Forse avevamo portato troppa
pazienza prima. Forse, magari per il fatto di sostenere la Maglia senza fare cori
dincitamento ai giocatori, talvolta abbiamo sottovalutato alcuni comportamenti dei
nostri portacolori. Ma a tutto cè un limite.
Ciò che è accaduto a Reggio Calabria, di fronte a pochi di noi, non poteva essere
trascurato. Troppa la rabbia nel vedere qualcuno, durante la prima prestazione dignitosa
dei Crociati in campo, steccare clamorosamente, non come prestazione tecnica, ma come
approccio mentale. Una mancanza di rispetto verso i compagni e tutta la tifoseria.
Morfeo era anche venuto a trovarci in Sede, mettendoci la faccia come sua abitudine,
dicendoci che avrebbero parlato i fatti. Se i fatti sono questi (Ascoli e Reggio
Calabria), con una squadra in emergenza che ha bisogno di punti di riferimento, siamo i
primi a sentirci presi per il culo. ONORA PARMA non vuole essere uno slogan ad effetto,
nemmeno una preghiera. E un imperativo, un dovere per tutti: società, calciatori,
tifosi.
Non aver capito che il modo più semplice per guadagnare il rispetto dei tifosi, e il loro
sostegno, è quello di comportarsi da uomini veri, oltre che da calciatori professionisti,
significa essere dei... NADOR.
NADOR non è unoffesa gratuita, è un modo abbastanza compassionevole per riprendere
chi ha tenuto comportamenti immaturi, opposti a quelli che servono per salvarsi.
Le manfrine e le sceneggiate non ci piacciono. Gli adulatori di giocatori, i personaggi
che sguazzano nel loro stagno di auto-esaltazione (quello delle anatre), non
abitano qui.
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