Mezzolara-PARMA (27-09-2015): Resoconto più foto del Gruppo PDF Stampa E-mail
Lunedì 28 Settembre 2015 17:47

Mezzolara-PARMA (0-0) H.15:00

“…e allora io quasi quasi prendo il treno e vengo da te!” Questa è la strofa di una delle nostre canzoni più storiche del nostro repertorio e fa riferimento all’odio verso i cubici cugini; tuttavia queste semplici parole indicano un modo d’intraprendere la trasferta resa particolare dal mezzo utilizzato: il treno.

 

L’ultima trasferta sui binari che abbiamo intrapreso risale a due stagioni fa e stavamo andando proprio nella città granata, ma la nostra storia (come quella di tantissimi altri gruppi ultras) è costellata da questo modo di muoversi che differentemente dal viaggiare in pullman ti porta a dover effettuare più tappe, dal centro (più o meno, a seconda di dov’è collocata la stazione) della città di destinazione fino allo stadio, utilizzando bus di linea, altri treni e/o semplicemente marciando in corteo. Ancora una volta, nonostante i “treni speciali” non esistano più per legge, abbiamo scelto di muoverci in questo modo per raggiungere il campo sportivo del Mezzolara, squadra della cittadina di Budrio, nella provincia bolognese. Quindi eccoci pronti, la mattina del 27 settembre, a partire, ritrovo nella stazione di Parma alle 10 e quasi un’ora dopo si parte (congiungendoci con gli altri del Gruppo partiti da Fidenza), siamo in poco meno di un centinaio (con noi anche qualche unità dei Desperados dell’Empoli che siamo fieri di aver accanto come si conviene per dei veri fratelli ultras), occupiamo stabilmente un vagone e mezzo, la giovialità scorre forte con birre stappate in continuazione e canzoni cantate per tutta la durata del viaggio con cori secchi nelle odiate città di Reggio, Modena nonchè all’arrivo a Bologna. Scesi dal treno ci incordoniamo e dirigiamo nella parte Est della stazione, con le mani alzate a scandire i cori per noi che ci siamo, i diffidati e contro i bolognesi, quindi raggiungiamo l’altro trenino che ci dovrà portare fino alla definitiva destinazione. Dopo un tragitto durato poco più di mezz’ora ci troviamo nella suddetta cittadina di provincia ed ancora una volta in corteo ci dirigiamo verso il capo sportivo, attraversandola, cantando per la strada in maniera fiera ed una volta arrivati ci sistemiamo in una zona poco distante per rifocillarci. Mancano quasi due ore all’inizio della partita e noi continuiamo con la stessa giovialità di prima salvo poi spostarci in un’altra zona limitrofa alle mura del campo incontrando solamente altri tifosi del Parma intenti a pranzare spartanamente in un altro bar, ma ormai è giunta l’ora di entrare. All’ingresso c’è sempre il solito filtraggio ad opera delle forze dell’ordine (accuratamente ingaggiate per l’arrivo dell’orda parmigiana, uno spreco che abbiamo già visto nelle trasferte precedenti), il campo sportivo prevede una normale recinzione che delimita il campo, una tribuna coperta e un’altra tribunetta dirimpettaia adibita agli ospiti, ma oggi il 75% dei posti e colorato di gialloblu crociato e noi, i BOYS, ci piazziamo nel “settore ospiti”. Sulla rete è attaccato il nostro striscione con i vari stendardi ai lati e man mano anche gli altri del CCPC, Danè nonché quelli di altri tifosi accorsi dalla nostra provincia o dall’Italia stessa.. Iniziamo a scaldarci la voce mentre i giocatori fanno ancora il riscaldamento, un crescendo che va ad esplodere all’ingresso delle squadre con il coro per il Bagna; l’aria si colora di gialloblu con l’accensione di diversi fumogeni e fa un certo effetto sentire qualche “vecchio” dire “L’è come na volta!” (negli anni ’80 nda). La tribunetta è assiepata di persone, così tanto che tutti gli altri tifosi si distendono lungo la rete, dall’ingresso fino all’altro estremo. Alziamo le bandiere al cielo, facciamo battere le mani a scandire i cori (aiutati dai megafoni e dal tamburo), facciamo sentire la nostra voce, coinvolgiamo tutti a dare il giusto sostegno alla squadra, perché oggi, ancora una volta, dobbiamo essere quella spinta in più che spronerà i crociati alla vittoria. Sul campo i crociati si comportano bene, ma il primo tempo finisce a reti inviolate. Dal 45’ il nostro calore si fa ancor più sentire, il tamburo picchia forte e così le nostre mani, la nostra ugola si dibatte dando potenza alle nostre canzoni; ricordiamo anche chi purtroppo è stato costretto a stare a casa, dallo Stato, nonché ringraziamo i nostri fratelli azzurri che hanno voluto rinunciare allo starci vicino, rimbomba “Empoli e Parma alé lalala”. Alla fine del sesto quarto di gioco la partita è ancora sullo 0-0 e nonostante l’impegno di mister Apolloni a spronare i ragazzi, effettuando anche diversi cambi, la partita si conclude con questo risultato, tuttavia il nostro attaccamento a quella maglia ed il giusto ringraziamento per coloro che la indossano si farà sentire, perché è stata onorata come è giusto che sia. E’ ora di riporre tutti i nostri simboli e fare ritorno. Ancora in corteo ci dirigiamo verso la stazione, non prima di un’altra sosta per mangiare qualcosa, poi via verso la piccola stazione ed a Bologna il corteo sarà ancora più compatto ed i cori più massicci fino all’ala Ovest dov’è fermo il treno che ci riporterà a casa, un viaggio vissuto come quello d’andata, sempre cantando, sempre col sorriso, felici di esserci stati ed aver fatto la nostra parte fino in fondo.

CI SENTIRAI CANTARE, BATTERE FORTE LE MANI, NOI SIAMO PARMIGIANI!

BOYS PARMA 1977

CURVA NORD MATTEO BAGNARESI