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Verità sulla morte di Raciti? Sei un violento...

19 - 01 - 2009

Chi ha ucciso l'ispettore Filippo Raciti? Ancora non si sa. Eppure il sistema (senza nessuna prova, a parte qualche disegnetto fatto in casa) ha confezionato leggi anti-ultras, norme anti-tifo, e il 27 febbraio 2007 ha arrestato Antonino Speziale (un giovane tifoso), poi scarcerato alla fine di luglio 2007, ma solo per mandarlo in una comunità di recupero (e gli hanno dato anche cinque anni di diffida!). Un colpevole ci vuole e lui (per il sistema) va benissimo. Anche perché (seppur i mass media lo abbiano nascosto per tanto tempo) il dubbio era (ed è) che Raciti sia stato vittima del cosiddetto "fuoco amico". L'ipotesi formulata da alcuni periti (inizialmente illustrata da "L'Espresso" in un articolo del 13 maggio 2007: "La pista è blu") è che gli sia stata fatale la retromarcia di un Discovery della Polizia.
L'agente che ha assassinato Gabriele Sandri (davanti a più testimoni che lo accusano di omicidio volontario), invece, non è mai stato arrestato, né diffidato, neppure sospeso. E' tuttora in libertà e addirittura: alle dipendenze dello Stato.
Una macroscopica disparità di trattamenti, che evidenzia come la giustizia sia sempre meno "uguale per tutti". Specie per chi siede in parlamento, ha tanti soldi o indossa una divisa.
Dire la verità è scomodo e talvolta pericoloso. Si rischia.
Qui sotto riportiamo un articolo (del 17 gennaio 2009) tratto dal sito internet della Gazzetta di Parma. E' da leggere. Un tifoso, per aver affermato che non condivide la tesi ufficiale del sistema riguardo alla morte dell'ispettore Raciti, viene bollato come "violento". Addirittura (e basta leggere il titolo dell'articolo) si fa credere che abbia inneggiato alla morte del medesimo. Cosa assolutamente non vera.
La violenza è quella della disinformazione e dei privilegi. Tutta roba loro.

Cassazione: "Stadio off-limits a chi inneggia a morte Raciti"

La Corte di Cassazione ha confermato il divieto di andare allo stadio per un tifoso violento del Parma, il 38enne Luca P. che fu ripreso dalle telecamere mentre contestava la sua squadra e la dirigenza della società alla fine della partita con la Sampdoria, il 18 marzo 2008. L'uomo scuoteva una cancellata e diceva agli agenti di polizia: «Siete del sistema...prendete mille euro al mese lo avete ucciso voi Raciti, lo sapete», con riferimento all'ispettore morto il due febbraio 2007 negli scontri tra forze dell'ordine e tifoseria catanese. L'uomo lanciò anche varie offese agli agenti.
Secondo la Suprema Corte - sentenza 1462 - «le frasi oltraggiose proferite da Luca P. all'indirizzo degli agenti ed il riferimento da lui fatto all'ispettore Raciti si inseriscono in un contesto di protesta violenta e quindi si colorano anch'esse come 'episodio di violenza'». Così l'ultrà della squadra ducale dovrà passare le domeniche in Questura a mettere due firme durante il pomeriggio, nell'orario delle partite come stabilito dal gip di Parma il 21 marzo 2008.

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