Gemellaggi
Buon 2011 Tifosi Crociati! |
Lunedì 03 Gennaio 2011 14:38 |
Eccoci qua, anno nuovo vita vecchia! Sperando che tutti voi, Ultras e Tifosi, abbiate fatto il pieno di “galleggianti” e brindato abbondantemente, partiamo subito facendo gli auguri per l’anno nuovo, sperando che sia un buon 2011 davvero per tutti. Ci eravamo lasciati sotto Natale con un pareggio da amaro in bocca al Tardini con il Bologna, con una Nord spenta e scarica, nonostante fosse un derby, e ci ritroviamo oggi, ad aspettare la Befana per andare a Torino contro la Juventus, per la seconda volta all’ora di pranzo. Fondamentalmente è cambiato anno, abbiam cambiato i calendari (speriamo abbiate “spianato” quello dei Boys!), ma le cose sono rimaste uguali, andare allo stadio e seguire la propria squadra è sempre più difficile, piace sempre meno, e di sicuro non ci aspettiamo buone prospettive! Lo dicono i fatti, lo dicono 20 anni di leggi, leggi speciali, organismi inventati per dare più potere alla Forze dell’Ordine, ecc ecc. Tutte cose evidentemente inutili. Perché diciamo così, perché le riteniamo inutili? Ovviamente perché se una legge funziona, risolve o regola il problema, se non funziona se ne fa un’altra, e qua stiamo parlando di 20 anni di leggi e norme che si sono sommate, una sopra l’altra e l’unica soluzione alla quale sembra siano arrivati è quella di chiudere i settori, vietare le trasferte. Complimentoni! “Ordine pubblico: togli il pubblico rimane l’ordine!” è stato un nostro striscione di qualche anno fa, frase molto simile a “…hanno creato un deserto e l’hanno chiamato pace”, frase degli anni ’70. Il copione, d’altronde è sempre il solito. Incidenti, veri o falsi (come l’invenzione del treno dei Napoletani a Roma), settimane di prime pagine su tutti i giornali, trasmissioni televisive dedicate, l’opinione pubblica che si indegna ed ecco pronta la legge per tenere buoni tutti. Peccato che le ultime di leggi con la violenza centrassero poco o niente, peccato che puntassero solo al business, a fare guadagnare qualcuno. Così le Società (complici) devono pagare per tornelli e telecamere, pagare chi stampa e gestisce i biglietti, pagare per le Tessere del Tifoso dove si sono sfregate le mani anche le banche: un bel giro di soldi e interessi, dove a rimetterci chi è? Chi non può portare pericolosissime quanto violente bandiere, chi non può esprimere la propria idea con megafoni e striscioni, chi non può organizzare il tifo e colorare la propria curva, chi non può seguire la propria squadra: sempre e solo i tifosi! I più moralisti potrebbero rispondere che qualcosa si doveva pur fare, ma se anche fosse: cosa centrano queste cose con la violenza? E soprattutto cos’hanno risolto? Domande molto semplici, eh. E’ cambiato anno ma ancora capita di leggere articoli del solito giornalista di turno, che non avendo (presumiamo) nient’altro del quale parlare, punta il dito contro gli Ultras, ripescando frasi e concetti che ciclicamente saltano fuori da anni. L’ultimo l’abbiam letto (ripreso poi da più parti) su La Repubblica, a firma di Giuliano Foschini e Paolo Berizzi. Invece che andare nelle curve, fare trasferte, farsi una vitaccia per riuscire ad avere un biglietto, vivere sulla propria pelle soprusi e limitazioni, questi pennivendoli hanno come unica fonte la rete, un motore di ricerca. Non si spiegherebbero altrimenti tutti questi articoli fatti con lo stampino, triti e ritriti ma sempre con qualche novità. Le ultime sparate parlano di “guerra allo Stato, le solite infiltrazioni politiche, coalizioni, l’arrivo della fase violenta nella protesta alla Tessera ecc ecc”: la fantasia di sicuro non manca. La “fase 2” è partita, certo, ma contro i Tifosi, contro chi non è d’accordo (e in democrazia si dovrebbe essere liberi di avere un propria idea) con la Tessera. Fare un po’ di allarmismo, dire in anticipo che c’è un piano per far fallire la Tessera del Tifoso, e se ciò accadesse sappiamo già di chi sarebbe la colpa. Intanto i fatti parlano chiaro, gli spettatori diminuiscono, le promesse fatte ai Tesserati sono ancora miraggi, la Tessera non è servita proprio a un bel nulla e infatti la gente non la usa, come qui a Parma, dove oltre 5.000 persone non l’hanno nemmeno ritirata. Ma sarà colpa degli “Ultrà” che fanno intimidazioni fuori dagli uffici del Tardini, scriverà qualcuno. Cercando di sopravvivere a tutto questo, noi cerchiamo di andare avanti, sempre a testa alta, fieri delle nostre idee e sempre mettendoci la faccia. Fra l’altro fra pochissimo partirà l’ennesima Riffa dei Boys con la quale faremo una donazione per i bambini della nostra città: immaginiamo già quanto questa cosa farà notizia… BOYS PARMA 1977 |