Gemellaggi
Camera, stop a Maroni sugli steward |
Lunedì 04 Luglio 2011 19:05 |
Riportiamo l'articolo di D. Sivori apparso su laroma24.it
FINANZA & MERCATI (D. SIVORI) - Altolà della Camera al ministro Maroni sui nuovi servizi ausiliari e sull’attività di polizia affidati agli steward negli stadi. Il titolare degli Interni, che aveva tanto caldeggiato interventi rapidi per riportare la serenità nel nostro calcio, è costretto, quindi, a incassare un rallentamento su uno dei tasselli del suo piano anti-violenza. Ieri le commissioni Affari costituzionali e Cultura riunite hanno espresso, infatti, il loro parere suggerendo all’Esecutivo, di fatto, di modificare lo schema di decreto ministeriale (in attuazione decreto legge n. 187-2010). Il provvedimento, ricordiamo, vuole modificare la figura dell’assistente con pettorina gialla che fino a oggi aveva solo il compito di accogliere e instradare gli spettatori verso i posti che erano stati assegnati.
Con il decreto ministeriale si prevede, invece, il loro impiego per attività di pre-filtraggio e di sicurezza. Dovranno, così, evitare che i tifosi possano portare all’interno degli stadi strumenti pirotecnici o oggetti che potrebbero essere utilizzati contro l’incolumità delle persone. In sostanza il ruolo degli steward si avvicinerà un po’ di più alla figura dell’operatore della sicurezza. Tanto che dovranno conseguire un’abilitazione professionale. Inoltre, vengono introdotte norme più severe per cui in casi di violenza contro uno steward, si applicheranno le pene previste per il reato di lesioni a pubblico ufficiale. L’intento del legislatore è quello di rafforzare la protezione penale di questa figura e di allargare l’ambito di attribuzione e di sicurezza a tutela degli spettatori all’interno degli stadi. «Abbiamo messo delle osservazioni ben precise nel parere - conferma a Finanza&Mercati dello Sport Paola Frassinetti (Pdl), relatrice del provvedimento per la commissione Cultura - che riteniamo indispensabili per non snaturare la figura dello steward, che non può essere equiparabile ad un ruolo di funzione pubblica. Quello che occorre è un approccio più tenue, perché diciamolo chiaramente, lo stadio non è un aeroporto, e dunque la tecnica del pat-down, cioè la forma di perquisizione che viene praticata dalle guardie giurate, è troppo invasiva fatta nel contesto dello stadio». |