Vita di Curva

2005/06

Il TINO, EMILIANO, lo ZIVO

10 - 12 - 2005

Le parole non bastano. Impossibile colmare il vuoto lasciato lo scorso due dicembre. Impossibile non ricordare, ogni volta che si entra in Curva o si sale su un pullman, Francesco Tinelli, per i suoi amici “il TINO”. E' già passato un anno, sembra ancora ieri, lo ricordiamo in NORD al suo posto, lo ricordiamo in trasferta, alle cene, al bar. Poi, improvvisamente, il dramma, l'incidente, il ricovero in ospedale, lo striscione della speranza "TINO NON MOLLARE"... tutto inutile, il TINO non ce la fa, ci lascia nella tristezza e nel dolore. L'ultimo saluto al funerale, tributatogli dai suoi amici e da molti suoi fratelli, figli del vento della Nord.
I più vecchi lo conoscevano tutti. Il TINO vantava una lunga militanza in Curva, fin dai primi anni ottanta, e sicuramente anche i più giovani lo hanno visto, al suo posto in basso, tra noi ed il Settore. Capelli ricci, barba lunga, bomber pieno di spille e toppe, sciarpona Gialloblu della nonna sempre al collo, birra in mano. Era uno che si notava. Un po’ schivo, burbero, forse addirittura timido. Era difficile instaurare un rapporto d’amicizia con lui ma, quando questo sbocciava, s’imparava a conoscerlo e ad apprezzarne la generosità. Alla Nord ha dato tanto, con coraggio e lealtà s’è sempre battuto a testa alta, senza mai tirarsi indietro. Ha tenuto alto il nome degli Ultras di PARMA, pagando spesso in prima persona, senza mai chiedere niente a nessuno, tirando sempre diritto per la sua strada, facendo sempre di testa sua.
Ciò che gli abbiamo dedicato mercoledì sera è il minimo che la NORD potesse fare. Anche se in pochi e sotto l'acqua battente, siamo riusciti a dare un senso ad una partita di cui non c’importava un cazzo. Siamo riusciti a creare un clima di festa, in una giornata ed in un periodo assurdo, fregandocene di chi era in campo, fregandocene di un Tardini deserto, fregandocene del calcio giocato. In tutti NOI c'era molta commozione mischiata ad un grande orgoglio, tutti raccolti dietro allo striscione "TINO E' QUA' E CANTA CON GLI ULTRAS", tutti a ricordare i momenti passati assieme, tutti uniti urlando al cielo il suo nome e l’ormai mitica canzone (nata sul pullman mentre andavamo al torneo dei Devils Bordeaux): "AUTOBAMBA FERMA IL PULLMAN CHE TINELLI HA VISTO UN BAR". Canzone gridata con orgoglio dai ragazzi della NORD, sicuri che in quei momenti, dall'alto dei cieli, il TINO, sciarpa al collo, ci stava ascoltando ghignandosela davanti alla sua birra.
In questo periodo dello scorso, insieme al TINO, se ne andato anche lo ZIVO, un ragazzo di Corcagnano che era sempre presente al nostro fianco in trasferta, uno dei soliti 50, uno su cui si poteva sempre contare quando si trattava di fare quelle trasferte per pochi intimi, in cui si fondono l’orgoglio d’appartenenza al Gruppo e la voglia di divertirsi insieme agli altri ragazzi, regalando sempre situazione indelebili per ognuno di noi. Ci piace ricordarlo con il sorriso in volto, come quando siamo andati a Reggio Calabria in pullman, tre anni fa, con la maggior parte di noi in stato di dormiveglia costante, e lo ZIVO insieme al “generale capo-pita” a tenere su l’ambiente, con i cori pro-triestino, così come a Palermo in treno, come a Lecce, come in tutte quelle occasioni in cui il suo stendardo, “SCHIAVI DEL CAMPARI”, appariva nei vari settori ospiti. Il vuoto lasciato è grande, ma pensiamo che lo Striscione BOYS serve anche a questo, per non dimenticare tutti quelli che hanno cantato, sofferto e gioito dietro quell'insegna che, dal millenovecentosettantasette, viene appesa in tutti gli stadi dove giocano i Crociati e che rappresenta gli Ultras della nostra città. A noi non resta che cercare di tenerne vivo il loro ricordo e quello degli altri fratelli che non ci sono più.
Insieme a loro c’è anche un altro ragazzo che ci è sempre stato vicino, anche se non era abitualmente in curva con noi, in quanto Ultras dell’Empoli. Si tratta di Emiliano Del Rosso, scomparso il 7 dicembre dello scorso anno. Emiliano era un punto di riferimento dei Desperados e non solo. Tutti quelli che l’anno conosciuto hanno conosciuto una grande persona, uno che sapeva sempre dire la parola giusta a chiunque avesse avuto di fronte, stimato e rispettato da moltissimi gruppi Ultras, amici e non, rispetto e stima guadagnati sia con le azioni sia con le idee, a difesa d’un ideale in cui credeva ciecamente.
E’ inutile negare che quando se ne vanno persone che sono state da esempio lasciano un vuoto incolmabile. Ma lasciano anche ciò che ci hanno insegnato che, se vissuto come merita, permette di conservarli nell’animo.
Il TINO, lo ZIVO ed EMILIANO vivranno sempre nei nostri cuori...