COMUNICATO BOYS 16/03/2011: Parma Napoli PDF Stampa E-mail
Mercoledì 16 Marzo 2011 01:11

Ci risiamo. Ancora una volta l’organizzazione della Questura di Parma nel garantire il servizio d’ordine per la partita con il Napoli ha fatto acqua, ed ora, a frittata fatta, si sta cercando di far ricadere, come sempre, la colpa sugli ultras.

E sia chiaro che se parliamo di inadeguatezza del servizio d’ordine siamo in completa buona fede, perché a pensar male, come dice il proverbio “quasi sempre ci si azzecca”, la tensione di domenica sera parrebbe proprio l’ennesimo “trappolone” per sbarazzarsi una volta per tutte del movimento ultras a Parma. Per sbarazzarsi ancora una volta di chi non piega la testa al sistema e protesta contro quella porcata che è la tessera del tifoso.

Se guardiamo ai fatti accaduti durante tutto l’anno, la tesi del “trappolone” appare come la più probabile, a noi e non solo, viste le voci che girano all'interno dell'ambiente stadio.  Ci viene in mente, per cominciare, la figuraccia rimediata dalle forze dell'ordine in occasione della partita contro la Sampdoria, in cui oltre ad essere vietata la trasferta ai gemellati doriani, ci fu una giornata di altissima tensione culminata con una carica gratuita delle forze dell'ordine all'ingresso della Nord, in cui a farne le spese non furono gli Ultras delle due squadre ma normalissimi tifosi del Parma con indosso i colori delle due squadre.

Nonostante in questi ultimi mesi siano cambiati sia il questore che il responsabile della digos “sezione tifo”, gente pagata soltanto per occuparsi tutta la settimana del tifo organizzato e poco altro qui a Parma, la gestione della situazione è rimasta identica, come se dietro ci fosse lo stesso disegno.

Capita sempre più spesso di trovare una macchina della polizia nei pressi della sede, anche ad orari più incredibili; capita di essere seguiti a Parma in un corteo di una cinquantina di persone quando siamo andati al Bar Gianni a sentire la partita con il Milan alla radio perché la trasferta era vietata. Capita anche di ricevere “visite” durante il nostro banchetto per la riffa benefica in centro: sabato mattina, come già accaduto più volte eravamo in via Mazzini a vendere i biglietti con regolare permesso rilasciato dal Comune di Parma e sempre loro sono arrivati chiedendo una non meglio precisata autorizzazione della Questura, che per inciso serve solo se viene organizzata una manifestazione. Quando hanno capito di aver detto un’altra colossale minchiata se ne sono andati, salvo poi tornare più volte ad osservarci durante l'arco della giornata; ma la gente che in quel momento era presente al nostro banchetto cosa avrebbe potuto pensare?

Tornando a domenica sera, partita contro il Napoli terzo in classifica, trasferta vietata ai residenti in Campania senza tessera, ma aperta a tutti gli altri tifosi “azzurri”. Il loro numero era risaputo da tempo, tanto che nei giorni precedenti la gara, sulla Gazzetta di Parma, il numero previsto (citando proprio fonti della Questura) era di almeno 7000 partenopei.

In qualsiasi altra città d’Italia, e noi che ogni domenica siamo presenti con i nostri colori possiamo testimoniarlo, cercano sempre di convogliare tutti i tifosi ospiti in una zona lontana dallo stadio per poi scortarli tutti assieme, direttamente nel settore a loro dedicato. In trasferta, e lo sa bene tutta quella gente che viene con noi in giro per l’Italia, funziona proprio così: siamo letteralmente prelevati al casello autostradale, ci viene perquisito tutto il pullman e siamo scortati fin dentro lo stadio, anche quest’anno che andiamo nei settori per non tesserati. A fine gara veniamo tenuti anche oltre un’ora dentro lo stadio e fatti uscire dal settore ospiti (dove magicamente, a fine gara, possiamo entrare), quando per le strade non c’è più un’anima.

E questo succede OVUNQUE tranne che a Parma; a questo punto noi continuiamo a chiederci come mai solo da noi c'è questa gestione dell'ordine pubblico, come mai non si fa nulla per tenere divise le tifoserie presenti. Pensiamo che a questa domanda la questura di Parma non abbia mai risposto. Pensiamo invece che la questura di Parma voglia andare sempre controcorrente, senza organizzare o consigliare punti di raccolta di tifosi ospiti. Contro il Napoli ha ben pensato di circondare noi (che per inciso SIAMO A CASA NOSTRA) con un cordone di agenti, lasciando che girassero indisturbati per la nostra città tutti i napoletani. Bene, nel pre-partita non è successo niente, complice anche la pioggia e il buon senso di tutti.

Dentro lo stadio, verso il finale di gara, con moltissime persone di biancazzurro vestite in piedi a cantare “chi non salta è un parmigiano” e le solite offese da stadio in molti settori, la tensione è salita a mille, complice il risultato e l'andamento della partita (decisioni arbitrali comprese). Per fortuna però non ci risulta che ci siano stati problemi per i tifosi delle due compagini.

A fine gara ecco la chicca: mentre stavamo uscendo dalla Nord sono stati fatti uscire contemporaneamente tutti i tifosi azzurri senza tessera presenti nella Sud che di solito viene riservata ai parmigiani, inscenando un corteo proprio tra il Petitot e la nostra cara Curva Nord (cosa unica in Italia, e ci viene da pensare anche nel mondo).

Per capirci, è come far passare un corteo di Forza Nuova durante una manifestazione dei Centri Sociali o viceversa, un errore inaudito nella gestione dell’ordine pubblico da parte di gente pagata e stipendiata solo per fare quello.

Ai primi sfottò degli ospiti, esultanti per il 3-1 maturato sul campo, la tensione è salita, la gente di Parma si è sentita colpita, lì a casa propria, ma alla fine non è successo assolutamente nulla, salvo quando i dirigenti della polizia, fiutando di aver fatto l’ennesima cazzata (e volendo porre rimedio) hanno pensato bene di scatenare i loro scagnozzi con casco e manganello contro la gente di Parma, quando il corteo dei napoletani era del tutto passato davanti alla Nord. Il timido e risicato lancio di oggetti c'è stato si, ma per placare l'avanzata ingiustificata e spropositata da parte delle forze dell'ordine, tanto è vero che alcuni ragazzi del gruppo si sono messi in mezzo per placare gli animi, riportando la calma tra i tifosi presenti. Al contrario di alcuni dirigenti della Polizia di Stato, impegnati più ad aizzare i propri colleghi piuttosto che a riportare l’ordine e la calma in quel momento.

Come già successo tante altre volte. Come nella famosa partita di tre anni fa con l’Inter, quando un’orda di tremila interisti invase Parma e gli unici a buscarsi manganellate e diffide fummo noi, che pure in quell’occasione eravamo in casa e di responsabilità legate agli incidenti ne avevamo ben poche... Ne scaturirono polemiche pesantissime sulla gestione dell’ordine pubblico, ma alla fine le persone che organizzarono il servizio d’ordine quella domenica sono rimaste tutte al loro posto, anzi alcune hanno pure fatto carriera, come succede spesso in Italia quando si parla di Polizia. Così si crea il mito degli ultras cattivi, fomentato anche da gente che si spaccia per giornalista della nostra città, ma che in realtà è un prezzolato di qualche associazione politico-culturale con evidenti interessi personali nel legarsi al Parma ed alla Questura, che può inventarsi storie su di noi pur non essendo presente ai fatti sopracitati.

Se vuol realmente fare il suo mestiere (sempre che ne abbia uno…) che vada chiedere a tutti quei parmigiani presenti domenica sera come sono andati i fatti, come è stato gestito l’ordine pubblico e la polveriera che era diventato il tratto davanti il Petitot grazie all’inadeguatezza del servizio d’ordine. Sempre per pensare in buona fede…

 

BOYS PARMA 1977