Avremmo preferito
evitare quest'ultima appendice, magari già tranquillamente proiettati verso il prossimo
campionato, invece ci tocca questo doppio spareggio contro il Bologna per la permanenza in
serie A. Chi era a Lecce avrà sicuramente visto i momenti concitati del fine partita,
quando, anche la pazienza, durata tra l'altro un'intera stagione, ha lasciato lo spazio
alla rabbia, verso quei giocatori, allenatore e società ai quali abbiamo dato tanto, ma
dai quali abbiamo ricevuto ben poco.
Il fatto che a Lecce, sotto il settore ospiti, si siamo presentati quei giocatori che
avevano meno colpe, non ha evitato lo sfogo, che non dev'essere preso a titolo personale,
ma esteso a tutti coloro che compongono il PARMA Calcio. Siamo riusciti a portare nel
Salento più gente possibile, carica e desiderosa di conquistare quella salvezza che solo
una settimana prima poteva essere certezza, se non fosse stato scelto da qualcuno di non
rischiare contro il Siena - non Juventus o Inter - di ottenere quella vittoria
che ci avrebbe garantito la salvezza matematica. Una partita che la Curva ha onorato, con
una splendida coreografia, con un tifo continuo, riempiendo ogni ordine di posto, ma che
sul campo si è rivelata poco più di una farsa. Giocatori contratti alla ricerca del
numero ad effetto, nessuna occasione da rete, con il risultato di dover sperare in notizie
favorevoli da altri campi, visto che quello di Lecce, ai più, sembrava già un pareggio
scontato.
Ma ora si fa sul serio, non c'è più niente da programmare, ci vogliono le palle per
centottanta minuti, pallone su pallone. Non vogliamo scuse, anzi dai giovani ci aspettiamo
tanto, perché giocare a calcio è un sacrificio neanche paragonabile a otto ore di
fabbrica ed a uno stipendio di mille euro al mese. Chi è scarso, e purtroppo ce ne sono
parecchi, non potrà mai diventare un campione, ma dare tutto è un dovere ed una forma di
rispetto nei nostri confronti. A quelli che a fine stagione se ne andranno chiediamo una
prova di maturità da uomini veri, che possano lasciare un ricordo positivo. Impegno e
grinta, cuore e rispetto, parole usate tanto e troppo durante questo campionato, che ora
più che mai devono essere prese d'esempio e come punto di riferimento per questo
spareggio che vuole la A. Per il resto tocca ancora a noi, Curva Nord, per l'ennesima
volta in questi due anni in cui abbiamo visto e vissuto questa evoluzione societaria,
questa crisi che pesa come un macigno sul nostro futuro, ma alla quale non vogliamo
pensare ora, di fronte a questa priorità che si chiama salvezza. Portare qualcosa di
Gialloblu Crociato è un dovere di tutti, una bandiera a testa sarebbe il massimo, e
partecipare ad entrambe le partite, un impegno assoluto a cui non ci si può estraniare.
Tutti dobbiamo capire che la retrocessione sarebbe inevitabilmente una mazzata
incredibile, difficilmente recuperabile, per cui ci dev'essere l'intento comune di
evitarla, dimostrando con i numeri e con l'affetto il bene che vogliamo al PARMA e a tutti
quanti che
PARMA siamo noi! Questa appendice di campionato dev'essere vissuta da
tutti, durante la settimana in cui sui svolgerà, per cui dal martedì al sabato tutta la
città dovrà parlarne e prepararsi all'esodo, perché tale dev'essere, visto anche i
prezzi applicati. E' ora di tirare fuori le palle, per cui reggiano chi manca
e fino alla fine con il PARMA nel bene e nel male, sempre al seguito della nostra Fede.
VIVA IL PARMA VIVA I BOYS!!! |