Le parole non bastano.
Impossibile colmare il vuoto lasciato lo scorso due dicembre. Impossibile non ricordare,
ogni volta che si entra in Curva o si sale su un pullman, Francesco Tinelli, per i suoi
amici il TINO. E' già passato un anno, sembra ancora ieri, lo ricordiamo in
NORD al suo posto, lo ricordiamo in trasferta, alle cene, al bar. Poi, improvvisamente, il
dramma, l'incidente, il ricovero in ospedale, lo striscione della speranza "TINO NON
MOLLARE"... tutto inutile, il TINO non ce la fa, ci lascia nella tristezza e nel
dolore. L'ultimo saluto al funerale, tributatogli dai suoi amici e da molti suoi fratelli,
figli del vento della Nord.
I più vecchi lo conoscevano tutti. Il TINO vantava una lunga militanza in Curva, fin dai
primi anni ottanta, e sicuramente anche i più giovani lo hanno visto, al suo posto in
basso, tra noi ed il Settore. Capelli ricci, barba lunga, bomber pieno di spille e toppe,
sciarpona Gialloblu della nonna sempre al collo, birra in mano. Era uno che si notava. Un
po schivo, burbero, forse addirittura timido. Era difficile instaurare un rapporto
damicizia con lui ma, quando questo sbocciava, simparava a conoscerlo e ad
apprezzarne la generosità. Alla Nord ha dato tanto, con coraggio e lealtà sè
sempre battuto a testa alta, senza mai tirarsi indietro. Ha tenuto alto il nome degli
Ultras di PARMA, pagando spesso in prima persona, senza mai chiedere niente a nessuno,
tirando sempre diritto per la sua strada, facendo sempre di testa sua.
Ciò che gli abbiamo dedicato mercoledì
sera è il minimo che la NORD potesse fare. Anche se in pochi e sotto l'acqua battente,
siamo riusciti a dare un senso ad una partita di cui non cimportava un cazzo. Siamo
riusciti a creare un clima di festa, in una giornata ed in un periodo assurdo,
fregandocene di chi era in campo, fregandocene di un Tardini deserto, fregandocene del
calcio giocato. In tutti NOI c'era molta commozione mischiata ad un grande orgoglio, tutti
raccolti dietro allo striscione "TINO E' QUA' E CANTA CON GLI ULTRAS", tutti a
ricordare i momenti passati assieme, tutti uniti urlando al cielo il suo nome e
lormai mitica canzone (nata sul pullman mentre andavamo al torneo dei Devils
Bordeaux): "AUTOBAMBA FERMA IL PULLMAN CHE TINELLI HA VISTO UN BAR". Canzone
gridata con orgoglio dai ragazzi della NORD, sicuri che in quei momenti, dall'alto dei
cieli, il TINO, sciarpa al collo, ci stava ascoltando ghignandosela davanti alla sua
birra. A noi non resta che cercare di tenerne vivo il suo ricordo e quello degli altri
fratelli che non ci sono più. Lo Striscione BOYS serve anche a questo, per non
dimenticare tutti quelli che hanno cantato, sofferto e gioito dietro quellinsegna
che, dal millenovecentosettantasette, viene appesa in tutti gli stadi dove giocano i
Crociati e che rappresenta gli Ultras della nostra città.
IL TINO VIVE NELLA NORD. |