La voce dei BOYS si era levata forte e
chiara, Reggio Calabria, la trasferta più lunga del campionato, doveva essere affrontata
dal popolo Gialloblu Crociato in maniera particolare, eccezionale. Innanzitutto perché il
Parma, questo Parma soprattutto, lo merita ampiamente e poi per una questione di orgoglio,
poiché bisogna dare continuità all'indiscutibile miglioramento generale che stiamo
dimostrando da qualche anno a questa parte. Se da un punto di vista strettamente numerico
la costante crescita è stata confermata anche questa volta, non vi è stato di contro
quel boom incredibile, che doveva rendere quella del Granillo la
trasferta dell'anno! Noi, come Gruppo, ci siamo presentati in una settantina,
inoltre, una quindicina di ragazzi del Settore Crociato e un pullman del Coordinamento,
hanno portato a 150 persone la rappresentanza crociata in terra calabra... Francamente
ragazzi ci aspettavamo di più: erano tante, troppe le compagnie assenti, per la penultima
trasferta dell'anno siamo convinti che lo spirito di sacrificio di tutti coloro che a
priori hanno detto no, non ci vado, poteva essere certamente più alto, si è più volte
ripetuto che queste ultime partite dovevano essere considerate come delle finali, ebbene
ci rifiutiamo di credere che Parma possa rispondere in questo modo ad una Finale, e poi,
già e poi nella nostra ingenuità, c'è la convinzione che le energie che sono venute a
mancare al Parma per portare a casa i tre punti siano dovute anche a quest'assenza
parziale della città che non ha saputo infondere, come invece accaduto in altre
occasioni, la necessaria carica e il giusto entusiasmo per trascinare la squadra alla
vittoria.
Inutile dire che per chi c'era è stato uno sballo: il viaggio, la nottata passata tra un
coro, un bicchiere di vino e poi un altro e un altro ancora
, le immancabili
videocassette, e senza i porno del D
ecco lo Splatter del S
a farla da
padrone, e poi ancora quella stanchezza che ti devasta ma non riesce ad impossessarsi di
te perché al tuo fianco ci sono tutti i tuoi amici, quei ragazzi con cui ormai è
abitudine condividere tutto e che sanno bene come tenerti sveglio
Siamo cosi arrivati alle nove del mattino a Bagnara Calabra. Tre temerari si sono
avventurati in mare, mentre gli altri, più saggiamente, si sono camparizzati in vari bar
del posto, in cui eravamo diventati indubbiamente l' attrazione principale
a
mezzogiorno, gli autisti, ci avevano prenotato in una trattoria per una mega beccata di
pesce, che però si è rivelata tale solo sulla carta, trasformandosi in un'agonia
fantozziana: spaghetti alle mini teste di gambero, pesce lisca immangiabile e un totano
big babol
Dopo aver subito le ilarità di chi, vedendoci giusto, aveva preferito un
più saggio panino, siamo arrivati allo stadio per una volta in orario, con tutta calma
abbiamo preparato tutto e dopo qualche coro preparativo, alle tre, all'ingresso delle
squadre, abbiamo iniziato con il solito continuo e incessante sostegno al nostro Parma. A
dir la verità la stanchezza del viaggio un po' si è fatta sentire e non eravamo belli
carichi come sempre, però, per novanta minuti, non abbiamo mai mollato
Il Parma in campo ha patito un po', loro volevano la vittoria a tutti i costi e ci hanno
provato in tutti i modi, insomma: battaglia doveva essere e battaglia è stata e il punto
conquistato, alla fine, è oro colato.
Loro si sono sentiti meno del solito, soprattutto il primo tempo, poi nel secondo, con i
granata che spingevano, sono cresciuti ma non hanno particolarmente impressionato.
Alla fine, come preannunciato, i giocatori sono venuti tutti sotto il settore ospite a
lanciare le maglie come ringraziamento per gli oltre duemila chilometri percorsi
Siamo cosi ripartiti alla volta di Parma, dove siamo arrivati alle nove di lunedì
mattina, la maggior parte con una mezza giornata di ferie per squassarla. La
stanchezza era tanta ma ancor di più era la soddisfazione per essere stati ancora una
volta presenti al seguito della nostra fede anche nella lontana Calabria e poi questa
volta
non è bruciato il pullman
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