Gemellaggi
I paradossi dell'Osservatorio (Fonte "Il Romanista") |
Domenica 24 Luglio 2011 09:54 |
Riportiamo un articolo de "Il Romanista", tratto da www.asromaultras.org. Per fortuna, però, anche la Roma ha detto no. La società è intenzionata a non arrendersi. E non poteva esserci una cosa più romanista di questa. La riunione di ieri al Viminale è stata una non-riunione. Nel senso che non è servita a decidere: era già stato tutto deciso. Quanto al confronto, beh quello va avanti da tempo tra la Roma e gli uomini dell’Osservatorio. I dirigenti del Viminale si sono complimentati con la società. Bella idea avete avuto, questo è il senso del dialogo che da settimane va avanti con la Roma, peccato che l’abbiate presentata dopo che noi avevamo annunciato un protocollo d’intesa firmato (soprattutto) da Maroni. E su quel protocollo, questo è stato ribadito anche ieri alla Roma, c’è scritto che gli abbonamenti possono essere rilasciati solo ai titolari della tessera del tifoso. Sia l’amministratore delegato Fenucci, sia il responsabile della biglietteria Feliziani, hanno rispiegato perché invece il disegno della Roma andrebbe fatto proprio dal Viminale. Consentendo di abbonarsi anche ai non tesserati, si eliminerebbero gli attriti tra tesserati e non tesserati, sarebbe azzerata l’incomprensibile disparità di trattamento economico tra le due categorie di romanisti (perché un abbonato tesserato deve pagare di meno di un non tesserato cui viene impedito di abbonarsi?) e permetterebbe alla Roma di “fidelizzare” – tanto per usare un termine caro al Viminale – tutti i tifosi. Quindi pure quelli che un anno fa, dinanzi all’obbligo di farsi la tessera per abbonarsi, hanno risposto no, grazie. E poi, scusate, ma Maroni subito dopo aver annunciato in pompa magna la firma del protocollo d’intesa con le istituzioni sportive, aveva detto testualmente: «Ora la gestione del programma sulla tessera del tifoso verrà lasciata alle società». La Roma ha preso alla lettera le parole del Ministro. Nel pieno rispetto della normativa sicurezza, a Trigoria hanno lanciato due tipi di abbonamenti. Uno cartaceo, con la foto, che serve ad entrare allo stadio (e solo a quello) agli stessi prezzi dell’altro abbonamento. Che è magnetico, con la foto, serve ad entrare allo stadio ma che è pure uno strumento finanziario. Una carta di credito. Il paradosso, appunto, è che nonostante l’intelligenza delle argomentazioni addotte dalla Roma, l’Osservatorio è stato obbligato (da qualcun altro) a gettarlo momentaneamente nel cestino. Nel primo pomeriggio, veniva ricordato attraverso una nota che «la campagna abbonamenti per la stagione calcistica 2011/2012» sarebbe dovuta «proseguire secondo quanto stabilito – da ultimo - nel Protocollo d’intesa sottoscritto dal Ministro dell’Interno Roberto Maroni ed i vertici sportivi». Quindi, «l’abbonamento è subordinato al possesso della tessera del tifoso che, occorre ricordare, è stata la protagonista di un anno ad “incidenti zero”». Altro paradosso, “incidenti zero”. Ma dove? Dentro gli stadi? Sì, ok. Vero. E fuori? In fila prima dei prefiltraggi non è mai successo niente? Sì, e lo sanno pure quelli che hanno scritto questo comunicato. Comunicato che prosegue così: «Le proposte formulate dall’AS Roma sono state attentamente valutate e ritenute certamente valide in prospettiva futura. Le stesse necessitano tuttavia di ulteriori approfondimenti che non possono prescindere dal confronto con tutte le società sportive - che quest’anno hanno dato un apprezzabile impulso alle proprie card di fidelizzazione - e, non ultimo, con le rappresentanze delle tifoserie. Queste, infatti, avranno un ruolo sempre più importante nelle strategie di sicurezza delle manifestazioni sportive, così come condiviso nel Protocollo d’intesa sottoscritto il 21 giugno scorso». Le rappresentanze delle tifoserie. Come la Federsupporter, che ha accolto con malcelato stupore la decisione della Roma di liberalizzare gli abbonamenti. «L’avv. Massimo Rossetti, Consigliere Responsabile dell’Area Giuridica_Legale, - si legge sul sito dell’associazione – ha contattato telefonicamente il Dr. Roberto Massucci (il segretario dell’Osservatorio, ndr)». Allarmatissima, la Federsupporter lanciava un appello: «E’ necessaria una urgente comunicazione ufficiale di codesto Osservatorio che sgombri il campo da ogni possibile dubbio ed equivoco». Due sono adesso gli scenari possibili. Il primo è la guerra. La Roma non s’arrende, il Viminale non molla, e siccome la società non è giuridicamente vincolata a quel protocollo d’intesa firmato dalla Lega di A e non dalla Roma, dal 29 luglio i romanisti non tesserati potranno sottoscrivere comunque l’abbonamento cartaceo. C’è poi il secondo scenario. Il Viminale dice adesso no per salvare la faccia, la Roma si impunta e insiste, il Viminale fa passare qualche giorno e cede, ma scaricando ogni responsabilità sulla Roma. Assurdo? Chissà. Assurdo è sicuramente l’ultimo paradosso. Il 19 luglio, con determinazione nr. 24/2011, l’Osservatorio sulle manifestazioni sportive ha dettato tempi e condizioni da rispettare per far sì che «la partecipazione alla manifestazione sportiva» in trasferta «venga consentita anche ai tifosi non fidelizzati, d’intesa con le società ospiti». Prendete Roma-Catania. Stando a questa determinazione, figlia di quel discusso protocollo d’intesa, le due società si potrebbero mettere d’accordo per permettere ai catanesi non tesserati di venire all’Olimpico. Fantastico. Quindi, i romanisti non fidelizzati non possono abbonarsi per seguire la Roma all’Olimpico contro il Catania. Mentre i catanesi non fidelizzati possono seguire il Catania all’Olimpico contro la Roma. Ci sfugge qualcosa. |