Resoconto partite

2004/05

PARMA - Bologna

1 - 2

23 - 09 - 2004

Serie A

Un’altra sconfitta piuttosto inaspettata ha segnato il derby col Bologna, ribadendo le difficoltà che il nostro Parma sta incontrando in questo brutto inizio di campionato.
A nulla è servita una ripresa un po’ più incoraggiante, quando i Crociati hanno provato a mettere in campo il cuore e la voglia di arrivare quantomeno al pareggio, il bruttissimo inizio, condito da alcune disattenzioni difensive e da una evidente sterilità offensiva, è stato, ahi noi, decisivo.
Non è bastata nemmeno una Curva Nord determinata che, seppur a tratti, ha cercato di spingere il Parma, capendo intelligentemente il momento di difficoltà, senza abbandonarsi a facili critiche, stringendosi attorno alla squadra… E questo deve essere l’atteggiamento che ci contraddistingue da qui in avanti. Ragazzi, siamo stati abituati negli ultimi due anni a godere di vittorie e successi in serie, grazie anche a grandi campioni, prima Mutu e Adriano, su tutti, e una volta venuti a mancare questi abbiamo potuto comunque contare su un collettivo collaudato. Adesso c’è un nuovo allenatore, molti (vedi Gilardino, Bovo, Bonera ecc.) sono giovanissimi ed è abbastanza logico si necessiti di un po’ di rodaggio. Non fasciamoci la testa prima di essercela rotta, continuiamo a crederci, i ragazzi non erano dei brocchi l’anno scorso e non lo possono essere diventati ora, siamo solo alla terza di campionato e la convinzione era e resta che solo alla fine si tireranno le somme e… non è da escludere che ci saremo tolti qualche altra soddisfazione…
L’importante è che tutti quanti, noi in testa, non cominciamo a perderci in futili quanto inutili polemiche, il nostro atteggiamento può essere determinante per accelerare e facilitare il lavoro che Silvio Baldini e i ragazzi stanno facendo. Partiamo quindi dal coro “Siamo sempre con voi non vi lasceremo mai” del fine partita e da quel “Forza ragazzi” echeggiato come un boato nonostante la sconfitta, questa deve essere la base e questo lo spirito che ci devono continuare ad animare da oggi in poi, abbandoniamo tutto il resto, il disfattismo dei giornali e degli opinionisti da quattro soldi che godono di questa situazione e prendiamo noi in mano la difesa, il centrocampo e l’attacco dei Gialloblu Crociati, sproniamoli a dovere, facciamo capire una volta per tutti che il tesoro di Calisto siamo noi e che la grandezza dei successi del Parma Calcio di questi anni era dovuta in primo luogo alla grandezza interiore della sua tifoseria. Come già avemmo occasione di fare negli anni scorsi: ergiamoci ad ultimo baluardo e conduciamola noi, la Nostra squadra, fuori da questa situazione!
La prima occasione per dimostrare questo è già domenica a Milano contro l’Inter, l’anno scorso eravamo in cinque, sei mila… era un momento magico con il Parma che si giocava l’accesso alla Champions League. Demmo vita ad un tifo straordinario per novanta minuti e poi toccammo il cielo con un dito, con altri quarantacinque minuti a cantare, fino a “costringere” il Prando e la squadra a tornare in campo in accappatoio per festeggiare ugualmente perché, nonostante la sconfitta, avevamo trionfato su tutti quelli che ci avevano denigrato… Fu quello, probabilmente, uno dei momenti più belli ed emozionanti di sempre di cui difficilmente ci scorderemo. Ebbene, ragazzi della Nord, ora il momento è nuovamente importante e delicato, sicuramente non ripeteremo quell’exploit ma i mezzi per fare bene, per comportarci da “parmigiani”, ci sono, come la fiducia in gente che nel momento del bisogno ha sempre risposto a testa alta, non sottraendosi alle proprie responsabilità.
Vi aspettiamo quindi numerosi per San Siro…
All’inizio del secondo tempo abbiamo esposto lo striscione: ”…Perché non si gioca la domenica alle tre?” riprendendo così il nostro coro sull’assurdità degli anticipi e dei posticipi a cui, quest’anno, si sono aggiunti ben cinque turni infrasettimanali che ci costringono a giocare ad esempio a Cagliari di mercoledì, con evidenti problemi nel tentativo d’essere numerosi al fianco del Parma.
Il calcio, come abbiamo imparato ad amarlo noi, si giocava la domenica pomeriggio, con la possibilità per chiunque, dopo una settimana intera al lavoro, di partecipare da tifoso (nel nostro caso Ultras) alla partita. Oggi, in nome del denaro e dei molteplici interessi che gravitano attorno al mondo del calcio, del tutto alieni ad esso, non è più cosi… cazzo, rifletteteci…
Concludiamo il resoconto di questo Parma-Bologna (schifosamente infrasettimanale), ringraziando i ragazzi di Spezia, ancora una volta in Curva Nord a cantare e soffrire con Noi, in nome di un gemellaggio e di un’amicizia sempre intensa e fortissima, sperando di poter ricambiare al più presto la loro visita… Grazie ragazzi…

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