Mancano poco più di 24 ore
allinizio di PARMA-Livorno. Penultimi in classifica, 34 punti, 5 giornate alla fine.
Questi i numeri che fotografano la nostra pericolosissima situazione: siamo ad un passo
dalla B.
Lontani dai sogni del pre-campionato, quando tutti pronosticavano per il PARMA Calcio una
stagione tranquilla, si era successivamente pensato, nella peggiore delle ipotesi, che
avremmo ottenuto la salvezza con un discreto margine danticipo. Errore. Non solo la
situazione di classifica è estremamente difficile ma dalla squadra, nelle ultime tre
partite (a Verona con il Chievo, in casa con la Sampdoria e a Milano con il Milan), non è
arrivato nulla dincoraggiante: solite prestazioni scialbe, senza grinta, nel più
completo menefreghismo. Mentre compagini meno dotate lottano alla morte, coscienti che è
adesso che si decide del proprio futuro, lundici Gialloblu Crociato sembra
continuare imperterrito su quella strada che conduce inesorabilmente alla serie B.
Sentire, ancora una volta, affermazioni del tipo Dai, noi i giocatori li
abbiamo! suona veramente grottesco. Dopo quasi 50 partite ufficiali, tra Coppa e
campionato, ogni giocatore avrebbe già dovuto dimostrare le sue doti, umane e
professionali. A fine stagione, per altro, si tirano le somme e al momento il bilancio non
può che essere estremamente negativo.
Nel corso di questo campionato, allapprossimarsi dincontri importanti, abbiamo
spesso scritto che si trattava dappuntamenti fondamentali. Era vero, perché anche
solo qualche punto in più, adesso, farebbe una grande differenza. E invece eccoci qui,
allultima spiaggia. Mancano ancora cinque giornate alla fine del campionato ma se
diamo unocchiata al calendario la situazione ci appare in tutta la sua gravità.
Dovremo vedercela con la Roma (che ci rifilò 5 gol allandata), con la Juventus (in
piena lotta scudetto), con il Siena (diretta concorrente per la permanenza in serie A) e
quindi con il Lecce. Non cè da stare allegri.
Vincere con il Livorno ci permetterà di continuare a lottare, viceversa, sarà solo la
matematica a non darci per retrocessi. Realisticamente le cose stanno così, evitiamo di
raccontarci favole.
Ci auguriamo la squadra abbia ben presente questa realtà, come speriamo questa gli sia
finalmente di stimolo per fare il proprio dovere. Domenica è la prova definitiva e non
cè appello. Vedremo se chi indossa la Maglia Crociata è degno dessere
chiamato uomo o mezza sega. Non abbiamo mai preteso campioni ma combattenti
e chi vuole il nostro rispetto se lo deve guadagnare, mostrando attaccamento ai Colori,
senso del dovere, spirito di sacrificio e cuore generoso.
Alla Curva Nord chiediamo una prova particolare. Dovremo urlare a squarciagola, senza
inflessioni e pause. Cori potenti e rabbiosi, che impediscano, ai nostri in campo,
qualsiasi rilassatezza.
VINCERE!
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