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Politici: niente diritti per gli Ultras!

04 - 05 - 2007

Ogni tanto si racconta che taluni politici siano più vicini di altri ai diritti degli Ultras. O almeno: che siano pronti a riconoscere agli Ultras gli stessi diritti degli altri cittadini. Ma noi, senza preconcetti, giudichiamo i fatti.
Il 7 marzo 2007 il Senato della Repubblica ha approvato (dopo averlo modificato), e trasmesso alla Camera, il Disegno di legge (stampato Senato n. 1314), di conversione del decreto-legge n. 8 del 2007 ("Melandri-Amato"). Un Ddl estremamente repressivo, anti-costituzionale e discriminatorio. Eppure: nessun senatore ha votato contro.
Il 27 marzo 2007 la Camera dei Deputati ha approvato (dopo aver modificato rispetto al testo approvato al Senato), e trasmesso al Senato, il Disegno di legge (atto Camera n. 2340-A), di conversione del decreto-legge n. 8 del 2007 ("Melandri-Amato"). Solo due deputati hanno votato contro: Ciccioli e Holzmann (entrambi di Alleanza Nazionale), ma solo per contrapposizione politica.
Alla Camera dei Deputati vale la pena citare l'operato di alcuni esponenti de "La Rosa nel Pugno", in particolare Buemi e D'Elia, promotori e firmatari di vari emendamenti da loro sostenuti in Aula. Tra questi ricordiamo: il 2.82 (Buemi), che voleva trasferire il potere di diffidare dal questore al giudice per le indagini preliminari (autorità giudiziaria) e che permetteva di chiedere che l'obbligo di firma (deciso dal giudice) fosse sostituito con quello della permanenza in casa; il 2.43 (Buemi), che voleva sopprimere la diffida preventiva; il 2.48 (Buemi), che lasciava discrezionalità sulla durata minima della diffida quando inflitta dal giudice (fissata a 2 anni dal Senato), il 4.11 (Buemi), che aboliva la flagranza differita (adesso estesa da 36 a 48 ore); il 5.2 (Buemi), che voleva impedire di diffidare chi vìola, semplicemente, il regolamento d'uso di un impianto (per esempio: si siede in posto diverso; sta in piedi invece che seduto); il 6.3 (Buemi), che voleva impedire la diffida preventiva e la confisca dei beni degli indiziati.
Tutti questi emendamenti sono stati bocciati. Ciononostante: gli stessi d'Elia e Buemi NON hanno votato contro il ddl 2340-A; hanno preferito astenersi. Perché? Forse per accontentare i loro possibili elettori (quelli che sui giornali hanno letto dell'opposizione de "La Rosa nel Pugno"), ma, alla fine, senza andar contro la maggioranza di cui fanno parte. Intanto: chi mai controlla i voti dei singoli parlamentari? (Noi!).
Il deputato Cento (dei Verdi), che più di una volta ha mostrato interesse (quale?) per il mondo Ultras, come molti suoi colleghi era impegnato in altre attività parlamentari, e non ha preso parte alle votazioni.
Il deputato Caruso (di Rifondazione Comunista), quello di "La morte di un agente vale come quella di un ultrà", ha votato CONTRO agli emendamenti: 2.82, 2.83, 2.48, 4.11, 5.2 e 6.3 (illustrati sopra), e ha espresso voto FAVOREVOLE al ddl 2340-A. Intanto: chi mai controlla i voti dei singoli parlamentari? (Quelli di prima: noi!).
Il 3 aprile 2007 il Senato della Repubblica ha approvato definitivamente il Disegno di legge (stampato Senato n. 1314-B), di conversione del decreto-legge n. 8 del 2007. 244 senatori hanno votano a favore, 20 si sono astenuti e solo 1 ha votato contro: Polledri (della Lega Nord Padania) che lo ha giudicato eccessivamente repressivo. Polledri era assente alla votazione del 7 marzo 2007.
Basta con i politici a caccia di voti, quelli che chiedono diritti per "tutti" ma intanto negano i nostri; quelli che dicono di capirci, ma poi (in Parlamento) favoriscono la più becera repressione anti-Ultras; quelli che sono contro alle leggi speciali solo quando sono all'opposizione.
Senza preconcetti giudichiamo i fatti.
ULTRAS LIBERI!

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