Unaltra sconfitta piuttosto
inaspettata ha segnato il derby col Bologna, ribadendo le difficoltà che il nostro Parma
sta incontrando in questo brutto inizio di campionato.
A nulla è servita una ripresa un po più incoraggiante, quando i Crociati hanno
provato a mettere in campo il cuore e la voglia di arrivare quantomeno al pareggio, il
bruttissimo inizio, condito da alcune disattenzioni difensive e da una evidente sterilità
offensiva, è stato, ahi noi, decisivo.
Non è bastata nemmeno una Curva Nord determinata che, seppur a tratti, ha cercato di
spingere il Parma, capendo intelligentemente il momento di difficoltà, senza abbandonarsi
a facili critiche, stringendosi attorno alla squadra
E questo deve essere
latteggiamento che ci contraddistingue da qui in avanti. Ragazzi, siamo stati
abituati negli ultimi due anni a godere di vittorie e successi in serie, grazie anche a
grandi campioni, prima Mutu e Adriano, su tutti, e una volta venuti a mancare questi
abbiamo potuto comunque contare su un collettivo collaudato. Adesso cè un nuovo
allenatore, molti (vedi Gilardino, Bovo, Bonera ecc.) sono giovanissimi ed è abbastanza
logico si necessiti di un po di rodaggio. Non fasciamoci la testa prima di essercela
rotta, continuiamo a crederci, i ragazzi non erano dei brocchi lanno scorso e non lo
possono essere diventati ora, siamo solo alla terza di campionato e la convinzione era e
resta che solo alla fine si tireranno le somme e
non è da escludere che ci saremo
tolti qualche altra soddisfazione
Limportante è che tutti quanti, noi in testa, non cominciamo a perderci in futili
quanto inutili polemiche, il nostro atteggiamento può essere determinante per accelerare
e facilitare il lavoro che Silvio Baldini e i ragazzi stanno facendo. Partiamo quindi dal
coro Siamo sempre con voi non vi lasceremo mai del fine partita e da quel
Forza ragazzi echeggiato come un boato nonostante la sconfitta, questa deve
essere la base e questo lo spirito che ci devono continuare ad animare da oggi in poi,
abbandoniamo tutto il resto, il disfattismo dei giornali e degli opinionisti da quattro
soldi che godono di questa situazione e prendiamo noi in mano la difesa, il centrocampo e
lattacco dei Gialloblu Crociati, sproniamoli a dovere, facciamo capire una volta per
tutti che il tesoro di Calisto siamo noi e che la grandezza dei successi del Parma Calcio
di questi anni era dovuta in primo luogo alla grandezza interiore della sua tifoseria.
Come già avemmo occasione di fare negli anni scorsi: ergiamoci ad ultimo baluardo e
conduciamola noi, la Nostra squadra, fuori da questa situazione!
La prima occasione per dimostrare questo è già domenica a Milano contro lInter,
lanno scorso eravamo in cinque, sei mila
era un momento magico con il Parma
che si giocava laccesso alla Champions League. Demmo vita ad un tifo straordinario
per novanta minuti e poi toccammo il cielo con un dito, con altri quarantacinque minuti a
cantare, fino a costringere il Prando e la squadra a tornare in campo in
accappatoio per festeggiare ugualmente perché, nonostante la sconfitta, avevamo trionfato
su tutti quelli che ci avevano denigrato
Fu quello, probabilmente, uno dei momenti
più belli ed emozionanti di sempre di cui difficilmente ci scorderemo. Ebbene, ragazzi
della Nord, ora il momento è nuovamente importante e delicato, sicuramente non ripeteremo
quellexploit ma i mezzi per fare bene, per comportarci da parmigiani, ci
sono, come la fiducia in gente che nel momento del bisogno ha sempre risposto a testa
alta, non sottraendosi alle proprie responsabilità.
Vi aspettiamo quindi numerosi per San
Siro
Allinizio del secondo tempo abbiamo esposto lo striscione:
Perché non
si gioca la domenica alle tre? riprendendo così il nostro coro sullassurdità
degli anticipi e dei posticipi a cui, questanno, si sono aggiunti ben cinque turni
infrasettimanali che ci costringono a giocare ad esempio a Cagliari di mercoledì, con
evidenti problemi nel tentativo dessere numerosi al fianco del Parma.
Il calcio, come abbiamo imparato ad amarlo noi, si giocava la domenica pomeriggio, con la
possibilità per chiunque, dopo una settimana intera al lavoro, di partecipare da tifoso
(nel nostro caso Ultras) alla partita. Oggi, in nome del denaro e dei molteplici interessi
che gravitano attorno al mondo del calcio, del tutto alieni ad esso, non è più
cosi
cazzo, rifletteteci
Concludiamo il resoconto di questo Parma-Bologna (schifosamente infrasettimanale),
ringraziando i ragazzi di Spezia, ancora una volta in Curva Nord a cantare e soffrire con
Noi, in nome di un gemellaggio e di unamicizia sempre intensa e fortissima, sperando
di poter ricambiare al più presto la loro visita
Grazie ragazzi
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