BOYS PARMA 1977

Curva Nord

Strane situazioni...

18 - 10 - 2006

Sei partite un solo punto; è questo il nuovo record del PARMA Calcio. La tifoseria rumoreggia, si mostra preoccupata, e ritorna ad avanzare critiche, dopo i tanti complimenti degli ultimi mesi. Molte persone, infatti, sembrano voler contestare i vertici societari solo quando mancano i risultati del campo, indipendentemente dal tipo di lavoro che questi hanno effettivamente svolto. Niente di nuovo. La stagione scorsa, per esempio, le iniziative dei BOYS, volte ad esercitare pressioni per la cessione della società, raccolsero un certo consenso nel momento peggiore del PARMA Calcio; poi, grazie a qualche vittoria, la gente tornò a disinteressarsene. Il Gruppo fu lasciato solo; prima allo stadio, quando nel momento più difficile della squadra fu l'unico a star vicino ai nostri Colori, poi sul fronte della protesta.
Alla fine della stagione scorsa, attraverso il nostro sito (che in quel periodo aveva circa 2.000 visitatori al giorno) e la Voce di Parma, invitavamo tutti i tifosi a collaborare con il Gruppo, per organizzare iniziative che potessero stimolare la cessione della società. A tal proposito chiamavamo tutti in Sede a raccolta, per contare le forze. Il conteggio era rapidissimo: non si presentò, letteralmente, nessuno. Semplicemente: prendevamo atto del menefreghismo generale. Del resto eravamo rimasti solo noi a tener vivo l'argomento, sui nostri organi d'informazione e allo stadio, dove, fino alla fine del campionato, avevamo esposto striscioni in merito.
Durante l'estate Bondi & Angiolini cedevano sei titolari: Marchionni, Bresciano, Simplicio, Bonera, Cannavaro e Corradi. Ciononostante giornalisti e tifosi si mostravano uniti, nel sostenere la tesi (grottesca) che il PARMA s'era rafforzato. Gli unici che osavano avanzare critiche, dinnanzi all'ulteriore impoverimento societario, eravamo noi. Ma mentre noi parlavamo di situazione gravissima, della serie "siamo alla canna della gas", tifosi e media discorrevano di prepararsi a "godere". Premesso che ognuno è libero di godere come più gli aggrada, anche prendendolo in quel posto, ci risultava incomprensibile tanto ottimismo dopo la cessione del 55% della squadra, e in particolare dei pezzi migliori di un sodalizio, comunque, già destinato a lottare per la salvezza.
Certo, parlare di un PARMA che ha venduto 6 titolari (tra l'altro i migliori) su 11 che vanno in campo, mentre si svolge la campagna abbonamenti, rischia di non incentivare le sottoscrizioni. Ma chi tiene al PARMA Calcio non può che opporsi a chi lo sta gettando sul lastrico.
La nostra opposizione all'operato di Bondi e Angiolini (ormai ex "presidente") non nasce quindi oggi, da 5 sconfitte e 1 pareggio, ma da una conduzione dissennata della società, che è mantenuta in vita cannibalizzando sé stessa.
Nel gioco del calcio si può perdere anche quando si è i più forti, anche quando si merita la vittoria. In questo sport, ed è il suo bello, non vince necessariamente il più meritevole. Le partite, infatti, non si decidono ai punti (come, per esempio, nel pugilato) ma con i gol, e il risultato finale è il prodotto di una complicatissima espressione in cui rientrano molteplici fattori, molti dei quali imponderabili. Può capitare di perdere anche quando si merita la vittoria, anche quando la società ha fatto del suo meglio. Il problema non è, quindi, aver perso 5 partite di fila. Il problema è avere dei dirigenti che da tre anni non vendono la società ma tutti i suoi giocatori. Per carità, se si ha tanto culo può anche andare bene (per intenderci: come l'anno scorso), ma difficilmente può durare all'infinito, anche perché ogni anno siamo sempre più deboli, quindi: ci serve ancora più culo. Se il culo finisce? Andiamo in B.
Salvato da una legge pre-esistente dello Stato (che gli ha congelato i debiti) il PARMA tira avanti vedendo giocatori e sperando nella fortuna. Beh da chi prende circa 44.000 euro al giorno ci aspettavamo qualcosa di più...
Il PARMA calcio ha una squadra mediocre, nettamente inferiore a quella dell'anno scorso. Esigiamo da tutti i giocatori il massimo impegno, com'è giusto che sia, ma non possiamo pretendere che si trasformino in campioni. Se li fossero stati, Bondi li avrebbe già venduti. Un discorso simile vale per Morfeo, giocatore di talento ma con grandissimi limiti caratteriali. L'anno scorso, di ritorno da Reggio Calabria, gli abbiamo dato del "nador". Se l'era meritato. Chi s'è fatto più di 2.000 chilometri per il PARMA Calcio, a proprie spese, merita RISPETTO da chi, viceversa, è pagato per indossare la Casacca Crociata; e anche, permetteteci, da chi le trasferte solitamente non le fa, perché vivere tale partita andando fino a Reggio Calabria è molto diverso da viverla spostandosi dalla cucina al salotto, o da casa al bar. Detto questo, siamo altresì consapevoli che se Morfeo non avesse tali limiti non sarebbe certo in questo PARMA.
Visto che l'anno scorso capitò anche che, qualcuno, dopo aver lanciato invettive d'ogni tipo all'undici, ci accusò indirettamente, l'indomani (dopo che era arrivato un punto allo scadere), d'aver criticato ingiustamente la squadra (...?!), ci teniamo a precisare che i tifosi, proprio perché tifosi, prima di fischiare o urlare contro l'undici, devono tifare per i propri Colori. Viceversa la partecipazione ai cori d'incitamento è sempre più modesta, mentre aumenta quando si tratta di criticare lo scarso impegno della squadra. Chiedere più impegno, quand'è necessario, è giusto. Ma prima di chiederlo agli altri è sempre meglio chiederlo a sé stessi. Ma il tifoso parmigiano, in generale, sembra più portato alla critica che all'autocritica.
NOI non faremo mai mancare il nostro sostegno al sodalizio Crociato, ovunque sarà impegnato. Il fatto che la squadra sia priva di campioni c'è solo di stimolo a moltiplicare le forze. Certo, da chi indossa i nostri Colori pretendiamo il massimo impegno. Perché il nostro impegno non manca mai!
RISPETTO PER NOI CHE CI SIAMO!

BOYS PARMA 1977

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