Comunicati BOYS

2004/05

E nojätor chi sèmmia... i fjoj 'dla serva?

06 - 01 - 2005

Non sappiamo in quanti di voi, poco meno di un mese fa, hanno ascoltato o letto le dichiarazioni del ministro dell’interno Giuseppe Pisanu, in merito al processo che vede coinvolti alcuni poliziotti, per l’incursione nella scuola Diaz durante il G8.
Premesso che non è nostra intenzione toccare l’argomento politico, bensì mettere in risalto l’assurda situazione a livello repressivo a cui tutti gli Ultras sono sottoposti.
Il ministro ha sostenuto che se qualcuno ha sbagliato, riferendosi agli agenti di polizia, è giusto che paghi, che non bisogna fare di tutta un erba un fascio, ammettendo che se abusi ci sono stati, è stata opera di singoli da classificare come “mele marce” e non da parte della polizia di stato, inoltre ha tenuto ha precisare che: “Ricordo che siamo appena all’inizio della fase processuale e che l’imputato non è considerato colpevole sino alla condanna definitiva, come dice la costituzione. Intendo attenermi scrupolosamente a questo principio.”
Peccato che il sig. ministro non si attenga a questo principio quando si parla di Ultras, ma preferisca parlare di repressione e di tolleranza zero, togliendoci anche la possibilità di utilizzare la costituzione a nostro favore.
Dopo le diffide pervenute a ragazzi del Gruppo dopo i noti fatti di Carrara, abbiamo esposto uno striscione: ULTRAS: PRIMA CONDANNATI, DOPO PROCESSATI, a sottolineare la diversità di trattamento a cui siamo sottoposti rispetto ad un qualsiasi cittadino.
La repressione a cui siamo sottoposti dallo stato, da più di venticinque anni a questa parte, dal caso Paparelli, sino ai giorni nostri, ha sempre avuto un escalation a colpi di leggi speciali, utilizzate per lo per lo più al fine di placare emergenze costruite su misura dai mass-media; purtroppo per certi signori, la logica da loro applicata non ha dato buoni frutti, ed il fatto che oggi nel 2005, in tutti gli stadi d’Italia, ci sia un gruppo Ultras, ne è la prova, che certi problemi non si cancellano con la repressione. Non sapendo cosa inventarsi, hanno deciso di sconfinare il campo di azione segnato dalla costituzione, creando strumenti come la diffida e leggi che non vengono applicate a chi commette reati ben più gravi dei nostri, tipo stupri, rapine, reati legati alla pedofilia per fare alcuni esempi.
È giusto che tutti sappiano che al momento di un reato, venendo a mancare la flagranza di reato, le forze dell’ordine denunciano al magistrato l’autore del crimine, il quale provvede ad emanare un ordine di custodia cautelare, che verrà effettuato dai tutori dell’ordine; nel nostro caso più unico che raro, l’arresto in flagranza differita avviene senza il passaggio dal magistrato, lasciando alla polizia molta più libertà del dovuto, trasformandoci in cittadini di serie B.
Anche l’utilizzo della diffida non è corretto, infatti se negli altri stati europei come la Francia ad esempio, l’interdizione dallo stadio avviene SOLO dopo un regolare processo, a casa nostra invece, viene distribuita secondo il giudizio delle forze dell’ordine, le quali possono impedirti di svolgere una vita normale sino ad un massimo di cinque anni.
Vorremmo che rifletteste su queste parole anche se attualmente vi possono sembrare lontanissime dalla vostra realtà: siccome per esperienza abbiamo visto che lo stato utilizza lo stadio come laboratori e noi come cavie, quello che oggi accade al mondo Ultras, domani potrebbe succedere ad ognuno di voi, in quanto tutto ciò, non è altro che un disegno nella mente di qualcuno, che porterà a dover dimostrare nei tribunali, la vostra innocenza con tanto di prove, contro un accusa basata solo sulla parola…
LIBERO CITTADINO? NO, ULTRAS!!!