Vita di Curva

2005/06

PARMA, così non va

10 - 10 - 2005

Ancor prima iniziasse questa stagione avevamo già preso una decisone. Al contrario della scorsa annata calcistica, non avremmo più pazientato, sopportando partite scialbe, molli, e senza carattere.
Ma prima di parlare della squadra è necessario fare un po’ d’autocritica, perché anche noi tifosi, in generale, non possiamo dire di aver assolto completamente quello che è un nostro preciso dovere: seguire e sostenere la squadra in trasferta.
Essere tifosi, oggi, non è facile; essere Ultras: sta diventando quasi impossibile.
I biglietti hanno un costo elevato che non è concorrenziale con quello delle televisioni (20 Euro per una Curva, 3 per vederla in tv!!!), gli anticipi ed i posticipi sono addirittura infrasettimanali, e per aver accesso ad uno stadio è ormai necessario essere preventivamente schedati. Tutto questo non incentiva certo la gente a tifare (si tifa solo allo stadio!) la propria squadra, e i dati sul calo vertiginoso delle affluenze parlano chiaro.
Il PARMA, nonostante tutto questo, è riuscito a fare più abbonamenti della scorsa stagione. Un ottimo risultato, molto confortante per quanto riguarda il rapporto abbonati-popolazione, che è ancor più prezioso se si pensa al mercato della società Gialloblu Crociata, che ha ceduto alcuni suoi pezzi migliori, tra cui Gilardino, che l’anno scorso segnò ben 24 gol con la nostra Maglia.
La nota dolente, per quanto riguarda la nostra tifoseria, è sempre la trasferta. Potremmo citare l’esempio di Ascoli (l’ultimo in ordine di tempo), dove il PARMA affrontava una diretta concorrente per la salvezza, ma anche cambiando avversario e destinazione (a parte qualche rara eccezione per particolari eventi), i risultati sono sempre sconfortanti. Sembra proprio che sia la “trasferta”, in sé, ad essere snobbata dalla maggioranza dei nostri tifosi. Tra l’altro: sono sempre le solite facce a fare sacrifici, a prendere giornate di ferie, a spendere una marea di euro, a metterci la faccia, a tenere alto l’onore di PARMA e a cercare di spronare la squadra.
Molto delle compagnie che orbitavano intorno al Gruppo, composte in larga parte di giovani, ultimamente sono mancate. Ragazzi... c’è bisogno di tutti. Anche di voi.
L’introduzione dei biglietti nominali ha allontanato qualcuno dalle trasferte, vero. Ma questa scelta risulta comprensibile solo quando adottata da chi era abituato, da una vita, ad andare allo stadio in un certo modo. Dover mostrare un documento o compilare moduli e moduli per seguire il PARMA non piace a nessuno, ma se si decide di rimanere a casa, senza fare nulla per cambiare le cose, abbandonando il proprio stile di vita, significa solo accettare la sconfitta.
La spesa delle ultime trasferte è un altro fattore che può aver tenuto lontano qualcuno. Partecipare alle trasferte, specie le più lontane, comporta dei sacrifici anche economici, non lo nascondiamo. Ma come molti di noi riescono a trovare i 50-60 Euro necessari, rinunciando a qualcos’altro (basta una cena in meno, qualche bevuta in meno…), lo possono fare anche altri (chiaramente non tutti). E’ solo una questione di voglia e di scelte. Sta di fatto che a Verona, Roma e Ascoli, la maggior parte delle persone non ha scelto il PARMA Calcio!
Questo momento, anche per noi tifosi, e per noi BOYS, è difficile e delicato. C’è solo un modo per riuscire a rialzarsi: stare uniti il più possibile, sacrificandosi per quello in cui crediamo!
La squadra non incentiva certo la partecipazione alle trasferte ma il nostro dovere è indipendente da quello dei giocatori. La nostra presenza attiva deve onorare PARMA, la Maglia e la città.
Ad Ascoli è sembrato d’esser tornati alla stagione scorsa, stessa voglia, stesso gioco, stesso risultato. Se la stagione scorsa abbiamo pazientato fino all’ultima giornata di campionato, esplodendo solo a Lecce, quest’anno non sarà così. Fin dalla prima giornata abbiamo chiesto a gran voce di “tirar fuori gli attributi”, ricordando a tutti che noi “vogliamo rimanere in Serie A”. Cori che abbiamo riproposto ad Ascoli, sperando in una reazione, in un minimo d’orgoglio, in un minimo di carattere. Ma dopo il terzo gol dell’Ascoli, figlio di un PARMA rinunciatario e svogliato, abbiamo ammainato le bandiere e piegato gli striscioni. Abbiamo abbandonato anticipatamente il nostro settore, esprimendo così la nostra totale disapprovazione.
Adesso valuteremo il da farsi, nella consapevolezza che spetta innanzitutto a noi, prima che a tutti gli altri, di fare il proprio dovere.