Gemellaggi
Stagione 2010/2011: tiriamo le somme. |
Martedì 14 Giugno 2011 18:25 |
Come abbiam scritto più volte, i conti si fanno alla fine. Ora che alla fine ci siamo arrivati è davvero il momento di tirare una riga e fare le somme di questa stagione, per poi finalmente archiviarla visto che la prossima inizierà ufficialmente fra neanche due mesi. Siamo in ritardo vero, e ci scusiamo, ma Festa e Torneo ci impegnano e non poco. Avevamo detto che avremmo comunque fatto questo consuntivo, ed è doveroso farlo.
Ripercorrere un’intera stagione, citandone tutti gli episodi, non è facile e rischieremmo di dilungarci ed essere noiosi: cercheremo di toccare i punti salienti e di riassumere. Chiariamo in partenza un concetto: non è nostra intenzione far nascere nuove polemiche, ma sottolineare quelli che, a nostro avviso, sono stati gli errori di questa stagione, sperando di dare un contributo in modo che nella prossima non vengano ripetuti. Lavorando si sbaglia, imparando dagli errori si migliora. In questo campionato ci siam spesso trovati fra chi ha continuato a difendere l’operato della Società e chi ne ha criticato ogni mossa, noi, cercando di non essere impulsivi (qualche volta, inevitabilmente è capitato), abbiam sempre cercato di valutare volta per volta, senza pregiudizi, criticando le cose che non ci son piaciute ed elogiando le iniziative di nostro gradimento. Spesso i nostri messaggi, com’è giusto che sia, li abbiamo espressi sugli striscioni. Più che nero su bianco dovremmo dire giallo su blu, ma il succo non cambia: la nostra l’abbiam sempre detta e non mandata a dire. Siamo stati, come sempre, fin troppo pazienti, il nostro malumore ha incominciato a manifestarsi dopo la trasferta di Brescia, onorata solamente da oltre 350 Tifosi e Ultras del Parma, non certo da chi è sceso in campo. Da quel momento, considerato anche che le cose sono incominciate a precipitare, abbiamo iniziato a dire che questa stagione non stava andando per il verso giusto, e che, sperando di salvarci, non vedevamo l’ora che finisse. Non vogliamo scendere nei dettagli tecnici, parlare di gioco, di acquisti, della scelta dell’allenatore. Sportivamente parlando, infatti, il gioco, i risultati e l’andamento della squadra parlano abbastanza da sé. Solamente un tanto richiesto cambio dell’allenatore, da noi richiesto anche in ritardo (sempre perché siam troppo pazienti), ha salvato la baracca. Giudicare col senno di poi è troppo facile, ma una scossa si doveva tentare, l’ha tentata Ghirardi al limite, ed è andata bene, grazie anche, rendiamogli merito, a Colomba che è riuscito ad entrare nel ruolo in corsa e senza tanti fronzoli ha cambiato atteggiamento alla squadra. Colomba-Amauri come Ranieri-Rossi: questa “formula” non può essere fortunata per sempre, però. L’errore più grosso da parte della Società, cosa che abbiam già detto in passato, è stato fatto in estate, quando questa squadra è stata “venduta” alla gente. Troppe parole, troppi paragoni con Guidolin che l’anno prima aveva fatto benissimo, troppi elogi al gioco di Marino (mai pervenuto poi). Cercare di vendere un “prodotto” per avere degli abbonamenti ci sta, ma se vendi fumo negli occhi alla gente quando poi questa gli occhi li apre e si trova in mano qualcosa di diverso da quello che si aspettava, poi ovviamente si incazza. Raramente l’estate scorsa si è sentito parlare di salvezza, non è certo stato tenuto un profilo basso. Con un Ghirardi che si è messo volontariamente in ombra, è stato Leonardi a prendere quasi tutte le decisioni e a difenderle forse oltre il limite, non sempre coi toni più corretti e non accettando critiche. Ognuno ha il suo carattere, ci mancherebbe, e quando Leonardi arrivò a Parma sapevamo di che pasta era fatto, ed era quella figura competente che richiedevamo da tempo a Ghirardi, per sostituire l’inesperto Berta. Come scritto prima, non vogliamo parlare di errori tecnici-sportivi, quelli possono capitare a chiunque: prendere due “fantasmi”, due pacchi come gli spagnoli Marques e Calvo, può capitare, spacciarli come fenomeni dicendo che ci sarebbe stata la fila per vederli allenare a Collecchio, un po’ meno. Anzi, assolutamente no. Come, per fare un altro esempio, dire che “Giovinco per Parma è un lusso”, magari può o non può essere vero, ma non è molto rispettoso verso Parma e i suoi tifosi. Insomma, Pietro, in diversi casi come si dice qua da noi, hai sbragato la verza! Poi, nel giudicare, ci vuole sempre equilibrio. Quando le cose andavano bene, come l’anno scorso con Guidolin, di critiche a Leonardi-Ghirardi non se ne sentivano molte (comunque molte meno), stagione sbagliata e dichiarazioni fuori luogo hanno fatto il resto. L’unica vera soddisfazione con Marino in panchina ce la siam presi andando a dare 4 gol alla Juve in casa propria, anche se la Juve era in crisi comunque una soddisfazione per tutti i tifosi del Parma. Quella doveva essere la svolta in positivo della stagione, invece, forse a causa di un rilassamento psicologico, da li è iniziato lentamente il crollo. Il Presidente, altra cosa che abbiam già sottolineato, invece di farsi sentire per far tenere all’ambiente e soprattutto alla squadra coi piedi per terra, chiamò a raccolta i tifosi a Collecchio per festeggiare la vittoria, col risultato che la domenica successiva a farci tornare coi piedi per terra ci pensarono due pere dal Cagliari. Così abbiamo continuato ad aspettare Marino, con estrema pazienza, finché risultati indifendibili han fatto scappare anche quella. Ma anche quando le cose hanno davvero incominciato ad essere preoccupanti, le scelte non ci sono parse chiarissime. Non abbiamo capito la costante ricerca di capri espiatori: forse per fare scudo alla squadra? Ricercare colpevoli nella stampa locale e non al proprio interno, serviva per questo scopo? Alla “piazza” sarebbe piaciuta anche un po’ di autocritica ed estrema umiltà: siamo gente che ha imparato a soffrire sugli spalti, che ha imparato a stringersi intorno alla squadra, anche quando tutto va storto. Certo non tutti, ma lo zoccolo duro pretendeva chiarezza. Invece di dare una scossa, si sono venute a creare “crepe” e polemiche. Perché poi questa estrema difesa di Marino, cosa che probabilmente ci avrebbe spedito in B senza passare dal via? Nemmeno lui credeva più di rimanere a Parma dopo certi risultati, l’esonero era la cosa più naturale, soprattutto per cambiare rotta, non perché Marino fosse il male del Parma. Ai giocatori non imputiamo particolari colpe per questa stagione, se non averci quasi ignorato a Milano con l’Inter quando, nonostante la trasferta vietata, andammo davanti all’Hotel prima della partita. Gesti come questi andrebbero sempre evitati. Lasciando invece il campo e tornando sugli spalti, il problema più grosso che ci è toccato, che c’è da anni, e dove sentiamo l’assenza della Società è la questione dei biglietti per le trasferte. Ne abbiamo anche discusso insieme, abbiamo sottolineato le criticità, lo facciamo anche trasferta per trasferta, anche se questo non sarebbe proprio il nostro mestiere… Verissimo, non ci sono grandi masse che da Parma seguono i Crociati in giro per l’Italia, ma chi vuole andare deve averne la possibilità, e il Parma deve solamente essere contento di avere anche solo un tifoso in più a sostenerlo. L’unico piccolo risultato che abbiamo ottenuto è stato quello di avere notizie sui biglietti sul sito del Parma, ma spesso i problemi successivi che capitano regolarmente (circuiti che non vanno, carta che finisce, informazioni errate ecc) ce li siamo sempre dovuti subire e sbrigare noi Boys. Monumento a quei ragazzi che si fanno in quattro, dunque, ma lo ripetiamo: non dev’essere loro compito. Senza Tessera del Tifoso, poi, la cosa è ancora più complicata, ma forse in questo caso le responsabilità del Parma sono marginali. Non solo errori, comunque, da parte del Parma. Quando vengon fatte cose giuste giusto sottolinearle, cosa che abbiam sempre cercato di fare. La Tessera del Tifoso è stata imposta al Parma quanto ai tifosi che volevano abbonarsi. Vero che Leonardi si espresso favorevole alla Tessera (per scopi commerciali del club), vero anche che la Tessera del Parma è una delle più “leggere” in circolazione, senza rapporti bancari dietro (i dati vanno comunque a Lottomatica, che ne fa quel che vuole), e non a pagamento. Noi, che la Tessera abbiam deciso di non farla, abbiam chiesto che a tutti i tifosi, Tesserati e non, fosse data la possibilità di entrare al Tardini, chiedendo una prevendita per evitare di dare la precedenza a tifosi occasionali, magari di fede diversa da quella Crociata. Prima della prevendita è arrivata una riduzione per i vecchi abbonati, mentre la prevendita si è fatta un po’ attendere, causando i disagi di Parma-Milan. Quel giorno, con molti di noi senza biglietto, decidemmo di far valere i nostri diritti, di non accettare il ritardo di una prevendita che avrebbe evitato il tutto, e riuscimmo a fare entrare, con biglietti che altrimenti sarebbero finiti in mano agli sponsor, tutti quelli che siamo riusciti, Boys e (soprattutto) non. C’era anche l’ipotesi di rimaner tutti fuori, forse sarebbe stato un segnale più forte, ma sul momento scegliemmo l’altra via. Durante la stagione ci son state diverse partite con i biglietti regalati dalla Società alle scuole, cosa che, in caso di posti vuoti, a nostro avviso dovrebbe accadere sempre: coltivare i tifosi di domani potrebbe dare i suoi frutti! Buone anche l’iniziativa “Al Tardini vale doppio”, nata da una nostra proposta, un pacchetto di due partite in concomitanza gare attese come Inter e Juve, che ha dato i suoi frutti. Pacchetti o mini-abbonamenti, possibili senza Tessera del Tifoso, dunque. Ci scusiamo se ci stiamo dilungando, ma abbiam dovuto ripercorrere l’intera stagione e dobbiamo fare degli auspici per la nuova. Nuova stagione che inizierà fra nemmeno due mesi, e non sappiamo ancora se potremo o non potremo seguire la nostra squadra. La prima cosa, in ogni caso, che chiediamo a gran voce, è che il tifoso venga messo in primo piano, che sia tutelato, che si senta coccolato dal Parma. Questo in squadre che hanno milioni di tifosi può non valer nulla, in una piazza piccola come Parma è il presupposto per far nascere un feeling, poi si sa: da cosa nasce cosa. Stanno uccidendo il tifo in Italia, e a cadere saranno per prime piazze come le nostre. Il Parma, come le altre Società, non può accettarlo, è ora che si faccia sentire per Tessera, burocrazia per i biglietti e tante altre cose inutili che non centrano nulla con la violenza! Per la prossima stagione vogliamo ritrovare uno spirito provinciale, un profilo basso, da piccola realtà. Che si parli schiettamente, che ci sia trasparenza, che si abitui la squadra ad avere un rapporto coi propri tifosi, con la Città, magari allenandosi una volta alla settimana in Cittadella. Ci piacerebbe che si iniziasse davvero un progetto non annuale, basato non solo su prestiti ma sui giovani, magari frutto di un Settore Giovanile da coltivare e potenziare. E se le cose, tocchiamo ferro, non dovessero mettersi nel modo giusto, metterci la faccia, sempre, non mandare il “povero” Crespo a chiedere il sostegno della gente. Non si chiede la luna, si chiede umiltà e rispetto. Noi finché potremo, saremo al nostro posto (e senza Tessera del Tifoso), come da 34 anni a questa parte. Forza, tiriamoci su le maniche tutti insieme!
CON IL PARMA NEL BENE E NEL MALE
BOYS PARMA 1977 |