Resoconto partite

2005/06

PARMA - Empoli

1 - 0

17 - 09 - 2005

Serie A

Alla terza giornata, appena poche settimane dopo l’incontro in Toscana di Coppa Italia, il PARMA ritrova l’Empoli sul suo percorso. Per noi, ovviamente, la sfida ha un fascino particolare, grazie all’amicizia stretta con gli empolesi (Desperados, Rangers, ex-Brigate), e presenta un impegno particolare: la protesta al Tardini contro le nuove norme “anti-tifoso”.
Sabato mattina presto, in Sede, gli ultimi preparativi e poi ci si incontra con i nostri gemellati (con chi è riuscito ad anticipare la partenza e a raggiungerci) in Fattoria, dove è stato allestito il pranzo per le due tifoserie. Tra gli empolesi, a parte qualche “vecchio” di lunga militanza, fa piacere vedere molti ragazzi giovani e particolarmente attivi. Una cinquantina di persone festose e urlanti ribadiscono il legame che, ormai da diversi anni, ci fa sentire questo gemellaggio come uno dei più significativi. Tante sono ormai le occasioni d’incontro sui rispettivi campi, tante le affinità di mentalità e di stile nel tifare. Qualcuno si potrebbe chiedere cosa abbiamo in comune con una cittadina come Empoli... Beh, apparentemente niente, neppure rivalità comuni. Ma noi condividiamo passione e mentalità con chi sappiamo ci sarà sempre vicino, qualsiasi cosa succeda, al di là delle simpatie personali o delle rivalità momentanee (che possono portare a stringere legami improvvisati e senza solide basi).

Il pranzo abbondante fa scemare qualsiasi ipotesi di grinta agonistica, tant’è che la partita di calcio tra tifoserie, in programma prima della gara al Tardini, regala autentici momenti di anticalcio, con errori madornali ai quali, come capita sempre più spesso, s’accompagna un risultato negativo per i BOYS. Il campo del Minerva sembra il tipico campetto d'oratorio, erba alta, righe laterali assenti ed aree immaginarie, un atmosfera parrocchiale che riporta la memoria indietro nel tempo, al calcio di una volta, quello che non c'e' più, quello che è stato sostituito dal calcio moderno con i suoi campi sintetici. Questa è la dimostrazione che per giocare a pallone non servono le televisioni, i megapresidenti e le sponsorizzazioni, ma solo tanta passione. Davanti ad un pubblico interessato e partecipe, i ragazzi del Gruppo non riescono a conquistare la vittoria nonostante un parziale di 2-0, facendosi prima rimontare e poi superare (4-2 per gli ospiti il finale). Ai due gruppi empolesi viene consegnata copia in ferro battuto della tessera del Gruppo, un ricordo davvero molto bello e originale. Così gli saremo idealmente sempre vicini, ovunque si trovino.
Di corsa allo stadio, raduniamo velocemente le nostre idee e ci dedichiamo alla protesta programmata in Curva Nord, che oggi, oltre all’appoggio di Settore Crociato, ha anche quello del Coordinamento. I motivi sono gli stessi comunicati a Verona, e per chi non era presente viene distribuito un volantino che spiega le ragioni dei 15 minuti di ritardo nell’ingresso e nel tifo.
La parte centrale della Curva rimane vuota per tre quarti. Lì esponiamo alcuni lunghi striscioni, su cui spiccano frasi che sintetizzano il pensiero di chi solitamente occupa quei gradoni, non ancora perfettamente numerati.
”SCUSATE IL RITARDO STIAMO FACENDO IL BIGLIETTO” capeggia nella parte mediana della Curva. E’ lo striscione-guida già esposto a Verona, ironico, veritiero, che apre le danze di una contestazione civile e silenziosa. Così vogliamo presentarci, in un mutismo a noi poco familiare, per cercare di far capire a tutto il Tardini cosa significa assistere ad una partita senza tifo, senza cori, senza bandiere al vento; un’atmosfera simile a quella d’un teatro, luogo dove le emozioni si vivono a livello individuale e senza esternarle. “STADI PIù SICURI... SICURAMENTE PIù VUOTI!” incalza il secondo striscione, un gioco di parole per evidenziare i risultati di queste leggi speciali che stanno progressivamente svuotando gli stadi. Leggi che tentano di trasformare le nostre Curve, da sempre luoghi d’aggregazione popolare (in particolare giovanile), in contenitori per individui. ”BIGLIETTI NOMINATIVI: SEMPRE MENO LIBERI CITTADINI”, perché la schedatura preventiva ci discrimina dal resto della popolazione e ci priva di alcuni diritti di cui godono i nostri connazionali. ”Più CONTROLLI PER I TIFOSI CHE PER I MAFIOSI”, perché le misure “preventive” adottate nei confronti d’Ultras e tifosi sono sproporzionate rispetto a quanto applicato ad altri soggetti (sicuramente più pericolosi), anche quando condannati in sede penale (al contrario di noi!) per reati particolarmente efferati. “LEGGI SPECIALI: OGGI PER GLI ULTRAS, DOMANI PER TUTTA LA CITTà”, perché quando si avvallano leggi per determinati settori della società, nonostante siano palesemente in contrasto con la legislazione vigente, si creano pericolosi precedenti che potrebbero permetterne la successiva diffusione in altri campi della vita civile.
“IL CALCIO CAMBIA OGNI ANNO: F.I.G.C. E PISANU L’ENNESIMO DANNO”, perché ogni provvedimento dello Stato o della Federazione è sempre volto a peggiorare le cose. Da una parte si tartassano Ultras e tifosi, dall’altra si stravolgono i verdetti del campo, si svende alle tv, si creano regole che snaturano il senso delle competizioni (l’ultima in ordine di tempo: l’abolizione dei ripescaggi automatici”).
Avremmo voluto vedere uno straccio di servizio in merito alla nostra protesta (iniziativa che è stata applaudita e sostenuta da molte persone, anche non curvaiole). Questo non certo per spirito di protagonismo, ma affinché le nostre ragioni potessero essere divulgate ad un pubblico più vasto. Probabilmente abbiamo trattato argomenti troppo scomodi, per chi dice di fare “informazione”.
L’ultimo striscione è appiccicato alla vetrata, e ricorda quanto le televisioni danneggiano i tifosi, costretti ad anticipi, posticipi e turni infrasettimanali: “PAY TV: DI QUESTI ORARI NON NE POSSIAMO PIù”. Televisioni che vediamo lontane anni luce dalla logica dello stadio come luogo naturale di aggregazione. Televisioni “fredde” e innaturali, che ormai, a tutti i livelli, altro non sono che finzione. Preferiamo la realtà, la cruda e stupenda realtà dello stadio, con i suoi pregi e i suoi difetti, perché sappiamo che niente può generare emozioni come un gol sotto la Nord, una bandiera bagnata che sventola, una birra che cade per terra dopo una rete, la gola che non ha più voce e le spalle indolenzite per aver tenuto le mani alte, più alte di tutti. La nostra realtà è anche cantare per i Diffidati e per un amico di Empoli che non è più al suo posto, ma ci segue dal cielo. Questa è la nostra realtà, come reali sono gli sguardi attoniti e circospetti dei tutori dell’ordine nel vederci a fine partita stretti insieme agli empolesi proprio sotto la Nord, dove solitamente ci attendono (magari con altre aspettative...).
La partita è sofferente, tutto un sussulto di emozioni ma finalmente arriva la prima vittoria. Buon tifo della Nord, un po’ alternato, in cui ci sono momenti da brivido che coinvolgono tutto lo stadio, ed altri di svogliatezza in cui si è in cinquanta a cantare.
Un consiglio a chi è nelle prime file (ragazzi magari non del Gruppo ma che ci sono sempre e ai quali va il nostro ringraziamento): teniamo ALTE le mani, SEMPRE (non davanti alla faccia), anche se la canzone non lo richiede, anche se lo richiede a tratti, fatevi vedere con le mani sempre alte e orgogliose, anche i vostri vicini vi seguiranno e l’effetto sarà sicuramente più bello. Guardate le persone con le mani basse e verificherete in diretta il poco impatto che lasciano, figurarsi a 110 metri dall’altra parte!
Un ringraziamento ai tifosi della Curva Nord per l’appoggio che ha reso possibile la buona riuscita della protesta, ai ragazzi del Gruppo che si sono impegnati per tutta la settimana, ai cuochi, a chi ci è vicino e a chi non è più con noi.
EMILIANO CANTEREMO ANCHE PER TE: EMPOLI E PARMA ALE'!

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