Sono passati già nove anni
dallultima volta che andammo a Bilbao. La competizione è rimasta sempre quella (la
UEFA), con lunica differenza che da questanno sono cambiate un po le
regole. Infatti, dopo un primo turno ad eliminazione diretta, per il secondo sono stati
sorteggiati gironi da cinque squadre, quattro partite in tutto, due in casa e due fuori,
senza ritorno, passano le prime tre di ogni girone. Come si può notare, anche in Europa,
come in Italia, la tradizione viene sempre accantonata in nome del dio denaro, più
partite più introiti sembra ormai il motto comune di chi ha in mano le sorti di
questo calcio, mah!!!
La trasferta è stata organizzata in aereo e il prezzo 120,00 Euro è stato il più basso
che potevamo fare, rimettendoci parecchio dalla cassa del Gruppo. Trentadue le adesioni,
tra cui, da segnalare, la presenza di alcuni volti vecchi della Curva, quelli
che, per intenderci, cerano anche nove anni fa, quelli che ci allietano le trasferte
con racconti storici, quelli che in trasferta non si fanno mai mancare un certo tipo di
film, quelli che con la mammona ci hanno fatto sorridere e lhanno fatta
risuonare anche per le vie del centro della città. Ad uno di questi, i nostri gemellati,
hanno dedicato uno striscione, per invitarlo a bere di meno
Ad attenderci a Bilbao, a metà mattinata, un pullman, che ci ha portato dritti in centro,
dove alcuni ragazzi hanno preferito mettere le gambe sotto al tavolo per un buon pranzo
tipico, mentre altri hanno optato per il solito panino, mangiato stravaccati in un parco
nelle vicinanze del centro. Non abbiamo avuto molto tempo per girare la città come
avremmo voluto, perché verso le sette ci aspettava lo stesso pullman per portarci allo
stadio.
Appena scesi sotto il nostro
settore, notiamo che qualcosa di diverso cè
sì, è quellentusiasmo che
tutta la gente che abbiamo intorno trasmette, quel sentirsi un tuttuno con la maglia
della squadra che tutti indossano
ma per noi non cè storia, la sbirraglia
locale, in tenuta anti-sommossa, ci costringe ad entrare subito, con un atteggiamento di
sfida che proprio non saddice alla serata.
La partita è unagonia, non stiamo qui a sindacare le scelte tecniche, ma crediamo
proprio di aver toccato il fondo. Il nostro pensiero, che non vuol essere una critica a
nessuno, è che non si può andare in quel di Bilbao presentando una formazione di giovani
che non regge il gioco; si è vista fin da subito la differenza: la loro una squadra di
veri professionisti, la nostra di giovani allo sbaraglio. Già nove anni fa ci avevano
battuto, lanno di quella Coppa Uefa poi magistralmente conquistata a San Siro contro
i gobbi (che goduria
che ricordi).
Una squadra da ammirare quella dellAtletico Bilbao; tutti giocatori locali che,
insieme ai tifosi hanno deciso, per il bene della squadra che stava fallendo, gli uni di
ridursi lo stipendio, gli altri di aumentarsi il biglietto dello stadio o
labbonamento. Un autofinanziamento che gli ha consentito di continuare a non avere
alcun sponsor sulla maglia!
Ad un quarto dora dal fischio dinizio lo stadio era ancora semideserto ma in
poco tempo sè riempito, quasi fino al tutto esaurito. Di fianco alla Curva
avversaria era presente una banda musicale, che accompagnava i cori della propria
tifoseria.
Rare volte abbiamo avuto loccasione di farci sentire: i boati dei tifosi del Bilbao
arrivavano da ogni settore e si prolungavano per ogni tiro in porta, bel passaggio o
azione entusiasmante: davvero stupefacente. I battimani erano realizzati da tutto il
pubblico, così assordanti che spesso coprivano la nostra voce. Una voce che non è
mancata, almeno per il primo tempo, nonostante un Parma a dir poco irriconoscibile, ma che
nella seconda frazione di gioco sè un po spenta
Per quasi tutta la partita i
tifosi seduti a fianco ci hanno passato le birre attraverso quelle ringhiere che dovevano
separarci e a fine partita siamo stati applauditi da tutto lo stadio, con tantissime
persone che volevano scambiare le proprie sciarpe con le nostre. Fuori dallo stadio ci
attendeva un clima di festa, miriadi di persone imballate nei bar lì intorno, felici sì
della vittoria, ma, ancora prima, di aver visto giocare la loro squadra, orgogliosi ed
entusiasti di indossare quelle maglie.
Con noi una quindicina di ragazzi dei Devils di Bordeaux che, ancora una volta,
ringraziamo di cuore per la compagnia, per la voglia che ci hanno dimostrato di stare con
noi e per i chilometri percorsi. Ragazzi che hanno incrementato il cioppo dietro al Nostro
striscione.
Terminata la partita, lo stesso pullman che ci aveva portato, è stato costretto, dalla
polizia locale, a riportarci in aeroporto, nonostante le nostre lamentele e incuranti del
fatto che i ragazzi di Bordeaux avessero lasciato le macchine nei pressi, chi del centro,
chi dello stadio. Alla fine, la maggioranza dei ragazzi è tornata in città per
trascorrere la nottata, mentre altri sono rimasti a riposare in aeroporto.
Il giorno dopo, verso le undici di mattina, abbiamo ripreso laereo per tornare a
Parma, dove siamo arrivati verso le quattro di pomeriggio.
Concludiamo ringraziando chi, come Noi, crede nel valore di questa squadra, chi non è
sempre lì sul piede di guerra, chi non la contesterà, ma sarà sempre pronto a
sostenerla. E per finire, esprimiamo particolare gratitudine ai ragazzi di Bordeaux: PARMA
- BORDEAUX ALE!!
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