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Forlì-PARMA (21-02-2016): Resoconto più foto del Gruppo |
Domenica 21 Febbraio 2016 21:47 |
Forlì-PARMA (0-0) H.14:30 Forlì – Parma è una dicitura che non si ripresentava dal 1982 (34 anni), andando con ordine la prima trasferta contro la compagine romagnola, degna di particolare menzione, è quella del '77/'78 quando il Gruppo si presentò con un pullman, tutti in mimetica e lo striscione "ULTRAS" (nero su sfondo bianco con un teschio nel mezzo); la seconda è durante la stagione '80/'81 quando (a seguito dei racconti sul vile comportamento degli ultras forlivesi contro la compagine “più mite” del nostro tifo, qualche anno prima) il Gruppo si presentò sempre in pullman e sempre in mimetica (stavolta lo striscione presente era ancora “ULTRAS”, ma quello a scritta gialla su sfondo blu (separato da “CRUSADERS”) con l'intenzione di vendicarsi, cosa accaduta prima e durante la partita riuscendo a mettere in fuga gli avversari.
Dopo poco più di tre decadi si ripropone questa trasferta in Romagna e la nostra idea era quella che diventasse una festa per tutto il popolo gialloblu, unire (ancora una volta) tutte le generazioni che hanno accompagnato i crociati dietro lo striscione dei Boys e farlo in maniera goliardica, come se fossimo tra gli anni '70 ed '80, quindi mimetiche, sciarpe, bandiere ed oggettistica storica, stivali, anfibi, bomber al contrario e quant'altro; nonché d'intraprendere il viaggio in treno. Così è stato. Un quinto della totalità degli effettivi (300 su 1500) ha viaggiato sulla strada ferrata tra cori, chiacchiere e birre, una vera e propria bolgia in movimento; nella quale hanno avuto un posto d'onore anche i nostri fratelli blucerchiati, che hanno voluto starci al fianco in quest'altra domenica da ultras. Tra l'altro era con noi anche Yves Baraye, il nostro attuale bomber, che a causa della squalifica subita la domenica precedente non avrebbe potuto giocare, ma pur di non rimanere lontano dalla sua squadra e dai suoi compagni ha voluto comunque esser presente a fianco dei suoi stessi tifosi; anche questa è una peculiarità che si può trovare solo in serie minori (?!) come questa, dove (fortunatamente) il rapporto tra giocatori-dirigenza e tifoseria è molto più ravvicinato nonché orizzontale. Arrivati a destinazione ci riversiamo nel piazzale antistante e subito vediamo quelli che sarebbero dovuti essere i pullman a disposizione per trasportarci fino allo stadio, tuttavia la nostra intenzione è differente, perchè vogliamo intraprendere un corteo, striscione in mano, colore e fumo nel vento con il tamburo a ritmare la nostra voce. Proviamo a far valere le nostre intenzioni (inizialmente sembra che non sia possibile) e dopo aver spiegato più volte la pura natura di quest'azione riceviamo il via libera, comincia così la nostra marcia verso il Morgagni che si risolve come procrastinato in maniera sostanzialmente compatta e più che mai colorata. Nei pressi del settore ospiti (al quale si arriva attraversando parte del complesso sportivo che comprende lo stadio stesso) ci congiungiamo col resto dei tifosi arrivati in macchina o con i pullman del CCPC/Danè, quindi si comincia ad entrare (vicino all'ingresso abbiamo continuato la vendita dei biglietti per la “11a Lotteria Dei Boys”). I controlli, prevalentemente effettuati dalla celere, salvo un paio di stewards che staccano i biglietti, filano lisci anche se qualche uomo in divisa sembra un po' turbato da tutta quella carta (coriandoli e rotoli di carta igienica) che varca la cancellata. Una volta dentro appendiamo lo storico “CRUSADERS ULTRAS SUPPORTERS” sulla ringhiera appena più bassa del settore mentre a lato vengono appesi alcuni stendardi di normali tifosi; nella parte più superiore trova posto lo storico “BOYS” con gli altri nostri stendardi. Il settore è gremitissimo, sembra di stare uno sopra all'altro e l'entusiasmo va crescendo man mano che si riempie, nonché quando la squadra scende in campo per il riscaldamento. All'ingresso delle compagini va in scena la coreografia preparata per l'occasione: una “cartata” corredata da una bella fumogenata in pieno stile anni '80. L'effetto è riuscitissimo, un mare di coriandoli esplode in un fumo gialloblu mentre a nostra presentazione srotoliamo lo striscione “SIAMO LA BANDA DEI CROCIATI”, nonché sulle nostre teste sventolano decine di bandierine crociate a fianco dei possenti bandieroni, ma ora è il momento di cantare. Il primo coro è per Matteo, poi a sostegno degli undici in campo e non mancano quelli che riguardano noi, il dodicesimo giocatore, senza tralasciare coloro che sono costretti a rimanere a casa o tutti quegli ultras che hanno reso grande il nome dei Boys. Cerchiamo di coordinarci, ma non è semplice data la quantità di persone e la disposizione fisica sul settore, tuttavia, nonostante la resa ne risenta sulla lunga distanza, facciamo del nostro meglio aiutati dai megafoni e dal tamburo (fondamentale nella consueta samba); visivamente riusciamo bene anche in una fitta sciarpata. Cogliamo l'occasione per ribadire, ancora una volta, il concetto di seguire i ragazzi sulla ringhiera (o sul palchetto), perchè il nostro apporto alla partita è fondamentale, non siamo una massa che segue passivamente una partita, ma il cuore pulsante del tifo e se i ragazzi fanno fatica sul prato dobbiamo esser noi ad indicargli la via della vittoria; forza Curva Nord che con l'impegno di tutti possiamo essere inarrestabili. La partita non offre troppi momenti cruciali, sia nel primo che nel secondo tempo, entrambe le squadre lottano, il Parma soprattutto all'inizio, mentre il Forlì tenta una grossa sortita alla fine, ma le reti rimangono inviolate per tutti i '90 ed il risultato si sancisce sullo 0-0. A livello di numeri abbiamo eguagliato i padroni di casa, la cui compagine organizzata canta per tutta la partita e fa sfoggio di un piccolo copricurva ad inizio partita. A partita terminata stiamo ancora cantando, in molti vanno via via scemando verso l'uscita, ma c'è ancora chi ha voglia di godersi semplicemente il fatto di essere qui ed ora, per cui non ha fretta, canta e si va bere un'ultima birra al bar. Il deflusso sarà tutto sommato tranquillo anche se saremo oggetto di qualche attenzione di troppo da parte delle Fdo, molto ansiose di farci fare ritorno a casa, un viaggio che sarà sulla stessa falsariga di quello d'andata, dove non saranno risparmiati determinati cori ai nostri “vicini” più prossimi, nelle rispettive stazioni, ed una volta a Parma si canterà ancora perchè “...noi saremo sempre qua quando il Parma giocherà...”.
BOYS PARMA 1977 CURVA NORD MATTEO BAGNARESI
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