BOYS PARMA 1977

Curva Nord

Primi avversari del PARMA Calcio: Bondi e Angiolini

07 - 06 - 2006

Il Ministro delle attività produttive, due anni e mezzo fa, ordinò al Commissario Straordinario di vendere il PARMA Calcio. Un compito che il Dott. Bondi, personaggio da 32.000.000 di Euro in due anni (costava meno "L'uomo da sei milioni di dollari", il famoso Colonnello bionico Steve Austin), non è stato capace d'adempiere.
Da due anni e mezzo assistiamo ad un'interminabile telenovela, in cui recitano dirigenti e possibili compratori. Un teatrino che ha come leitmotiv l'approssimazione se non la menzogna, giacché tutte le dichiarazioni sono, puntualmente, smentite dai fatti.
I media locali, asserviti ai grandi poteri, evitano accuratamente di fare informazione, secondo logica omertosa. Nessuna domanda a bruciapelo, nessuna indagine giornalistica, nessun tipo di pressione massmediatica. Tutto questo a discapito di quella comunità che dovrebbero informare e tutelare.
Come BOYS abbiamo pazientato a lungo, cercando d'infondere tutte le nostre forze nell'obbiettivo primario del PARMA Calcio: la salvezza. Poi, dopo mille rinvii, dopo tante scadenze non rispettate, decidemmo di dare il nostro ultimatum a società e dirigenti: il 16 Gennaio 2006. Una data non casuale ma decisa dalla società stessa, figlia di mille rinvii e di mille proroghe, quelle che Bondi e Angiolini concessero ai Sanz. Organizzammo, quindi, una protesta di fronte ai cancelli del Tardini, una manifestazione davanti agli uffici Parmalat di Collecchio, una raccolta di firme da consegnare ad Angiolini. Iniziative studiate e organizzate dal Gruppo che, confidando in una partecipazione di massa, puntavano a dare un segnale forte, alla società, alle istituzioni ai media. Le iniziative si svolsero come da programma ma furono boicottate dalla stragrande maggioranza della tifoseria Gialloblu Crociata. Qualcuno ci disse che bisognava aspettare ancora, qualcun'altro che era troppo tardi. Qualcun'altro, ancora, ci guardò soltanto e, senza dir nulla, se ne andò a casa. Preso atto del disinteresse generale andammo avanti con i nostri soli mezzi, confezionando striscioni di protesta e facendo partire cori dalla Nord.
Verso la fine del campionato avremmo voluto organizzare qualcosa, capace di radunare tutto il popolo Gialloblu Crociato, al fine di provare a far valere i nostri diritti, ma percepimmo l'indifferenza generale. L'argomento "società" non teneva più banco. Il PARMA s'era salvato e molti, con poca lungimiranza, volevano solo gustarsi quella gioia, grandissima, per carità, ma comunque priva di solide basi per il futuro. Molti pensavano solo ad un coro per il mister di turno, a salutare qualche giocatore in procinto d'indossare altra maglia. Qualcuno, addirittura, arrivò a sostenere che il PARMA s'era salvato grazie all'operato di Bondi, Angiolini e Cinquini.
Ognuno devi assumersi le proprie responsabilità. Lo abbiamo sempre detto, lo abbiamo sempre scritto. Questo vale per i dirigenti, per i giocatori, per i tecnici e per i giornalisti. Ma anche per i tifosi.
Adesso? Adesso sembra si stiano avverando le previsioni più pessimistiche. Probabilmente, ancora una volta, il PARMA Calcio cercherà di sopravvivere vendendo (se non svendendo o regalando) il proprio patrimonio. C'è già una lunghissima lista di giocatori in partenza e non si sa chi arriverà. Forse, anche quest'anno, giocatori malati, infortunati o inattivi. Vedremo. Qualcuno parla ancora di "cessione" ma dopo due anni e mezzo non si può più abboccare. Il ritorno di Stefano Pioli, questa volta in qualità di mister, ci è molto gradito. Avere un parmigiano come allenatore, parmigiano che ha vestito la Casacca Crociata, è sicuramente una buona cosa. Ma proprio questa notizia, ovvero: l'ufficializzazione del un nuovo allenatore, lascia intendere che il PARMA, molto probabilmente, non sarà ceduto.
Qualcuno ha detto che dopo aver venduto quasi tutti i giocatori sarà il caso di fare una nuova perizia, perché il PARMA non varrà più 27,5 milioni di Euro. Ma il PARMA non vale 27,5 milioni di Euro da almeno un anno... Qualcuno ha detto che adesso non si riesce a vendere il PARMA a causa dello scandalo che ha investito il sistema calcio. Può darsi... ma tale caso è scoppiato da poco più di 1 mese, il PARMA è in vendita (teoricamente...) da 2 anni e mezzo...
La situazione è disperata e se si vuole provare a far qualcosa bisogna agire subito. S'è già perso fin troppo tempo e a settembre (finiti i mondiali, finite le vacanze) si potrà fare ben poco. Muoversi non è facile, non è facile decidere come e cosa fare per riuscire ad ottenere risalto, consapevoli che il periodo estivo non incentiva certo la partecipazione. Ma la questione è troppo importante per essere snobbata, riguarda migliaia di tifosi e il simbolo di un'intera città. Bisogna alzare la voce ora, prima che sia troppo tardi, e bisogna alzarla tutti insieme per evitare di non essere sentiti da nessuno.
Quest'anno abbiamo affrontato varie trasferte da soli, proprio quando il PARMA aveva più bisogno d'aiuto. Adesso il PARMA ha ancora bisogno d'aiuto. Speriamo di non rimanere ancora da soli.
Chi è pronto a sacrificarsi per la Causa è il benvenuto, al martedì sera in Sede. Ci conteremo e valuteremo cosa fare.
Il nostro campionato non inizia a Settembre, inizia ora!

BOYS PARMA 1977

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