Ancor prima iniziasse questa
stagione avevamo già preso una decisone. Al contrario della scorsa annata calcistica, non
avremmo più pazientato, sopportando partite scialbe, molli, e senza carattere.
Ma prima di parlare della squadra è necessario fare un po dautocritica,
perché anche noi tifosi, in generale, non possiamo dire di aver assolto completamente
quello che è un nostro preciso dovere: seguire e sostenere la squadra in trasferta.
Essere tifosi, oggi, non è facile; essere Ultras: sta diventando quasi impossibile.
I biglietti hanno un costo elevato che non è concorrenziale con quello delle televisioni
(20 Euro per una Curva, 3 per vederla in tv!!!), gli anticipi ed i posticipi sono
addirittura infrasettimanali, e per aver accesso ad uno stadio è ormai necessario essere
preventivamente schedati. Tutto questo non incentiva certo la gente a tifare (si tifa solo
allo stadio!) la propria squadra, e i dati sul calo vertiginoso delle affluenze parlano
chiaro.
Il PARMA, nonostante tutto questo, è riuscito a fare più abbonamenti della scorsa
stagione. Un ottimo risultato, molto confortante per quanto riguarda il rapporto
abbonati-popolazione, che è ancor più prezioso se si pensa al mercato della società
Gialloblu Crociata, che ha ceduto alcuni suoi pezzi migliori, tra cui Gilardino, che
lanno scorso segnò ben 24 gol con la nostra Maglia.
La nota dolente, per quanto riguarda la nostra tifoseria, è sempre la trasferta. Potremmo
citare lesempio di Ascoli (lultimo in ordine di tempo), dove il PARMA
affrontava una diretta concorrente per la salvezza, ma anche cambiando avversario e
destinazione (a parte qualche rara eccezione per particolari eventi), i risultati sono
sempre sconfortanti. Sembra proprio che sia la trasferta, in sé, ad essere
snobbata dalla maggioranza dei nostri tifosi. Tra laltro: sono sempre le solite
facce a fare sacrifici, a prendere giornate di ferie, a spendere una marea di euro, a
metterci la faccia, a tenere alto lonore di PARMA e a cercare di spronare la
squadra.
Molto delle compagnie che orbitavano intorno al Gruppo, composte in larga parte di
giovani, ultimamente sono mancate. Ragazzi... cè bisogno di tutti. Anche di voi.
Lintroduzione dei biglietti nominali ha allontanato qualcuno dalle trasferte, vero.
Ma questa scelta risulta comprensibile solo quando adottata da chi era abituato, da una
vita, ad andare allo stadio in un certo modo. Dover mostrare un documento o compilare
moduli e moduli per seguire il PARMA non piace a nessuno, ma se si decide di rimanere a
casa, senza fare nulla per cambiare le cose, abbandonando il proprio stile di vita,
significa solo accettare la sconfitta.
La spesa delle ultime trasferte è un altro fattore che può aver tenuto lontano qualcuno.
Partecipare alle trasferte, specie le più lontane, comporta dei sacrifici anche
economici, non lo nascondiamo. Ma come molti di noi riescono a trovare i 50-60 Euro
necessari, rinunciando a qualcosaltro (basta una cena in meno, qualche bevuta in
meno
), lo possono fare anche altri (chiaramente non tutti). E solo una
questione di voglia e di scelte. Sta di fatto che a Verona, Roma e Ascoli, la maggior
parte delle persone non ha scelto il PARMA Calcio!
Questo momento, anche per noi tifosi, e per noi BOYS, è difficile e delicato. Cè
solo un modo per riuscire a rialzarsi: stare uniti il più possibile, sacrificandosi per
quello in cui crediamo!
La squadra non incentiva certo la partecipazione alle trasferte ma il nostro dovere è
indipendente da quello dei giocatori. La nostra presenza attiva deve onorare PARMA, la
Maglia e la città.
Ad Ascoli è sembrato desser tornati alla stagione scorsa, stessa voglia, stesso
gioco, stesso risultato. Se la stagione scorsa abbiamo pazientato fino allultima
giornata di campionato, esplodendo solo a Lecce, questanno non sarà così. Fin
dalla prima giornata abbiamo chiesto a gran voce di tirar fuori gli attributi,
ricordando a tutti che noi vogliamo rimanere in Serie A. Cori che abbiamo
riproposto ad Ascoli, sperando in una reazione, in un minimo dorgoglio, in un minimo
di carattere. Ma dopo il terzo gol dellAscoli, figlio di un PARMA rinunciatario e
svogliato, abbiamo ammainato le bandiere e piegato gli striscioni. Abbiamo abbandonato
anticipatamente il nostro settore, esprimendo così la nostra totale disapprovazione.
Adesso valuteremo il da farsi, nella consapevolezza che spetta innanzitutto a noi, prima
che a tutti gli altri, di fare il proprio dovere. |