PARMA-Ribelle (14-02-2016): Resoconto più foto del Gruppo PDF Stampa E-mail
Domenica 14 Febbraio 2016 18:59

PARMA-Ribelle (1-1) H.14:30

Si gioca in una triste domenica di metà febbraio, precisamente il 14, giorno in cui le coppiette festeggiano la ricorrenza di san Valentino. Noi, ovviamente, non possiamo certo mancare, il Parma ha bisogno di tutto il nostro apporto in questa ventisettesima giornata, è troppo importante tornare alla vittoria e scoraggiare per l’ennesima volta i tentativi di AltoVicentino e compagnia di raggiungerci in vetta alla classifica.

 

 

Ci troviamo come sempre la mattina in sede e poi ci muoviamo verso lo stadio, quest’oggi, però, ci saranno controlli inspiegabilmente molto più minuziosi del solito grazie ai quali il nostro materiale entrerà solo a pochi minuti dall’inizio della partita. Entrati in Curva appendiamo come sempre i nostri striscioni alla ramata e, rispetto al solito, appendiamo anche “CIAO AZZA” per ricordare un ragazzo che come noi aveva il Parma nel cuore e che si è spento in settimana, veramente troppo presto rispetto a quanto tutti noi ci saremmo aspettati. La sua morte è stata davvero un duro colpo per tutti coloro che lo conoscevano più o meno bene e con questo striscione abbiamo voluto dargli l’ultimo saluto e mostrare vicinanza ai suoi famigliari. Quando il fischio d’inizio si sta avvicinando, capiamo che oggi non è sicuramente giornata da pienone all’Ennio ma, fregandocene della pioggerellina che cade sulle nostre teste e del numero di persone presenti, ci accioppiamo come sempre e proviamo a dare il nostro meglio. Fin da subito riusciamo a farci sentire soprattutto con i cori secchi e chi c’è,tutto sommato, risponde presente creando una buona atmosfera nonostante il numero. A scaldare gli animi però ci pensa un episodio che accade sul terreno di gioco al minuto 22 quando, dopo una bella azione sulla destra (sotto la Curva Nord), arriva un cross a mezza altezza e Baraye, con una mezza rovesciata, timbra il cartellino portandoci sull’1-0. Quello che succede dopo il gol lo sappiamo benissimo e l’abbiamo visto tutti più e più volte: il nostro numero 10 viene verso la Curva ed estrae dai pantaloncini l’ormai famosissimo passamontagna gialloblu esultando verso di noi indossandolo, in questo momento l’arbitro mette mano al regolamento e lo ammonisce per la seconda volta cacciandolo di fatto dal rettangolo di gioco. La rabbia che ne scaturisce è sicuramente tanta perché avremmo dovuto giocare in 10 i restanti settanta minuti di gioco, ovviamente qualcuno ha anche già pensato all’importante partita di domenica prossima in casa del Forlì in cui avremmo dovuto fare a meno del nostro bomber, in ogni caso (anche se il regolamento prevede l’ammonizione) l’arbitro avrebbe tranquillamente potuto chiudere un occhio e nessun avversario se ne sarebbe neanche accorto. Comunque a noi questa esultanza è piaciuta parecchio e ci ha fatto apprezzare ancora di più la genuinità di un ragazzo che, oltre a dimostrare sul campo di essere un giocatore di altra categoria, ha mostrato più volte il suo lato umano divertendosi ed esultando insieme a noi. Fino alla fine del primo tempo riusciamo comunque a non subire gol e, quando le squadre entrano negli spogliatoi, l’arbitro viene inondato da una marea di fischi da parte di tutto lo stadio. Il secondo tempo comincia e noi esponiamo uno striscione dedicato a un nostro amico di Empoli tornato finalmente allo stadio dopo la diffida, il nostro semplice e sincero “BENTORNATO OTTAVIO” è un caloroso abbraccio a un amico che può tornare a seguire la sua passione allo stadio con i suoi fratelli. In campo purtroppo subiamo il gol dell’1-1 ma, per il resto della partita, ci difendiamo bene e proviamo a ripartire alla ricerca del gol che sarebbe davvero fondamentale ma che purtroppo non arriverà. Alla fine della partita accogliamo come sempre la squadra sotto la Curva applaudendo tutti i giocatori per l’impegno profuso in questa giornata contando anche l’inferiorità numerica. La partita è appena finita ma noi siamo già proiettati a domenica prossima, c’è un treno da prendere e un settore da riempire per continuare a sognare e a dare meno speranze possibili alle squadre che ci seguono. Dobbiamo continuare a dimostrare che l’uomo in più siamo noi anche e soprattutto adesso che il campionato è nella sua fase più concitata e mancano ormai poco più di una decina di partite. Non dobbiamo rovinare un’annata stupenda sedendoci sugli allori proprio adesso, non devono farlo i giocatori e soprattutto non dobbiamo farlo noi continuando a lottare, fino alla fine, tutti insieme, come sappiamo fare noi.