La prima delle due trasferte a Milano,
che ci attendono da qui alla fine del campionato, va in archivio con un risultato globale
più che dignitoso, nonostante l'uno a tre subito sul prato di S.Siro dai giallo
blu-crociati. Inutile stare qui a recriminare sul gol ingiustamente annullato a Bresciano,
sulla traversa di Barone o sul rigore negato a Gilardino; è molto più dignitoso,
anziché lamentarsi, prendere atto dell'indubbia forza della squadra del Presidente del
Consiglio e del Presidente di Lega e inorgoglirsi nel gridare a tutti quanti che i ragazzi
che hanno provato a sfidare a viso aperto la squadra dei "potenti" e "del
Governo", erano i nostri, quegli stessi che per cinque mesi hanno giocato e onorato
la maglia senza prendere una lira di stipendio. Ed a questi indomiti guerrieri bisogna
già dire grazie, indipendentemente da come andranno le restanti otto "finali"
che ci aspettano: certo, chiudere la stagione con un'altra qualificazione in Europa
sarebbe da sogno, e siamo pronti a credere che il Parma ce la metterà tutta, anche
perché spronata da un uomo, Cesare Prandelli, che come allenatore e come motivatore,
siamo convinti, abbia pochi eguali in Italia. Ma spronare e dare sempre più entusiasmo a
questi ragazzi dovremmo essere anche noi partendo magari come base dagli ottocento del
Meazza. ..già perché se il risultato della serata del Meazza nel suo insieme si può
dire ugualmente positivo è grazie anche al comportamento tenuto dalla tifoseria ducale.
Un tifo veramente buono infatti ha sostenuto, per gran parte dell'incontro, la squadra
gialloblu, battimani continui e numerosi cori che si levavano al cielo con convinzione,
entusiasmo e quella carica che vorremmo sempre percepire. Una prima mezz'ora veramente
tosta, con pochissime pause, poi un naturale calo nel finire nel primo tempo e l'inizio
del secondo, per poi riprenderci alla grande nella seconda parte della ripresa, nonostante
il risultato, l'arbitro e settantamila festanti rossoneri.
Noi, come gruppo, ci siamo presentati con tre pullman stracolmi delle solite bandiere che
ci accompagnano in tutta Italia, abbiamo voluto salutare degnamente Galliani, il
presidente di Lega e amministratore delegato del Milan, nel suo stadio con uno striscione:
"Galliani il tuo calcio ci fa:" e poi una dozzina di bandiere a due aste con
scritto "sky..fo", perché abbia sempre ben presente quello che pensiamo di lui
come persona, e soprattutto del suo operato, come massimo dirigente di un organo federale
che sta portando il gioco del pallone alla deriva, con decisioni che non quadrano al
diritto del tifoso, ma solo agli interessi economici delle "grandi società".
I milanisti non ci hanno particolarmente impressionato, con le loro potenzialità in fatto
di gente, storia calcistica e carisma che suscita la Sud rossonera, ci aspettavamo un vero
"inferno", invece cè stato un tifo normalissimo, non comunque da squadra
che sta ammazzando il campionato. Ma la perla della giornata labbiamo lasciata per
il finale, ed è la canzone nuova lanciata sui pullman, provata durante la partita, ma
esplosa in maniera roboante al termine dellincontro, mentre aspettavamo di uscire,
in quel momento ancora carichi di entusiasmo nonostante la sconfitta, ci siamo raggruppati
dando vita ad unautentico show canoro, e cosi sulle note di Maledetta
primavera ecco levarsi al cielo stellato di San Siro il nostro "CHISSENEFREGA,
GIOCHERA LA PRIMAVERA... CHISSENEFREGA, LIMPORTANTE E STAR CON TE!!!
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