
VUOTI! incalza il secondo striscione, un gioco di parole per evidenziare i risultati
di queste leggi speciali che stanno progressivamente svuotando gli stadi. Leggi che
tentano di trasformare le nostre Curve, da sempre luoghi daggregazione popolare (in
particolare giovanile), in contenitori per individui. BIGLIETTI NOMINATIVI: SEMPRE
MENO LIBERI CITTADINI, perché la schedatura preventiva ci discrimina dal resto
della popolazione e ci priva di alcuni diritti di cui godono i nostri connazionali.
Più CONTROLLI
PER I TIFOSI CHE PER I MAFIOSI, perché le misure preventive adottate
nei confronti dUltras e tifosi sono sproporzionate rispetto a quanto applicato ad
altri soggetti (sicuramente più pericolosi), anche quando condannati in sede penale (al
contrario di noi!) per reati particolarmente efferati. LEGGI SPECIALI: OGGI PER GLI
ULTRAS, DOMANI PER TUTTA LA CITTà, perché quando si avvallano leggi per
determinati settori della società, nonostante siano palesemente in contrasto con la
legislazione vigente, si creano pericolosi precedenti che potrebbero permetterne la
successiva diffusione in altri campi della vita civile.
IL CALCIO CAMBIA OGNI ANNO: F.I.G.C. E PISANU LENNESIMO DANNO, perché
ogni provvedimento dello Stato o della Federazione è sempre volto a peggiorare le cose.
Da una parte si tartassano Ultras e tifosi, dallaltra si stravolgono i verdetti del
campo, si svende alle tv, si creano regole che snaturano il senso delle competizioni
(lultima in ordine di tempo: labolizione dei ripescaggi automatici).
Avremmo voluto vedere uno straccio di servizio in merito alla nostra protesta (iniziativa
che è stata applaudita e sostenuta da molte persone, anche non curvaiole). Questo non
certo per spirito di protagonismo, ma affinché le nostre ragioni potessero essere
divulgate ad un pubblico più vasto. Probabilmente abbiamo trattato argomenti troppo
scomodi, per chi dice di fare informazione.
Lultimo striscione è appiccicato alla vetrata, e ricorda quanto le televisioni
danneggiano i tifosi, costretti ad anticipi, posticipi e turni infrasettimanali: PAY
TV: DI QUESTI ORARI NON NE POSSIAMO PIù. Televisioni che vediamo lontane anni luce
dalla logica dello stadio come luogo naturale di aggregazione. Televisioni
fredde e innaturali, che ormai, a tutti i livelli, altro non sono che
finzione. Preferiamo la realtà, la cruda e stupenda realtà dello stadio, con i suoi
pregi e i suoi difetti, perché sappiamo che niente può generare emozioni come un gol
sotto la Nord, una bandiera bagnata che sventola, una birra che cade per terra dopo una
rete, la gola che non ha più voce e le spalle indolenzite per aver tenuto le mani alte,
più alte di tutti. La nostra realtà è anche cantare per i Diffidati e per un amico di
Empoli che non è più al suo posto, ma ci segue dal cielo. Questa è la nostra realtà,
come reali sono gli sguardi attoniti e circospetti dei tutori dellordine nel vederci
a fine partita stretti insieme agli empolesi proprio sotto la Nord, dove solitamente ci
attendono (magari con altre aspettative...).
La partita è sofferente, tutto un sussulto di emozioni ma finalmente arriva la prima
vittoria. Buon tifo della Nord, un po alternato, in cui ci sono momenti da brivido
che coinvolgono tutto lo stadio, ed altri di svogliatezza in cui si è in cinquanta a
cantare.
Un consiglio a chi è nelle prime file (ragazzi magari non del Gruppo ma che ci sono
sempre e ai quali va il nostro ringraziamento): teniamo ALTE le mani, SEMPRE (non davanti
alla faccia), anche se la canzone non lo richiede, anche se lo richiede a tratti, fatevi
vedere con le mani sempre alte e orgogliose, anche i vostri vicini vi seguiranno e
leffetto sarà sicuramente più bello. Guardate le persone con le mani basse e
verificherete in diretta il poco impatto che lasciano, figurarsi a 110 metri
dallaltra parte!
Un ringraziamento ai tifosi della Curva Nord per lappoggio che ha reso possibile la
buona riuscita della protesta, ai ragazzi del Gruppo che si sono impegnati per tutta la
settimana, ai cuochi, a chi ci è vicino e a chi non è più con noi.
EMILIANO CANTEREMO ANCHE PER TE: EMPOLI E PARMA ALE'!

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