Sono le 5 di giovedì mattina quando
inizia la mia prima trasferta europea dell'anno
non per colpa mia sintende, il
Gruppo ha saltato per ovvi motivi organizzativi quella del primo turno in Ucraina ed io,
mio malgrado, mi sono dovuto adeguare
per la verità la notte ho dormito poco, quasi
nulla, l'emozione era altissima insomma mentalmente ero già su quel pullman con loro, i
miei amici di sempre. Mi trovo con unora di anticipo rispetto all'orario deciso per
la partenza perché con altri ragazzi abbiamo deciso di andare a "saccheggiare"
qualche forno o pasticceria, per rendere ancor più gradevole e gustosa questa
"prima".
Il pullman guidato dai due "soliti noti" oltre che infaticabili autisti Corrado
ed Augusto è stracolmo, ciò mi soddisfa contando che due macchine Kamikaze partiranno a
mezzogiorno e quindi il numero dei Boys presenti a Linz sarà qualcosa in più di
sessanta, non male anche se per una trasferta in Austria si poteva sicuramente fare di
più, la voglia doveva esserci almeno per riempire il secondo pullman
e qui mi pongo
davanti al solito dilemma: ma perché io, che pure ho un lavoro del cazzo, in una
multinazionale del cazzo che fa morire i bambini in Africa pur di produrre cose mutate
geneticamente, non ho mai problemi quando si tratta di avere giorni di ferie per le
partite del Parma, certo, rinuncio al viaggio da sogno alle Maldive o in Egitto, ma vuoi
mettere una trasferta europea con il Bitos fresco trentanovenne, Testa di sugo appena
sposato ed in odore di diventare papà, Col dal Capel che deve fare da bambinaio al sabato
sera per ottenere la trasferta dalla moglie, i due barillini Uomo immagine ed il piccolo
benny ed i miei due predecessori al microfono sempre più pervertiti
spero tra
l'altro di non seguire le loro orme e diventare anch'io così
Il viaggio, seppur con proiezioni cinematografiche monotematiche
e vi lascio
immaginare il tema
anche se una visione ci ha regalato la chicca di un film girato
allo stadio Giglio di Reggio Emilia, per cui non solo le mamme dei modenesi praticano il
mestiere ma anche le reggiane sono puttane
è scorso via velocissimo e le dieci ore
dell'andata non si sono sentite per niente. Qui apriamo un inciso, perché l'armonia,
l'amicizia e l'entusiasmo che regnavano sul pullman erano davvero contagiose. Non vi era
una persona fuori posto, ma non nel senso effettivo della parola, ma dal punto di vista
del clima ognuno era palesemente a proprio agio, ognuno ha dato qualcosa di proprio alla
trasferta, da Marchino, il più giovane, fino al Dido
che ha dato anche troppo
insomma, un trade union vecchi giovani incredibile, laddove le varie generazioni dei Boys
erano ugualmente rappresentate integrandosi perfettamente l'una con l'altra!
A Linz siamo arrivati verso le cinque del pomeriggio, un giro per il "zentrum"
della città per poi cercare rifugio dalla pioggia in una birreria, ma ovviamente è stata
solo una scusante, anche se in tanti, visto il clima, facevano la spola con il castagnaro
di fronte, per il classico sacchettino di caldarroste.
Il corteo fino allo stadio è stato da pelle d'oca, in quei due km abbiamo sciolinato
tutto il repertorio di cori della Curva Nord degli ultimi quindici anni e tutti, chi
guidato dal tasso alcolico elevato, chi da una più sana adrenalina che cominciava a
salire, gridavano a squarciagola la propria passione giallo blu Crociata, oltre al
naturale odio per i nemici storici.
Arrivati allo stadio ci siamo accorti di aver perso gli autisti. Poco male, se non fosse
che i nostri biglietti dello stadio, lo striscione, le bandiere, il tamburo e il megafono
fossero tutti sul pullman
per fortuna la polizia ha fatto entrare senza biglietto la
maggior parte dei ragazzi e siamo rimasti una decina ad attendere Corrado ed Augusto che
si sono presentati con gli undici kamikaze, nel frattempo arrivati in macchina, alle 20.30
precise.
Innalzati al cielo i vessilli, appeso lo striscione, cominciato a far rullare i tamburi
abbiamo cominciato a tifare Parma anche se gli sguardi dei ragazzi davanti a me erano
visibilmente stanchi
ma in tutti è prevalso quell'indomito spirito di sacrificio
che ci anima, che viene fuori nei momenti difficili, quando basta un'occhiata con quei
quattro o cinque per capirsi, per capire che è il momento di chiamare a raccolta il
Gruppo, di "accopparsi" in mezzo e cominciare a cantare, cantare, cantare e
basta e di tirarsi a dietro tutti gli altri. Così, seppur a fatica, abbiamo cominciato ad
ingranare, ad essere compatti come chiediamo al Gruppo di essere, uniti e trascinatori,
pian piano anche alcuni in trasferta col Coordinamento hanno cominciato a seguirci con
continuità, l'obbiettivo era raggiunto, ci stavamo facendo sentire
E così, nel
secondo tempo, con il vento della nord che sempre più forte spirava, più forte anche
della neve che cercava di aiutare gli austriaci nel mettere il bastone tra le ruote della
corazzata Crociata, lo squadrone giallo blu si è scatenato. Uno, due, tre e quattro
quattro perle una dietro l'altra con cui il Parma ha ipotecato qualificazione rendendo
ancor più indimenticabile una trasferta già di per se perfetta!
Al termine, con i giocatori immersi e sommersi dal nostro delirio, giustamente lì sotto
per i ringraziamenti a chi sempre e da sempre non li lascia mai soli, nel bene e nel male
da Helsinky a Messina, ci si preparava ad un festante viaggio di ritorno ecco spuntare
dall'alto del settore un centinaio di salisburghesi con l'aggiunta di qualche udinese,
presenti perché gemellati con gli austriaci, qualche sfottò e nulla più, perché una
decina di poliziotti li ha allontanati calmando noi pronti alla reazione. All'uscita ci
hanno riprovato, cercando di coglierci di sorpresa da dietro, ma gli ultras parmigiani,
presenti a Linz, erano davvero pronti a tutto, ma l'agitazione si è limitata a qualche
spintone con le forze dell'ordine locale che si era messa in mezzo, quindi, alla fine,
nessun contatto, anche se annoveriamo gli ultras dell'Austria Salisburgo tra i nemici dei
Boys Parma
occhio al ritorno.
Il ritorno è finito ancor prima di iniziare siamo praticamente crollati tutti appena
entrati in autostrada, la stanchezza ha preso il sopravvento, ha resistito solo il Dido
che, con la compagnia della sua Katia, diventata la beniamina del pullman, si narra abbia
passato la notte sveglio.
L'arrivo a Parma, dopo l'immancabile colazione in autogrill, è avvenuto alle 8 del
mattino
Esattamente due ore fa
già siamo arrivati a casa da poco più di due
ore e già mi trovo in sede per scrivere questo articolo, l'emozione che accompagnava
l'attesa della notte precedente la trasferta non è stata certo delusa, è stata un'altra
giornata memorabile, un'altra di quelle giornate che contribuiscono a scrivere le pagine
più belle ed intense nel libro della storia dei Boys Parma 1977
Alla prossima!!!
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