BOYS PARMA 1977

Curva Nord

Tardini: opere di convincimento

18 - 06 - 2009

Ormai è un classico. Da vari giorni il giornale degli industriali di Parma (la Gazzetta di Parma) da ampi spazi a Questore e Prefetto, che si alternano parlando di Tardini. Il prefetto Scarpis ha dichiarato senza mezzi termini che bisognerebbe farne uno nuovo fuori Parma. Il questore Gallo ha parlato di cosa bisognerebbe fare per mettere quello attuale in "sicurezza". Ovvero: disboscamento del quartiere Cittadella, delocalizzazione di piante (non è uno scherzo!), aumento della videosorveglianza (la privacy, evidentemente, vale solo per le intercettazioni), ampliamento dell'area di prefiltraggio e nuove barriere artificiali. Misure costose (si parla di 300-400 mila euro) che penalizzerebbero i tifosi, i residenti, il Parma e l'intera comunità. Ma forse l'obbiettivo è proprio questo: penalizzare Parma per spingerla a considerare migliore l'alternativa peggiore. Quella d'abbandonare l'area Tardini per un nuovo stadio fuori città. Un progetto che sarebbe una cuccagna per speculatori, costruttori e politicanti legati al mondo dell'economia. E forse anche per la mafia, anche se qualcuno ha dichiarato che a Parma la mafia non c'è.
Parlano Questore e Prefetto, ma tacciono i politici. Una situazione abbastanza inusuale. Seppur nel bel mezzo di una campagna elettorale, dove le parole si sprecano, i candidati glissano sull'argomento stadio (anche chi, nella speranza di accaparrare qualche voto in più, non ha esitato a diffondere immagini dove sfoggia una sciarpa da tifosi). Perché? Forse perché questi politici (in generale, senza distinzioni) sono più vicini ai poteri forti che agli interessi della gente che dicono di voler rappresentare e, per evitare di perdere qualche voto, preferisco rimandare a dopo le elezioni dichiarazioni attualmente impopolari.
I grandi media locali, intanto, più che a fare informazione, sembrano impegnati a far crescere consenso attorno all'idea di costruire un nuovo stadio fuori Parma. Non bisogna sorprendersi. Molti acquistano e gestiscono i media proprio per questo: per propagandare interessi economici e politici particolari.
Noi, con i nostri mezzi, con la nostra gente (ultras e tifosi), e con tutti i parmigiani che hanno a cuore gli interessi della comunità, lotteremo a difesa della città e del suo stadio.

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