Quello che è successo al
termine di PARMA - Roma non può lasciarci indifferenti. Un nostro amico, uno di noi, uno
di quelli che vive con il PARMA nel cuore, è stato brutalmente accoltellato da un gruppo
di infami giallo-rossi. Cinque coltellate, al polpaccio, ai glutei e alladdome
Solo il fato ha impedito che gli organi vitali fossero colpiti. Per pochi centimetri
sè evitato il peggio.
In questi momenti tutto si ferma. Quando vai a trovare un tuo amico allospedale e lo
vedi lì, in quelle condizioni, ti poni un sacco di domande, ti chiedi che senso
ha? Ti chiedi qual è il limite, dove bisogna fermarsi. Ti chiedi se è possibile
continuare a rischiare la tua vita o quella di qualche tuo amico, ogni volta che arrivano
tifoserie così ostili, capaci dimpiegare delle lame contro di te, pur sapendo che
tu non le userai mai, perché lo consideri un gesto da vigliacchi.
ESSERE ULTRAS, per noi, significa rappresentare una città, significa confronto che può
sfociare in scontro, è una palestra di vita, è uno stile di vita. Nessuno di noi segue
un PROGETTO, ragioniamo con la nostra mente senza che NESSUNO ci dica quello che dobbiamo
fare, non siamo strumentalizzati e non usiamo nessuno, ci sentiamo LIBERI nel nostro modo
di essere.
Quando ti trovi in mezzo a dei casini vuoi dimostrare a chi ti sta di fronte perché ti
DEVE RISPETTARE, e il rispetto lo ottieni combattendo lealmente, affrontando
lavversario con le tue sole forze, senza armi. Così facendo riesci ad essere da
ESEMPIO a tutti quelli che ti stanno intorno, uomo vero in una società priva di dignità
e ideali. Questo, per noi, è essere BOYS, questo, per noi, significa essere ULTRAS.
Qualcuno, allinterno del movimento Ultras, ha pensato di rifiutare questo codice di
comportamento, preferendo la strada dellinfamità, nascondendosi dietro la
provenienza metropolitana
Quando sentiamo dire che lultras viene
dalla strada e dice il vero non ci sentiamo di contestare più di tanto questa
tesi, in fondo tutti gli ULTRAS rappresentano la strada, ma ciononostante non accettiamo
la presenza di armi nel mondo delle curve.
Il coltello è sempre stato un simbolo nella storia romana ma non per questo deve essere
tollerato allo stadio. Premesso che impugnare un coltello contro chi ne è sprovvisto è,
da sempre, riconosciuto come gesto da vigliacchi, figuriamoci dove potrebbe spostare il
limite un Ultras del Palermo, visto che nella storia della sua città le armi da fuoco
sono presenti in buona quantità.
Abbiamo vissuto scontri con la presenze di cose che andavano al di sopra delle
normali utilizzate, ma nessuno sè azzardato a colpire quando
lavversario era da considerarsi fuori gioco, NESSUN VERO ULTRAS GODE
NELLINFIERIRE SU UNO CHE NON PUÒ PIÙ FARE UN CAZZO, perché è un gesto da VILI.
E chi è un vile... non può essere un Ultras.
Vogliamo dimostrare a tutti quello che valiamo, con il nostro PENSIERO e con le nostre
AZIONI, consapevoli dei nostri LIMITI senza volerli MASCHERARE, in nessun modo. Questo per
noi è ESSERE BOYS, e forse, peccando di presunzione, pensiamo sia il pensiero di TANTI
altri gruppi e persone che, anche se rappresentano realtà più PICCOLE, continuano a
guardare dallalto chi non ha né valori, né regole, né onore.
Nonostante tutto continueremo ad andare avanti per la nostra strada perché la Fede nei
nostri Colori è troppo grande per fermarci. Una strada che continueremo a percorrere
rimanendo fedeli ai nostri Valori, quelli che mai ci permetterebbero di compiere un atto
infame come quello perpetrato sabato sera scorso da un criminale giallorosso.
BASTA LAME, BASTA INFAMI!!! |