Dopo tante promesse, dopo
mille rassicurazioni - tutte smentite dai fatti - è tornato a farsi sentire il
presidente del PARMA Calcio Guido Angiolini. Ha parlato molto, ma senza dire
nulla di nuovo; Sanz è insolvente (che se ne sia accorto pure lui?), il 15 Gennaio è
passato (ottima cognizione del tempo...), si valuteranno altri possibili acquirenti ma
cè ancora disponibilità a concludere con la società spagnola. Parole che,
nonostante gli entusiastici commenti di qualche giornalista-zerbino televisivo,
significano solo una cosa: nessuna novità.
I fatti: il PARMA non è stato ceduto, ha svenduto i suoi pezzi migliori per continuare a
sopravvivere, ha condotto un mercato estivo dissennato, è in fondo alla classifica
(rischia la retrocessione), non ha potuto rinforzarsi durante il mercato di Gennaio. Ma il
presidentissimo è tranquillo, come se avesse la coscienza a posto. Con
estrema tranquillità parla dellinsolvenza dei Sanz, delle cessioni estive, del
mancato pagamento di Valenza. Ne parla come se tutte queste vicende fossero figlie del
caso, come se nessuno avesse delle responsabilità precise, come se fosse il fato a
guidare la società. Questa società, invece, ha dirigenti e amministratori, tutti
stipendiati. Cè un commissario straordinario, cè un presidente, cè un
responsabile del settore tecnico.
Se il PARMA Calcio non è stato ancora venduto, se il PARMA Calcio non ha potuto operare
acquisti nel mercato invernale, la responsabilità è di chi ha deciso di dare fiducia ai
Sanz, concedendogli dilazioni e proroghe, anche dopo aver percepito un assegno a vuoto. La
trattativa con i Sanz, come dichiarato dallo stesso Angiolini alcuni mesi or sono, poteva
già essere interrotta per inadempienza a Novembre 2005. Ciononostante si decise di
concedergli unulteriore proroga, di ben due mesi, con scadenza 15 Gennaio. Una data
molto pericolosa perché a metà del mercato di riparazione invernale, su cui il PARMA
doveva operare assolutamente per rinforzarsi. In caso dulteriore insolvenza era
evidente non ci sarebbe stato tempo per operare alcun acquisto. In parole povere: con
quella lunghissima proroga il PARMA metteva pericolosamente a rischio il suo
presente-futuro, confidando nella buona volontà di un possibile compratore che già
sera rivelato insolvente. Un scelta estremamente azzardata, come scrivevamo in quei
giorni.
Angiolini ha dichiarato che Valenza non aveva i soldi per concludere positivamente la
trattativa dacquisto. Ha quindi cercato di dare vigore a questa tesi affermando che
è estremamente documentato in merito. Premesso che nessun documento è mai stato reso
pubblico (da nessuno) appare alquanto strano che il PARMA fosse a conoscenza di tale
indisponibilità economica. Se si era consapevoli che Valenza non avrebbe mai potuto
acquistare il PARMA Calcio perché si firmò con lui un pre-contratto di vendita? Come mai
si dichiarò ufficialmente chiusa la trattativa appena scaduto il termine? Difficile
credere al desiderio di vendere in breve tempo, visto che con i Sanz si è aspettato tutto
e di più. Non solo, ma si continua ad aspettare, visto che ufficialmente (e legalmente)
niente è stato ancora chiuso.
In questo contesto, quando Angiolini dichiara che è stato ...fatto il possibile per
mantenere in vita questa società e che tale operato è ...manifestazione di
voler salvaguardare questo patrimonio della città cade palesemente nel grottesco.
La tragica situazione in cui versiamo non è figlia del destino ma di scelte consapevoli,
assunte da chi amministra il PARMA Calcio; Bondi e Angiolini su tutti. Si assumano,
quindi, le responsabilità che gli competono.
Ormai il campionato lo chiudiamo noi, ha dichiarato Angiolini. Unipotesi
che ci preoccupa e ci disgusta, giacché da chi ha fatto il male del PARMA Calcio non
possiamo attenderci nulla di buono. Unipotesi che contrasteremo con ogni mezzo.
PAZIENZA FINITA! |