Ultima trasferta di
questo sofferto 2005 e primo punto ottenuto fuori casa dai Crociati. Primo tempo
dignitoso, vantaggio Gialloblu nella ripresa, pareggio e vantaggio senese nel giro di
pochi minuti, ma in extremis, proprio sul filo di lana, il PARMA acciuffa un 2-2 ormai
insperato in terra toscana.
Ci troviamo nel settore ospiti di Siena in circa 350, arrivati in pullman, pulmini e auto
private. La trasferta toscana ci è tradizionalmente favorevole, come risultati
calcistici, qualità di tifo e partecipazione dei tifosi. Oggi, però, siamo in numero
inferiore rispetto alla scorsa stagione
(eravamo 500) e soprattutto rispetto al 2003/04
(eravamo 700, il doppio). E questo il massimo che possono dare i tifosi Gialloblu
Crociati?
Sproniamo i giocatori nel riscaldamento, ricordando loro che la nostra presenza ha
lobiettivo di sostenere la Maglia e di trasmettere grinta e determinazione agli 11,
affinché non si verifichino i soliti cali di tensione. Le ultime due prestazioni hanno
fatto intravedere qualche miglioramento e oggi, in una delicata sfida salvezza, è
necessario che tutti diano il massimo. Per questo esponiamo ONORATELA per
quasi tutta la partita, sorretto a mano dai ragazzi delle
prime file, come monito e stimolo costante. Una canzone per i diffidati ed una per i
gemelli empolesi e le squadre scendono in campo.
Il Franchi è uno stadio davvero brutto, costruito in modo improvvisato, dove le strutture
in tubolari la fanno da padrona. Ci sistemiamo come al solito nella parte bassa, quella
più vicina alla tribuna, e attacchiamo striscioni e bandiere.
Dal punto di vista visivo offriamo un bello spettacolo, bandiere e bandieroni sempre al
vento e coriandolata iniziale (ripresa poi durante tutta la gara con ciò che si trovava
sui gradini...).
Sappiamo che Siena è trasferta a cui alcuni desiderano partecipare, oltre che per
passione calcistica, per motivi culinari e culturali. Bisogna però aver sempre presente
quali sono le priorità. Se in curva si crea un atmosfera goliardica ben venga, purché
sia di stimolo al tifo e non, viceversa, sia un qualcosa che lo penalizza.
Ciò in cui siamo mancati è stata la continuità vocale. Qualche buon coro secco,
accompagnato da tamburo e... gradoni, 2-3 canzoni cantate da tutti, soprattutto dopo il
gol, ma poi: molta discontinuità, poca voce, poca convinzione. Anche come Gruppo non
siamo stati impeccabili, troppa dispersione tra di noi, voci flebili e già consumate alla
fine del primo tempo. A livello vocale, considerato il numero e le potenzialità (non
sappiamo in quale trasferta, in questa stagione, ci sarà ancora lo stesso numero di
persone), potevamo fare sicuramente meglio.
La curva senese si presenta con qualche vuoto, un po come il resto dello stadio, e
non ci fa una grande impressione: riusciamo a sentirli pochissime volte, poche bandiere, a
dire il vero una sciarpata bella e sproporzionata rispetto allapporto
vocale fornito durante la gara.
Paradossalmente riprendiamo vigore nel momento dello svantaggio. Chi ci crede continua a
lottare ed è premiato dal pareggio che arriva nei minuti di recupero.
Un ringraziamento ai presenti a Siena e ora sotto con la sfida di mercoledì col Cagliari
e la prima trasferta del 2006 a Milano. Come dice un vecchio del Gruppo di
poche parole: ESSERCI!
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