Ieri sera, contro il CSKA, il Gruppo ha
esposto lo striscione Prima di LisBona evitateci questa vergognA intonando
poi, a più riprese, il coro Noi vogliamo restare in serie A. Tutto questo
mentre il PARMA sapprestava ad affrontare una semifinale di Coppa UEFA. Occasione
sbagliata? Non crediamo affatto, per una serie di motivi. Primo, perché le ultime
prestazioni della squadra sono state molto preoccupanti, sia a livello di risultati sia
per lassoluta mancanza di gioco, grinta, coraggio e determinazione; secondo, perché
siamo in piena zona retrocessione, ad un passo dalla serie B, quando ormai mancano
pochissime giornate alla fine del campionato; terzo, perché volevamo lanciare un
messaggio forte, chiaro ed inequivocabile, che evidenziasse a tutti quelle che devono
essere le nostre priorità. Alla luce di tutto questo, estremamente preoccupati per la
classifica e decisi ad ottenere il massimo dalla squadra in vista dellimpegno
fondamentale con il Livorno, abbiamo maturato la consapevolezza di dover dare un vigoroso
segnale nellimmediato. La semifinale di Coppa, oltre ad essere lunica
occasione possibile prima di domenica, consentiva damplificare notevolmente il
nostro messaggio, anche grazie ad un sicuro effetto sorpresa. Mentre qualcuno
sè perso fantasticando una finale europea, il Gruppo ha fatto irruzione rimarcando
la realtà dei fatti: stiamo sprofondando in B. Sì, la serie B. Quella categoria che
molti ragazzi non hanno mai vissuto, e che qualcuno, come per tradizione,
sillude sia uneventualità quasi impossibile. Non è così. Serie B è la
retrocessione, è un campionato interminabile lontano dai grandi palcoscenici, è
posticipi al lunedì sera e anticipi al venerdì, è un impegno gravoso che solo una
volta, nella nostra storia, siamo riusciti a terminare vittoriosamente (arrivando quarti).
Il PARMA in serie B significa minori possibilità dacquisto per la società,
significa un probabile ed ulteriore ridimensionamento, significa gioia a Reggio Emilia,
significa il fallimento della nostra missione, quella che iniziammo con il corteo che ci
riunì tutti: Portiamo il PARMA alla salvezza. Eppure, mentre ci muoviamo
pericolosamente sullorlo del baratro, sè evidenziata una tendenza
generalizzata a preferire alle cose fondamentali (la salvezza) certi sogni lontani
(eventuale vittoria a Lisbona, ammesso e non concesso che ci si arrivi). Analisi
confermata dai fatti, mettendo a confronto la Nord di Coppa contro lAustria Vienna e
quella di campionato con la Sampdoria. Contro gli austriaci sè registrata una
maggior affluenza e una partecipazione quasi doppia al tifo. E sicuramente un
piacere vedere la Nord gremita tifare alla grande ma diventa preoccupante se poi, tali
modi di fare, vengono a mancare negli appuntamenti fondamentali. Passare il turno contro
lAustria Vienna è stato piacevole, ottenere i tre punti con la Sampdoria era
essenziale. Stiamo parlando di priorità e la nostra priorità, oggi come oggi, non può
che essere la permanenza in serie A. Una precedenza assoluta che vogliamo imprimere nelle
menti e nei cuori di chi veste la nostra Maglia.
La salvezza non ci arriverà per grazia divina, né per gentile concessione di qualche
avversario ben disposto né per abitudine. Dovremo ottenerla con le nostre forze e dovremo
mettercela tutta.
Contro il Livorno è inutile fare tanti discorsi: o si vince o si va in B. Solo vincendo
potremo continuare a sperare. Crediamo questo sia uno stimolo più che sufficiente per la
Nord e per tutti gli Ultras e i tifosi del PARMA e dovrà esserlo anche per la squadra. Il
tempo della comprensione e del saper aspettare è giunto drammaticamente al termine. Gli
abbiamo dato tutto il nostro affetto, gli siamo stati sempre vicini, profondendo nella
Causa energie e soldi, senza lesinare alcun sacrifico. Bene, adesso è il loro momento. Da
inizio stagione, come BOYS, abbiamo cercato di fare tutto il possibile per stimolare
lintera tifoseria, invitandola sempre a stare vicino alla squadra e a partecipare al
tifo e alle trasferte. E i risultati, seppur non sempre eclatanti, ci sono stati. Basti
pensare al corteo unitario del sei marzo, quando 1.500 persone si strinsero intorno ai
giocatori trasmettendogli tutto il loro affetto; alla trasferta unitaria di Bergamo,
quando registrammo numeri record; alla trasferta di Verona, dove ci presentammo molto più
numerosi che la stagione precedente, nonostante una classifica completamente differente.
Per lungo tempo abbiamo pazientato, seppur di fronte a prestazioni imbarazzanti della
squadra, ma ora, costretti a lottare per la nostra sopravvivenza, pretendiamo che chi
indossa i nostri Colori sia pronto a battersi allultimo sangue. Così come si fa in
guerra. Chi fuggirà la battaglia, scegliendo vigliaccamente di tradirci nel momento del
massimo pericolo, si rivelerà un traditore e sarà giudicato come tale. Chi è uomo lo
dimostri con i fatti.
Domenica giocheremo la nostra prima FINALE di questo campionato ed è ad eliminazione
diretta. Non è a Lisbona ma qui al Tardini. Mettiamocela tutta Curva Nord.
O SI VINCE O SI MUORE!
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