Lumezzane - EMPOLI (girone 1 Coppa Italia) PDF Stampa E-mail
Venerdì 26 Novembre 2010 19:44

La settimana dopo la trasferta di Torino ci ritroviamo ancora ad aspettare il pullman dei nostri amici Empolesi, davanti ad un quartiere rinomato di Modena... la Bruciata!!! Siamo al loro fianco per seguire quella che purtroppo sarà, l'ultima avventura in Coppa Italia per gli azzurri contro il Lumezzane! Da Empoli parte un pullman, non del tutto completo, cosa più che comprensibile, essendo solo il 29 Agosto, periodo in cui ogni tifoso può avere impegni extra-calcistici... ma i signori della Lega, forse, a queste cose non pensano... Arriviamo allo stadio di Lumezzane passando per le montagne bresciane e intanto pensiamo all’assurdità della prevendita dei biglietti per la partita in programma. Assurdo, che per una partita di Coppa Italia come questa, che ha ben poco di pericoloso, si debbano prenotare i biglietti il sabato precedente. Irragionevolezza che si palesa ancor maggiormente pensando alle sole 400 presenze sugli spalti, e alla libertà di movimento loro concessa dalle Forze dell’Ordine. Tutti liberi di entrare ed uscire dallo stadio, per recarsi al bar, aspettando il fischio d'inizio o per consolarsi con una gelato durante l'intervallo... Vengono esposti gli intramontabili striscioni onnipresenti: “Desperados” e “Rangers” e al loro fianco, a malincuore, rispolveriamo quello che è rimasto disoccupato per tre sole amichevoli: “Diffidati BOYS”, in sostegno di quei ragazzi che, per almeno tre anni, saranno costretti a passare le domeniche in questura. I Ragazzi dei Desperados accolgono l'ingresso in campo della loro squadra con torce e un paio di bandiere, bandiere che coloreranno il settore ospiti per tutta la partita! I tifosi del Lumezzane non sembrano neppure presenti e ci accorgiamo della loro effettiva presenza solo quando si sentono cori contro il Cesena, appena affrontato dalla squadra locale nei Play Off. Immediatamente passano in vantaggio i padroni di casa, ma ci pensa Coda a pareggiare i conti e da lì, la partita, procederà senza grandi colpi di scena. L'Empoli in campo prova in ogni modo a portare a casa tre punti, che se non altro sono utili per il morale. Indipendentemente dal risultato, squadra e tifosi sembrano comunque contenti della prestazione. Viceversa, parole e cori di contestazione per il presidente che, qualche tifoso arrabbiato, afferma li stia rovinando. In queste circostanze, viene solo da pensare una cosa: la loro squadra è retrocessa, il presidente gli mette sul mercato i pezzi migliori o comunque quei giocatori che hanno sempre lottato per la maglia, calcio-scommesse, partite rubate, ecc. ecc. Eppure, anche se incazzati marci contro il calcio-skyfoso di oggi, continuano imperterriti a sostenere la loro squadra, ad esserci, sempre!!!! Sempre fieri di tifare per l'Empoli, sempre impegnati a non far mancare il loro striscione, sempre e comunque in ogni momento Attaccati (e quando dico Attaccati lo faccio con la A maiuscola) alla maglia!!! “….E quando andiamo in trasferta, portiamo a dietro il nostro orgoglio… di essere Empolesi!” Questa è la canzone che più di tutte hanno invocato i ragazzi della Maratona! Se questo non è spirito e attaccamento alla maglia... Alla fine di tutto sono i tifosi a rimetterci, sono loro quelli che pagano per tutte le malefatte dei presidenti e delle società. Ma se i nomi di quelli che, sul rettangolo verde, danno calci ad un pallone cambiano, quelli che appaiono sugli striscioni appesi ad una inferriata.... sono immutabili!!! Niente vittimismo, solo prendere atto delle proprie forze e continuare a fare quello che, dal 1983, è cosa primaria per ogni Desperados! Rendiamoci conto e proviamo a pensare a come saremmo stati noi, se per giusta causa, fossimo retrocessi, magari in serie C2!!! Ringraziamo tutti i nostri Amici Desperados, che anche questa volta e soprattutto in questo momento così difficile per noi e per i ragazzi Diffidati, ci sono vicini, dandoci quel sostegno morale che è fondamentale per andare avanti!! Sempre più uniti.
ANCORA UNA VOLTA CANTIAMO EMPOLI E PARMA ALE’