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Per evitare calciopoli 2: vietato intercettare

07 - 08 - 2006

Alcuni politicanti di spicco, dopo che lo scandalo di calciopoli era ormai di dominio pubblico, invece di mostrare sdegno per ciò che rivelavano talune intercettazioni telefoniche, si dichiaravano preoccupati per l'uso di tale strumento investigativo. Criticare un qualcosa, proprio quando, questo, ottiene risultati, è apparentemente illogico. Il potere politico, teoricamente, dovrebbe compiacersi dei risultati ottenuti dalla magistratura e adoprarsi per garantirgli mezzi (leciti) che le consentano d'operare proficuamente. In questo caso: no.
Il lavoro investigativo, quando può evidenziare la colpevolezza d'uomini di potere, non è benvisto in ambito politico. Di problema intercettazioni, per altro, se ne era già discusso qualche mese fa, quando, grazie ad esse, erano venute alla luce alcune connessioni tra mondo politico e finanziario, che si sarebbe preferito mantenere occulte.
Le intercettazioni fanno paura perché, al contrario di tanti altri mezzi che violano la riservatezza, possono essere applicate a chiunque. Ai dirigenti di calcio, così come ai parlamentari o ai capitani d'industria.
Che si violi la riservatezza di Ultras e tifosi, spiandoli costantemente anche in assenza di qualsiasi reato, non disturba chi siede in Parlamento o nel cda di qualche grande club. Viceversa, che si possa violare la privacy di qualche potente, anche quando sussistono forti indizi di colpevolezza, li preoccupa grandemente, visto che la cosa li riguarda direttamente.
Ecco perché, in questi giorni, come già ampiamente annunciato, il Parlamento ha deciso di tutelare la privacy. Ma solo con riguardo alle intercettazioni.
Nel disegno di legge relativo, approvato dal Consiglio dei ministri, si afferma che i centri di intercettazione telefonica passeranno da 166 a 26 sull'intero territorio nazionale.
La magistratura ha occultato le intercettazioni di calciopoli per 10 mesi. Taluni giocatori e tecnici, seppur vi fossero prove che palesavano la loro colpevolezza, non sono stati interessati da alcun procedimento federale. La CAF, per tutelare i potenti del pallone, ha emesso sentenze che violano apertamente il Codice di Giustizia Sportiva. Il Commissario straordinario della Figc, Guido Rossi, per facilitare il ritorno massima serie della squadre che fossero state eventualmente retrocesse dalla CAF, ipotizzò d'aumentare il numero di promozioni in A.
Oltre a tutto questo, da domani, per i corrotti del pallone (ma non solo) ci sarà una possibilità in più: minor rischio d'essere intercettati. Anche gli eredi di calciopoli possono dormire sonni tranquilli.

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