Resoconto partite

2004/05

PARMA - Messina

0 - 0

12 - 09 - 2004

Serie A

Un vero e proprio ritorno alle origini è stato quello di domenica contro il Messina. Dopo 22 anni è tornata la maglia Crociata come divisa ufficiale e il nome della società è ora “Parma F.C.”, quello stesso con cui eravamo nati nel 1913, che col passare degli anni subì diversi cambiamenti.
Il Parma che abbiamo visto domenica in campo, nonostante le recenti vicissitudini societarie, era il solito, con la stessa voglia di vincere e di farcela con cui l’avevamo lasciato a inizio giugno. Una squadra competitiva insomma, che ha provato a vincere la partita fin da subito, con numerose azioni da gol, ma vuoi la sfortuna, vuoi un po’ di imprecisione, non siamo riusciti a fare bottino pieno. Con la grinta e il cuore dimostrati domenica siamo però certi che, anche quest’anno, riusciremo a toglierci delle belle soddisfazioni.
La Curva non era partita male, l’entusiasmo della prima partita e la tensione accumulata in questi tre mesi lontani dalla nostra Nord si scaricavano bene nella prima frazione di gioco, nonostante il mal tempo e un Parma intento a studiare l’avversario.
Il secondo tempo l’abbiamo aperto con la coreografia, programmata per inizio partita ma rinviata per quella forte pioggia che rischiava di comprometterne la buona riuscita. Un bandierone di 20x25 m, preparato in settimana e spiegato al centro della Curva, riproduceva lo stemma della Società con la dicitura PARMA A.C., attorniato da vari striscioni che andavano a comporre la frase: “Cambia il nome non la storia, forza Parma è il grido di battaglia”… Questo il nostro saluto alla vecchia denominazione, che per 37 anni ha caratterizzato la squadra di calcio della città, e per la quale, dal 1977, i BOYS hanno combattuto.
Un secondo tempo piuttosto fiacco, invece, quello della Nord, nonostante le nostre bandiere sempre al vento e, in campo, un Parma indomito. Nel momento di maggior sforzo della squadra… non riuscivamo ad essere il 12 uomo in campo, quello che avrebbe potuto dare un contributo decisivo affinché il pallone gonfiasse la rete giallorossa dopo una miriade d’azioni al cardiopalma… ma così non è stato. Quando guardate i gol in televisione, dopo essere tornati dallo stadio, notate bene cosa c’è dietro le spalle del portiere… quelli siamo noi, quelli che colorano la Curva, il bello del calcio…allora “cosa aspettate a battere la mani a fare sventolare le bandiere?”; non importa il risultato sul campo, quello che conta è l’entusiasmo che noi riusciamo a trasmettere ai ragazzi, e soprattutto questi, che sono un organico nuovo e molto giovane e hanno davvero bisogno di sentire che il pubblico gli è vicino, che siamo in grado di farli giocare in dodici.
Di fronte a noi un’esordiente della serie A, quel Messina che è riuscito ad affacciarsi in questo campionato grazie ai non pochi aiuti della Federazione, intenzionata ad avere più squadre del Sud possibile nella massima serie. Progetto testimoniato dal loro nuovo stadio (costruito in tempo zero) e dai tanti rigori assegnatigli nel campionato scorso, che riuscirono a portarli dal quartultimo posto in classifica, dei primi mesi, al quarto posto di fine stagione 2003/04… Difficile credere ad un miracolo messinese?! Che dire? Il calcio ci fa sempre più sky..fo, e non solo a noi, ma forse, pian piano, se ne stanno accorgendo tutti…
A Parma, nel settore ospiti del Tardini, circa quattrocento persone dalla Sicilia e qualcuna in più proveniente dal Nord Italia, che si sono ben comportate con intensi battimani, tante bandierine al vento, tanto calore e cori incessanti, veramente un’ottima impressione quella destata dagli Ultras Messina! Da parte nostra il massimo rispetto per tutte le tifoserie del Sud, anche perché, girando l’Italia da ormai diversi anni, ci rendiamo perfettamente conto di cosa voglia dire compiere migliaia di chilometri e fare tantissimi sacrifici al seguito della propria fede…
Ringraziamo tutti quelli che hanno il Parma nel cuore, quelli che non si lamentano se teniamo su gli striscioni della coreografia o se sventoliamo i bandieroni, quelli che cantano novanta minuti e che ci credono fino alla fine; quelli che con Noi si ricordano degli amici diffidati e che lottano contro il calcio moderno, contro la repressione e contro gli infami giornalisti-terroristi, quegli scribacchini che non perdono mai occasione per dare addosso alle società non metropolitane (creando le notizie a tavolino), quelli che coprono le malefatte dei potenti e si sfogano parlando e scrivendo di ciò che non conoscono: gli Ultras!!!
Sempre ieri abbiamo voluto dire la nostra sulle leggi repressive e anti-costituzionali utilizzate barbaramente dallo Stato contro gli Ultras e recentemente anche nei nostri confronti, per i fatti (e gli pseudo-fatti) di Carrara. “ULTRAS: PRIMA CONDANNATI DOPO PROCESSATI…LA LEGGE E’ UGUALE MA NON PER TUTTI “.
Alla prossima…
”Diffidato olé non mollare perché c’è la Curva che canta per te!”

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